Scuola: sui deereti critiche e proposte di Felice Froio

Scuola: sui deereti critiche e proposte Serrato dibattito a Firenze Scuola: sui deereti critiche e proposte Strutture scolastiche, sistemi d'insegnamento, organi collegiali, discussi dai rappresentanti dei partiti Padre Balducci accusa il rapporto scuola-famiglia (Dal nostro inviato speciale) Firenze, 19 ottobre. Questo convegno sui decreti delegati della scuola ha già avuto un successo: stamane le tre sale dove si svolgevano i lavori sui singoli temi erano gremite di pubblico. C'è un evidente interesse per i problemi posti dalle nuove norme che dovranno essere attuate presto. Il discorso si è fatto più concreto, pur proseguendo sul filo della critica serrata all'attuale situazione; del resto non è possibile rinnovare senza prima togliere tutto quello che può essere d'intralcio. In una tavola rotonda i politici hanno esposto il loro punto di vista. Dall'incontro dei rappresentanti dei partiti (Cantini della de, Napolitano per il pei, Codignola per il psi, Orsello del psdi, Biasini pri, Menapace del Manifesto-pdup) è emerso un netto rifiuto del «Manifesto» ai decreti. Lidia Menapace ha detto che inviteranno tutti gli studenti a un «astensionismo combattivo», ossia gli aderenti al pdup sono impegnati a fare propaganda perché studenti e genitori disertino le urne. Ma la Menapace ha commesso l'errore di criticare la mancanza di rappresentanti degli studenti nel Consiglio del distretto. «Voi cadete in contraddizione, ha replicato il socialista Codignola, perché, da un lato mettete in rilievo l'assenza degli studenti nel distretto, per poi invitarli a non votare. Inoltre non si comprende questo vostro atteggiamento astensionistico, dal momento che i vostri compagni della Cgil sono impegnati nelle elezioni degli organi collegiali». La strategìa dei politici non è ancora chiara. I comunisti propendono per uno schieramento aperto anche ai cattolici; i socialisti ritengono che lo schieramento debba venire fuori dalla adesione ad un programma sulla scuola che dovrebbe avere come punti cardini la diffusione capillare della scuola materna statale e la preminenza della scuola statale su quella privata. Fii nora socialdemocratici e repubblicani non si sono pronunciati, mentre il pei propende a non porre condizioni molto limitative. Padre Ernesto Balducci ha parlato dei rapporti tra fami¬ glia e scuola. L'attuale atteggiamento dei genitori nei riguardi della scuola è da respingere: tutti, borghesi o lavoratori, vogliono che- la scuola abitui alla disciplina, alla buona educazione, al senso dell'autorità, ossia al conformismo. Così, genitori e insegnanti si alleano per fare guasti: educano a un rapporto subordinato impedendo che cresca nel ragazzo il senso di responsabilità. Altro errore della tradizione cattolico-borghese: affidare la preminenza dell'educazione alla famiglia, mentre c'è un «diritto primario del bambino che entra nella società non come oggetto di proprietà dei genitori, ma come soggetto portatore di esigenze che fanno appello, oltre che alla famiglia, alla società». Balducci ha criticato la norma dei decreti delegati che vieta agli studenti inferiori a 16 anni di entrare negli organi collegiali: un giovane può sposare a 16 anni, può avere un contratto di lavoro a 15, a scuola non è in grado neanche di firmarsi una giustificazione. Se si vuole cambiare la nostra scuola bisogna anzitutto rivedere il concetto di cultura Da qui è partito Pietro Bertolini, preside del Magistero di Bologna. Faremo un salto di qualità se riusciremo a riscoprire e a riaffermare l'autentico senso della cultura, intesa come un sistema di manifestazioni che valgono a farci prendere coscienza della realtà per modificarla. In altre parole la scuola di domani non potrà più essere il luogo dove si trasmette cultura, ma uno dei luoghi in cui si fa cultura con l'aiuto di tutti. Per gli studenti ha parlato Stefano Bassi, del coordinamento nazionale studentesco. Ha detto che c'è tra i giovani una generale consapevolezza dell'insufficiente risposta che ; decreti delegati hanno dato alle loro richieste. Ma gruppi estremisti vorrebbero far passare questo giudizio negativo come un tentativo di controriforma della scuola e un attacco al Movimento studentesco. Essi propongono l'astensionismo, non condiviso dalla maggior parte dei movimenti giovanili dell'arco dei partiti democratici. Felice Froio

Luoghi citati: Bologna, Firenze