Avremo un Salone di Torino molto vivo, malgrado i tempi

Avremo un Salone di Torino molto vivo, malgrado i tempi Avremo un Salone di Torino molto vivo, malgrado i tempi Sotto il segno dell'austerità, non della rinuncia - L'industria reagisce alle difficoltà con una serie di iniziative - Le novità saranno numerose come non mai - Nei primi 15 giorni di ottobre le immatricolazioni hanno avuto un'ulteriore, grave flessione Tra quattro giorni, mercoledì 30 ottobre, si apre a Torino il 55" Salone internazionale dell'automobile. L'avvenimento, che in altri tempi si presentava quasi come tradizionale momento celebrativo di un fenomeno in piena, costante espansione, assume quest'anno un significato molto diverso, ma sotto certi aspetti ancora più importante — diremmo più necessario — che in passato. Se l'automobile, in tutte le sue componenti, è in crisi, osservando in modo razionale le conseguenze che la crisi stessa ha indotto (i «processi» ai possibili errori di ieri sono diversivi dialettici che non servono a cambiare la realtà di oggi), se ne dovrebbe trarre la conclusione che il ruolo dell'automobile nello sviluppo dell'economia e del benessere individuale è davvero insostituibile. Questo intende dire la rassegna torinese del 1974, in un clima di preoccupazione ma anche di consapevole difesa, di non rassegnazione agli eventi. « Sarà un Salone dell'austerity, non della rinuncia — è la definizione che ne dà il direttore dottor Luigi Giovannetti. Il quale precisa che sotto l'aspetto organizzativo la manifestazione si presenta « in maniera eccellente per numero di partecipanti e per contenuti, a dimostrazione della ferma determinazione di risalire la corrente da parte di tutti coloro che operano in questo settore, italiani e stranieri ». Intanto c'è da dire che il numero delle novità non è mai stato cosi rilevante come quest'anno. A cominciare dalla Fiat « 131 mirafiori » — un modello dal quale è lecito attendersi un buon successo, specialmente di esportazione, grazie alla sua piena aderenza alle prevedibili mutazioni degli orientamenti della clientela — e dalla rinnovata Mini presentata dalla Leyland Innocenti. Quest'ultima ha una linea completamente ridisegnata dagli stilisti della Carrozzeria Bertone e nuovi allestimenti interni, mentre conserva la collaudata meccanica del modello d'origine inglese e soprattutto la sua caratteristica fondamentale dell'estrema compattezza (poco più di tre metri di lunghezza totale). Altra novità è lo spider Lancia Beta, versione del riuscitissimo coupé. Tra le vetture di serie, il pubblico italiano potrà vedere per la prima volta tutti i nuovi modelli dell'industria estera usciti nelle ultime settimane: dalla molto interessante Audi 50 alle Citroen CX 2200 e GS Pallas, dalla Renault 5 LS di 1300 ce alle Volvo 240 e 260, dalle Peugeot 504 con motore sei cilindri alle rinnovate versioni Bmw « due litri » e « tre litri », dalla Simca 1100 LX, alla Mercedes 240 D 3.0 con motore Diesel a cinque cilindri e alla Opel Rekord Diesel di 1998 ce. Altre novità assolute sono la cecoslovacca Tatra e il prototipo della nuova marca sudcoreana Hyundai. Poi le sportive (un settore sempre ben vitale, nonostante i tempi poco favorevoli), come la Abarth-Pininfarina 030; la Lamborghini Urraco 3000 carrozzata da Bertone; una Maserati disegnata dall'Italdesign. In questo campo la collaborazione dei carrozzieri è totale, ma gli stessi rivolgono la loro attenzione anche ad altri campi, come l'aerodinamica pura (vedremo a To- rino uno studio di forma Isviluppato dalla Pininfarina |alia galleria del vento), le proposte di progetti avanzati !(una carrozzeria «di rappre-!sentanza » studiata dall'Ital- design per gli Stati Uniti),1l'elaborazione di modelli di I - to) e addirittura ad aria com pressa. Una curiosità: il pro getto elaborato da un grup oo di studenti dell'Università di Pisa. Insomma, un com plesso di iniziative che non sono affatto incompatibili con la durezza dei tempi, per¬ sene in vista di impieghi economici (Giannini, Fissore,Fiore). Infine si annuncia un notevole numero di prototipi di vetture anti-crisi, a benzina (Autozodiaco di Bologna), o elettriche (Michelotti, Zaga- che denotano una generale volontà di non lasciarsi sopraffare dagli avvenimenti: lo stesso spirito, fanno notare gli organizzatori del Salone, lo si trova nell'industria collaterale degli accessori, parti staccate, attrezzature per autofficina. Comunque, la manifestazione, che si inaugura senza cerimonie ufficiali mercoledì 30 ottobre (durerà fino al 10 novembre), avrà essenzialmente un carattere economico, come momento di riflessione e di programmi per un avvenire senza dubbio incerto ma da affrontare con coraggio, a difesa dell'occupazione di centinaia di migliaia di lavoratori e come contributo alI l'indispensabile risanamento I dell'economia. Purtroppo, gli ultimi dati sulle immatricolazioni di au' toveicoli confermano il deI clino cominciato a metà estaI te: nella prima quindicina di | ottobre sono state immatri| colate in Italia 42.420 vettu! re, con una flessione dell'8,83 per cento sui primi quindici giorni di settembre, e addirittura del 32,80 per cento rispetto al corrispondente periodo dell'anno scorso. Nonostante una ancor buona tenuta degli autocarri ( + 13,04 per cento sulla prima quindicina dell'ottobre '73) e degli autobus (+2,19 per cento), il totale delle immatricolazioni si è saldato sul 29,84 per cento in meno. Sarebbe un grande successo se il Salone di Torino riuscisse a rallentare in qualche modo questa tendenza. Ferruccio Bernabò CRONACHE DELL'AUTOMOBILE

Persone citate: Ferruccio Bernabò, Fissore, Giannini, Luigi Giovannetti, Michelotti, Pininfarina, Zaga

Luoghi citati: Bologna, Italia, Pisa, Stati Uniti, Torino