"Brigate rosse,, 3 sono in Libertà

"Brigate rosse,, 3 sono in Libertà "Brigate rosse,, 3 sono in Libertà Sono: la moglie di Bertolazzi per mancanza d'indizi, Muraca e Raffaele per decorrenza di termini La prigionia di Emanuela Zaini moglie di Pietro Bertolazzi è finita. Una settimana di carcere, sospettata di appartenere alle Brigate rosse, di aver guidato il furgone servito per il trasporto di Sossi, la sera del 18 aprile. Sospettata anche di essere la cuoca aggregata al « carcere proletario ». Mercoledì per la giovane è stato il giorno più lungo, undici ore di timori e di speranze: testimoni che hanno scorto la don- , na dalle calze rosse al volante pri- [ ma dell'auto, poi del camioncino a Torriglia, l'hanno osservata a : lungo, confusa tra altre tre ragazze, tutte ugualmente minute e carine. Poi, dopo una « ricognizione » durata molto più a lungo dei soliti quattro-cinque minuti, i testimoni hanno detto: ! « Fra queste non c'è ». Era seguito il lungo interrogatorio nel I quale la donna, assistita dall'avj vocato difensore, Anna Fusari, , aveva risposto con serenità alle domande del giudice istruttore Caselli. Ieri il magistrato, ha . deciso la scarcerazione per insufficienza degli indizi. Sono tornati in libertà, per decorrenza dei termini della carcerazione preventiva, anche Peppino Muraca, 23 anni, di Lamezia Terme (Catanzaro) e Paolo Ratlaele, 20 anni, di Altamura di Bari, operai. Erano stati arrestali il 22 aprile, tre giorni dopo il sequestro di Sossi. Sono accusati di furto d'auto e associazione sovversiva: erano stati sor- ; presi davanti ai cancelli della Fiat Mirafiori. vicino a una 500 con altoparlante che trasmetteva il testo del « comunicato numero 1 » con il quale le Brigate rosse si assumevano la responsa- i bilità del rapimento. Nel loro al- ' loggio di via Mongrando erano stati trovati una piantina planimetrica del Politecnico di Torino e lo schizzo di una cascina. I due avevano respinto le ac- j cuse: « Non abbiamo rubato l'ali- • to. non sappiamo nulla del sequestro di Genova ». Ora hanno obbligo di soggiorno nei paesi ! d'origine, fino al momento del processo; ogni lunedi, mercoledì e venerdì dovranno presentarsi ai carabinieri. Cento medici torinesi hanno firmato una mozione inviata al giudice Caselli e per conoscenza all'Ordine dei medici della provincia. Esprimono solidarietà con il dott. Enrico Levati, arrestato dietro segnalazione di Silvano "Girono, più conosciuto come Padre Leone. Sottolineato che |!|Ij; , [ |«i tragici fatti di Milano e l'as! sasslnio del maresciallo Marita| no non fanno che confermare il convincimento dell'estraneità del collega Levati alla Ideologia e alle azioni passate e' presenti delle sedicenti Brigate rosse », il documento condanna fra l'altro I « il tentativo di rilanciare con gli ultimi avvenimenti l'aberratij te teoria degli opposti estremismi » e « denuncia i metodi usati per incriminare e arrestare il ; dott. Levati ». v. tess. Emanuela Zaini è stata scarcerata • Peppino Muraca

Luoghi citati: Bari, Catanzaro, Genova, Lamezia Terme, Milano, Torino, Torriglia