Scambi (+40%) tra Italia e Urss
Scambi (+40%) tra Italia e Urss Scambi (+40%) tra Italia e Urss Nel 1974 raggiungeranno 850 miliardi Mosca, 25 ottobre. (A7isa) L'interscambio fra Italia e Urss raggiungerà quest'anno il volume di un miliardo di rubli (circa 850 miliardi di lire), con un sostanziale equilibrio fra le due parti e con un aumento di circa il quaranta per cento rispetto al 1973 (613 milioni di rubli). Le cifre sono state date dal viceministro sovietico del Commercio Estero, Vladimir Komarov, all'assemblea generale della Camera di Commercio italo-sovietica, svoltasi oggi. Erano presenti il ministro sovietico del Commercio Estero Nikolai Patolicev, il sottosegretario italiano al Commercio Estero Orlando, il presidente dell'Eni Girotti, il segretario generale della Camera di Commercio i' losovietica Landolfi (il quale ha letto la relazione del consiglio di amministrazione), l'ambasciatore d'Italia Vinci e numerosi altri esponenti sovietici e italiani. In un suo intervento, il viceministro Komarov ha ricordato le linee generali della cooperazione economica italo-sovietica: l'Urss fornisce petrolio, carbone, gas naturale (prevista la vendita di 110 miliardi di metri cubi in venti anni), ghisa e laminati, minerali, ferro, cromo, macchinari (12 milioni di rubli, cioè circa 9 miliardi di lire), mentre dall'Italia giungono macchinari e attrezzature per l'industria metalmeccanica (in particolare per la grande fabbrica di autocarri sul Kama), per quella chimica e petrolchimica, per l'industria leggera, tubi e materiali per oleodotti e gasdotti, prodotti tessili, chimici e altri ancora. Dall'interscambio tradizionale si è passati alla cooperazione a lungo termine e su vasta scala, con i contratti per il gas naturale, per l'uranio, con gli accordi - quadro con l'Eni e la Montedison (complessivamente per la fornitura di undici impianti chimici) e recentemente con la Finsider, per tubi di grande diametro in cambio di carbone, minerali di ferro e rottami di ferro. Complessivamente sono interessate un migliaio di società italiane. Inoltre — ha proseguito Komarov — si svolgono altre trattative per nuovi accordi a lungo termine.
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