Sgozza la moglie in Germania e fugge sull'aereo a Palermo

Sgozza la moglie in Germania e fugge sull'aereo a Palermo Il delitto di un emigrato presso Stoccarda Sgozza la moglie in Germania e fugge sull'aereo a Palermo Ha ucciso la donna (di 21 anni) perché lo tradiva con un greco (Dal nostro corrispondenteI Palermo, 26 ottobre. La «Mobile» di Palermo, l'Interpol e la polizia criminale di Stoccarda e Wiesbaden stanno cercando di scoprire tutta la verità sull'agghiacciante uxoricidio commesso per gelosia ieri notte a Kircheim Unter Teck vicino a Stoccarda, dall'emigrante siciliano, Marco Sparla, di 34 anni, originario di Marsala. Avuta la certezza, dopo mesi di sospetti e litigi, che la giovane e graziosa moglie (Caterina Casella, ventunenne, pure siciliana, di Raccuja, un paesino del Messinese, sui Monti Nebrodi) lo tradiva con un altro emigrato, un greco, le ha tagliato la gola sorprendendola nel sonno. Per il delitto s'è servito di un affilato coltello da cucina. La ragazza probabilmente non ha avuto il tempo di accorgersi di niente e quasi certamente è passata dal sonno alla morte. Sicuro di averla uccisa, Marco Sparla — operaio in una fabbrica di bulloni — ha posato sul cadavere della moglie alcuni oggetti che lei aveva cercato non farglieli vedere nascondendoli in una fodera interna della borsetta, fra i quali una foto che la ritraeva sorridente e spensierata con il suo amante (un cittadino greco, che Sparla non sa neanche come si chiama) e un tubetto di compresse antifecondative. Sono la prova del tradimento Secondo l'operario, senza alcun dubbio. Riuscendo a dominarsi, dopo essersi lavato e cambiato d'abito, l'emigrante alle prime luci dell'alba ha lasciato l'alloggio con la moglie stesa sul letto matrimoniale. Ha chiuso a chiave la porta e in automobile, andando a forte andatura, ha raggiunto l'aeroporto di Stoccarda dove ha fatto il biglietto e ha preso l'aereo per Milano. Da qui, sempre in aereo, ha proseguito per Palermo e, dopo essere sbarcato all'aeroporto di Punta Raisi, appena in città, ha fermato l'equipaggio di una «Volante» della squadra mobile. «Ho ucciso mia moglie in Germania, arrestatemi», ha detto agli agenti, che non molto convinti, credendo di trovarsi davanti ad un pazzo l'hanno condotto nella caserma Cairoli. Prima di avere conferma della veridicità della confessione e dunque dell'omicidio, la polizia di Palermo ha dovuto attendere molte ore, perché la notizia è stata confer¬ mata soltanto a tarda sera dalla polizia di Kircheim Unter Teck che, fatta irruzione nell'alloggio dopo aver sfondato la porta, ha trovato il cadavere della vittima. Passata una notte molto agitata in camera di sicurezza, stamane Marco Sparla, stravolto e in lacrime, è stato trasferito nel carcere dell'Ucciardone. Nella stessa mattinata il capo della «Mobile», il vicequestore Bruno Contrada, e il dirigente della sezione omicidi Boris Giuliano hanno consegnato un rapporto preliminare al sostituto procuratore della Repubblica di Palermo Messineo. Sebbene ia legge italiana preveda, in casi come questo, il processo davanti a una corte del nostro Paese, non è ancora sicuro che Sparla non verrà processato in Germania. Antonio Ravidà

Persone citate: Antonio Ravidà, Boris Giuliano, Bruno Contrada, Cairoli, Caterina Casella, Messineo, Raisi, Sparla