Le condizioni per la "mobilità,,

Le condizioni per la "mobilità,, Trentin parla sul lavoro Le condizioni per la "mobilità,, La mobilità del fattore lavoro — cioè la possibilità di spostare persone da un'azienda all'altra e da un settore all'altro — è un elemento essenziale per consentire la razionale utilizzazione degli uomini e delle risorse in questo periodo di crisi e di trasformazione dell'apparato produttivo. La scorsa settimana, parlando agli industriali biellesi, il presidente della Confindustria, Giovanni Agnelli, ha ì sottolineato che «fra vent'anI ni un terzo degli attuali pro! dotti sarà sostituito da altri | del tutto nuovi» per cui molte aziende termineranno il loro ciclo ed altre sorgeranno. Ciò comporta una mobilità della manodopera che non danneggi i lavoratori e che consenta alle imprese di trovare nuovi equilibri coerenti all'elasticità del mercato interno e internazionale. Il problema riguarda le industrie di tutti i paesi: in Francia hanno cercato di affrontarlo con l'istituzione del salario garantito per un anno; in Germania c'è la non trascurabile valvola dei lavoratori immigrati. In Italia il dibattito è in corso. Salario garantito Il segretario generale dei metalmeccanici della Cgil e della Federazione lavoratori metalmeccanici, Bruno Trentin, ha affrontato il nocciolo del problema in una importante intervista pubblicata ì domenica dall'« Unità ». «Non basta — dice Trentin — riaffermare una esigenza di una diversa strategia indu- striale; occorre anche ave-re la capacità di indicarenei confronti con i poteri pubblici, con le imprese, soluzioni precise e avere il coraggio di addentrarci su un terreno mollo difficile, ma inevitabile: quello di garantire con il posto di lavoro e con la rigidità della forza lavoro intesa come fatica, tem- pi, ritmi, orari, anche una mobilità del fattore lavoro ovviamente contrattata e gestita. Non possiamo, per esempio, mentre ci battiamo per una politica di riconversione industriale, difendere tutte le aziende». «La fabbrica — prosegue il leader dei metalmeccanici — non è il nostro campanile. Dobbiamo proporre soluzioni alternative, gestire un processo di trasformazione e anche di riqualificazione della manodopera. Fino in fondo è perciò chiamato in causa il ruolo della collettività, a livello nazionale, a livello regionale, delle forze politiche». Soluzione francese Trentin sottolinea cioè energicamente l'esigenza di una «politica di piano» su temi quali «una diversa strategia industriale, un diverso assetto tecnologico nell'industria, una modifica nel rapporto industria-agricoltura». La disponibilità del sindacato, tuttavia, è fortemente limitata dal timore che gli imprenditori utilizzino la mobilità del fattore lavoro per riconquistare la flessibilità del lavoro in fabbrica (tempi, ritmi, organici, eccetera) riducendo la forza e il ruolo del sindacato in azienda. In proposito, il segretario dei metalmeccanici sostiene che la Fiat — rifiutando le soluzioni proposte dai sindacati per ridurre la produzione automobilistica e facendo ricorso alla Cassa integrazione — ha compiuto una «mossa avventurosa» con l'obiettivo di trattare «con un sindacato indebolito », per ottenere ima 1 mobilità «selvaggia» della ma, nodopera. Anche la soluzione francese del salario garantito per un anno non trova favorevole il segretario dei metalmeccanici perché attraverso un sistema del genere «l'impresa, magari pagando un certo prezzo, avrebbe l'assoluta libertà di decisione in materia di ristrutturazione, di flessibilità e mobilità della manodopera». Nell'intervista Trentin ha affermato che «c'è una generosità ed una disponibilità dei lavoratori anche ad azioni mollo avanzate, se vedono di fronte a loro una prospettiva scria» a condizione che si arrivi «ai primi risultati tangibili» così elencati: affermazione sia pure parziale de^la politica di riconversione; sanzione di un potere di intervento dei pubblici poteri, del sindacato in tutti i processi di ristrutturazione; con- quista di prime misure stra- ordinarie per l'occupazione di decine di migliaia di lavora-tori nel Mezzogiorno; verifica con il governo per rimuovere tutti gli ostacoli alla attua-' zione degli accordi per gli investimenti conquistati con la lotta, anche attraverso una prima selezione, individuando quelli più urgenti e coerenti con una politica di sviluppo dei consumi collettivi e di riduzione del disavanzo della bilancia commerciale. s. d. v.

Persone citate: Bruno Trentin, Giovanni Agnelli, Trentin

Luoghi citati: Francia, Germania, Italia