Per contingenza e salari una "battala d'arresto,,
Per contingenza e salari una "battala d'arresto,, In attesa che si formi il nuovo governo Per contingenza e salari una "battala d'arresto,, A fine settimana riunione tenza sarà impostata con sindacaU-Confindustria - Nel settore agricolo la vercautela - Per il commercio negoziati in novembre Roma, 23 ottobre. La vertenza per la contingenza e la garanzia del salario segna una «battuta di arresto» in attesa della soluzione della crisi politica. I sindacati riconoscono ufficiosamente l'impossibilità di fare pressione oltre un certo limite fino a quando non verrà costituito il nuovo governo. L'esecutivo, infatti, è chiamato direttamente come «datore di lavoro» per quanto riguarda il settore del pubblico impiego, ma è evidente come non possa rimanere estraneo alla definizione di un problema che comporta, comunque, nel settore privato l'assunzione di oneri di tale entità da influire certamente sulla situazione economica generale del Paese. Dopo l'inconcludente riunione di ieri all'Intersind per le aziende a partecipazione statale, le organizzazioni dei lavoratori si attendono un risultato non molto diverso dalla trattativa di sabato e domenica alla Confindustria per le imprese private. Forse, si osserva negli ambienti sindacali, sarà possibile fare qualche passo avanti con un esame di merito delle richieste avanzate dalla Federazione Cgil-Cisl-Uil e delle proposte che la delegazione degli industriali dovrebbe presentare. Ma si esclude che si possa giungere a una conclusione. Per il commercio il negoziato dovrebbe aprirsi nella prima decade di novembre, mentre per il pubblico impiego si rinvia senz'altro l'inizio dei colloqui a dopo la costituzione del nuovo ministero. I sindacati degli statali rilevano l'importanza della «piattaforma» inviata nei giorni scorsi al governo «date le condizioni di partenza (valore del punto a VÌO lire, la cadenza annuale, etc. N.d.r.) e gli indubbi benefici che ne dovranno derivare ai dipendenti in servizio e ai pensionati». Nel settore agricolo la vertenza sarà impostata con qualche cautela. In un incontro svoltosi questa sera tra la segreteria della Federazione Cgil-Cisl-Uil e le segreterie delle Federazioni dei braccianti e salariati agricoli ad esse aderenti, il spgretario generale della Fisba-Cisl, Sartori si è battuto perché l'operazione della rivalutazione del valore del «punto» si compia in un momento che trovi i lavoratori agricoli in fase di ripresa della loro attività e tenendo conto dell'esistenza di un accordo nazionale di scala mobile per i salari agricoli, stipulato il 26 aprile 1973. Tale accordo prevede tre categorie con il valore massimo di 728 lire a punto, mentre la proposta confederale per l'industria punta sul valore massimo di 928 lire, sia pure con un passaggio attraverso il secondo livello cse è? di 710 lire. g. f.
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