Un centinaio di famiglie occupa le case Iacp di corso Cincinnato

Un centinaio di famiglie occupa le case Iacp di corso Cincinnato Abusivi e assegnatari che temono di restare esclusi Un centinaio di famiglie occupa le case Iacp di corso Cincinnato Si diffonde, tra chi aspetta la consegna dell'alloggio, il timore di essere spodestato - C'è chi presidia i muri non intonacati giorno e notte; alcuni hanno chiesto sentinelle alla polizia privata Si allunga la catena degli alloggi • occupati. La notte scorsa un centinaio di famiglie di abusivi ha in-1 vaso il cantiere dell'Istituto auto- ! nomo case popolari di corso Cincinnato, a poche decine di metri da corso Grosseto. Si è svolto tut- ! to in mezz'ora. Verso l'una gli abusivi si sono accalcati contro lo i steccato che protegge l'edificio ancora in costruzione. Aperta una ] * breccia hanno preso possesso dei 102 appartamenti dell'ala dove i lavori sono più avanzati. Con loro era una sparuta schiera di legittimi assegnatari, che si è affrettata ad installarsi nei pochi vani rimasti liberi. La notizia della nuova azione di forza si è subito sparsa, all'alba è cominciata la processione degli assegnatari colti di sorpresa. Le prime famiglie accorse sono riu-1 scite a sistemarsi negli alloggi quasi completati delle scale vicine. n.4i;ei>amo diritto ad una casa \ — dicono —. Quando ce la siamo trovata già abitata abbiamo ripiegato su questo settore. Qui la situazione è più precaria che dagli abusivi, ma ci accontentiamo». Altr. aggiungono: «Si, tra qualche settimana avremmo dovuto venire a vivere qui. Purtroppo siamo stati anticipati. Non ci importa granché comunque. Bene o male adesso siamo tutti a posto. Toccherà alle autorità provvedere anche agli altri assegnatari rimasti senz'alloggio». Tra le due fazioni i rapporti sonc finora buoni. «Nessuno scontro — garantiscono al comitato di lotta —. Abbiamo spiegato ai delusi ta necessità di adattarsi a questa situazione. Dovranno pazientare. Di sicuro però non ce ne mzacaitandremo di qui lincile il Comune I onon avrà risolto i nostri proble-I a mi». Secondo i capi dell'occupa-zione tutti gli appartamenti sono abitati da operai che vivevano in case pericolanti o disastrate. «C'è anche una piccola percentuale di impiegati, che erano relegati nelle topaie sparse per la città». Vicino al cantiere, però, c'è chi I obietta: «Si, la maggioranza degli I abusivi ha gravi problemi di abi- | lozione. Ma ci sono molti che so Ino qui soltanto per pescare nel torbido. Il comitato di lotta fa presto a dire che invasori e asse gnatari sono uniti. Perché non sente anche il parere di quelli che i s> sono visti soffiare sotto il naso ' la casa aspettata per anni? ». Una i parte dei legittimi assegnatari sembra decisa a rivolgersi alla magistratura. Cresce intanto la psicosi dell'occupazione. Molte ditte hanno chiesto l'intervento di istituti privati di polizia per presidiare gli stabili quasi finiti. Alla Mondialpol confermano: «Abbiamo già provveduto alla difesa di parecchi edifici in tutta Torino». Alcuni cantieri privati, dopo l'esperienza di corso Toscana 135, sono vigilati dagli stessi proprietari. Di giorno la sorveglianza è affidata alle donne, d' notte si installano negli alloggi i mariti. In qualche caso collaborano anche gli operai per timore di dover restare disoccupati se ar rivano sii «abusivi». Altre agitazioni alla Falcherà, Nella tarda serata gli abusivi hanno occupato diverse strutture sociali tra cui l'asilo nido. Se- condo i primi accertamenti sarebbero state danneggiati suppellettili e muri. Si spera però di rimediare ai danni e riaprire entro lunedi l'asilo. du talune forze eversive si ù ora anche rivolto alle strutture pubbliche, costruite con difficoltà, togliendo ai bambini della nostra città l'uso della scuola e delle attrezzature necessarie per un sereno diritto allo studio. Non posso non richiamarmi alla sensibilità di tutti i cittadini per aiutarci ad individuare gli autori di una così vile strategia politica ». • 1 ! ! i ] * 1 \ §| ' II cantiere occupato da un centinaio di famiglie "abusive" in corso Cincinnato

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