La Gisl: se si va, alle urne sfama l'unità sindacale di Giancarlo Fossi
La Gisl: se si va, alle urne sfama l'unità sindacale Vivaci dissensi nelle confederazioni La Gisl: se si va, alle urne sfama l'unità sindacale "Si tornerebbe indietro di molti anni", dice un dirigente - Nella Uil i rapporti sono molto tesi fra socialisti e socialdemocratici Roma, 23 ottobre. Vivaci dissensi si registrano tra le organizzazioni sindacali dei lavoratori e all'interno di ciascuna di esse sui problemi dell'unità e della « strategia d'autunno », anche in seguito ai riflessi negativi dello scontro tra i partiti per la crisi politica. « Se si dovesse arrivare a nuove elezioni politiche, quindi a momenti fortemente competitivi tra i partiti — osserva un dirigente della Cisl — sarebbe impossibile evitare l'arresto del processo unitario e il completo sfaldamento della federazione CgilCisl-Uil. Sì tornerebbe indietro di molti anni, la tensione fra i sindacati pregiudicherebbe forse in modo determinante i pochi traguardi raggiunti pur tra rilevanti ostacoli ». Notevoli le difficoltà nella Uil. I rapporti tra le componenti socialista e socialdemocratica si sono fortemente inaspriti. Nell'ambito di ogni componente si rilevano contrasti non indifferenti. Tra i segretari confederali Ravenna e Rufino, esponenti della corrente socialista, il dialogo è divenuto impossibile mentre Benvenuto, segretario generale dei metalmccanici, tnde ad ottenere la leadership del gruppo. Rossi, segretario confederale repubblicano, è su posizioni diverse rispetto a quelle di Vanni in particolare sui temi della « strategia » e della « partecipazione ». Un « comitato di gestione » della componente socialde¬ mocratica è stato, addirittura, costituito oggi dopo una lunga ed animata discussione svoltasi nella sede del psdi tra il segretario amministrativo Ippolito, il responsabile dei rapporti sindacali Palmiotti e i trenta membri socialdemocratici del comitato centrale della Uil. Del comitato di gestione sono stati chiamati a far | parte i segretari confederali \ Ravecca, Muci e Berteletti (che prima controllavano esclusivamente la corrente), Bonino segretario generale della federazione dei braccianti, Cornelli segretario generale della federazione dei chimic e Zonii segretaro provinciale di Ferrara e Pratesi segretario provinciale di Bologna. La riunione al psdi era stata chiesta da Bonino sulla base di un documento, sottoscritto dalla maggioranza dei membri socialdemocratici del comitato centrale e inviato al segretario del partito Orlandi, nel quale si esprimeva "sfiducia" nei confronti dei tre segretari confederali. Ravecca, Muci e Berteletti erano accusati di «aver reso debole la componente sul piano dell'unità interna, di averne declassificato il potere contrattuale nei rauporti con le altre componenti della Uil e di averla resa poco credibile alle masse lavoratrici per guanto attiene al ruolo e alle funzioni proprie del sindacalismo socialdemocratico ». Seguendo questa linea, la componente socialdemocrati¬ ca e buona parte di quella repubblicana sono molto caute sul duplice problema dell'unità e dell'azione sindacale, cioè sono in contrasto con la posizione dei socialisti della Uil e quindi con la Cgil e larga parte della Cisl. La Cgil insiste per « bruciare le tappe» verso l'unità. Boni, segretario generale aggiunto, ha sottolineato questa sera la volontà della segreteria unitaria di convocare per novembre una riunione del comitato direttivo della federazione. Seguiranno, afferma Boni, una nuova conferenza dei delegati (alla quale consistenti gruppi della Uil e la minoranza della Cisl sono contrari) e la proposta di superare uno dei limiti del patto federativo, cioè il voto per organizzazione. « Chi non è disponibile a lavorare in questo senso — conclude il sindacalista — dovrà assumersi le sue responsabilità ». Storti è preoccupato del prolungarsi della crisi politica e dell'acuirsi dello scontro tra i partiti che sempre ha avuto riflessi negativi nei rapporti tra i sindacati. « E' evidente — dice — che in situazioni del genere si vanifica lo sforzo di recuperare autonomia, e con l'autonomia dì attribuire al sindacato più potere e responsabilità ». La minoranza della Cisl, ovviamente, intensifica la sua opposizione soprattutto sul tema dell'unità. Essa è convinta che si possa tentare un processo di unificazione con la Uil, ma non con la Cgil. Giancarlo Fossi
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