Atene: i "colonnelli,, finiscono in prigione di Ferdinando Vegas

Atene: i "colonnelli,, finiscono in prigione Atene: i "colonnelli,, finiscono in prigione Papadopulos, Pattakos e Makarezos sono imputati di "attività cospirativa" - Sfuggito alla polizia l'uomo duro, Joannidis? Atene, 23 ottobre. L'ex primo ministro e presidente della repubblica ellenica George Papadopulos e quattro dei suoi più stretti collaboratori sono stati arrestati e deportati in un'isola dell'Egeo, sotto l'accusa di aver cospirato contro lo Stato. Un altro uomo del passa- j to regime, il brigadiere gej nerale Dimitrios Joannidis, j che nel novembre scorso roj vesciò, con altri esponenti j (Ielle forze armate, Papadoi pulos. si sarebbe sottratto I alle ricerche nascondendosi. | Quando alcuni agenti della i polizia nazionale si sono recati stamane nella sua residenza di Atene per arrestarlo, l'ex capo della polizia aveva già abbandonato l'edificio. Insieme con Papadopulos sono stati arrestati i suoi due vice primi ministri, Styliauos Patakos e Nicholas Makarezos, nonché Ioannis Ladas e l'ex capo del controspionaggio ellenico Michael Roufogalis. (Ap) 11 collegamento tra la prosI sima scadenza elettorale, fissata al 17 novembre, e l'arresto dei massimi dirigenti del regime dei colonnelli è esplicitamente formulato nell'atto d'accusa: Papadopulos e compagni sono infatti imputati di avere svolto attività cospirativa, suscitando preoccupazioni e creando le premesse per disordini in un momento in cui il popolo è chiamato a votate. Al di là di queste specifiche accuse, fondate o meno che siano, era evidentemente giunto il momento, specie in vista delle elezioni, di pone fine all'incredibile impunità di cui finora avevano goduto i responsabili della dittatura imposta per oltre scile anni al popolo greco. Papadopulos, Pallakos e Makarezos — triumviri del regime instauralo col "colpo" del 21 aprile 1967 — erano certamente personalità diverse l'ima dall'altra; ma poca importanza j hanno le differenze rispetto alle caratteristiche che li accomunavano. In sostanza, lutti c tre rappresentavano un impasto di nazionalismo, militarismo c clericalismo, ossia la versione tipicamente reazionaria del fe- nomcno fascista. Non avevano dietro né un pattilo né un qualsiasi seguito; non avevano una ideologia, una dottrina, nemmeno un programma vero e proprio: si erano imposti con la semplice forza bruta dei cani annali e così pretendevano di continuare a governare la Grecia a tempo indefinito. L'unica evoluzione che aveva avuto il regime si era svolta al suo interno, nel senso della personalizzazione del potere: Papadopulos gradatamente era divenuto "più eguale" degli altri due, li aveva poi praticamente messi da parte c infine, instaurala la repubblica, nel luglio del '73 se ne era fatto eleggere presidente. Dal vertice del ! potere alla caduta il passo fu ' però molto breve: come coni traccolpo della sanguinosa rei pressione delle manifestazioni i studentesche al Politecnico di j Atene, in novembre, Pnpadopu- los fu abbattuto e si installò al potere una nuova giunta, col generale Gizikis presidente della Repubblica. Quando i militari, sopraffatti dagli eventi di Cipro da essi stessi incautamente provocali, il 23 luglio scorso riconsegnarono il potere ai civili, Papadopulos era dunque un uomo politicamente finito: ma non per questo non doveva essere tenuto a tender conto delle sue malefatte, in particolare il massacro al Politecnico. Ed infatti, oltre all'accusa di cospirazione di cui s'è detto, grava su di lui pure l'accusa di omicidio premeditalo plurimo, che comporta la pena di morte. Condividono questa accusa l'ex capo del servizio segreto c l'ex capo della polizia militare, quel generale Joannidis che è stato l'eminenza grigia dell'ultima incarnazione della dittatura militare. La demolizione, per così dire, d'un individuo tanto pericoloso quale [oannidis è stata una delle imprese più abilmente condotte dal governo Karamànlis; e il successo, forse completato con l'arresto del generale, significa un'ulteriore garanzia per il consolidamento del regime civile e l'osservanza del responso delle urne. Secondo rivelazioni apparse sul Smulay Times di domenica scorsa, infatti, l'idea di cedere solo momentaneamente il potere ai civili fu lanciata nella cerchia intima degli ufficiali intorno a joannidis, al momento della crisi di luglio; c quando i civili avessero sistemalo il problema di Cipro, in capo a circa Ire settimane, Joannidis era siculo di poler riprendere il controllo della situazione, rovesciando il governo civile sotto l'accusa di aver capitolato a Cipro. Così si spiegherebbe il fallo inconsueto di un regime militare che si autoliquida, chiamando esso stesso gli uomini politici alla successione. Ferdinando Vegas j Papadopulos fotografato ieri nell'isola di Kea (Tclcf.)

Luoghi citati: Atene, Cipro, Grecia