Sindona "impose,, nomine pubbliche?

Sindona "impose,, nomine pubbliche? Sindona "impose,, nomine pubbliche? Roma, 17 ottobre. Il Banco di Roma ha smentito che la nomina del suo amministratore delegato Mario Barone possa essere stata la conseguenza di una interferenza illecita di Michele Sindona. II giornalista Eugenio Scalfari, che aveva pubblicato la notizia sull'« Espresso », invece conferma. La polemica è scoppiata ancor prima che il magistrato romano cominci a prendere in esame la situazione per accertare l'esistenza o no di qualche reato. La nomina di Mario Barone sarebbe stata « voluta » da Michele Sindona per avere in cambio dal Banco di Roma una somma non indifferente (50 milioni di dollari) da mettere a disposizione della Società Generale Immobiliare, di cui aveva il controllo. Secondo Eugenio Scalfari, d'altro canto, a questa nomina « imposta » al Banco di Roma dai dirigenti democristiani (come contropartita Sindona avrebbe passato per due anni un assegno mensile di 750 milióni) si sarebbero opposti tanto il presidente quanto il vicepresidente dell'istituto di credito, avv. Veronese e prof. Ventriglia. A questa notizia il Banco di Roma ufficialmente ha replicato, opponendo che « la nomina dell'avv. Mario Barone ad amministratore delegato è avvenuto nell'ortodosso rispetto delle previste procedure ». Oggi Eugenio Scalfari replica sottolincnando che la notizia dell'opposizione alla nomina dell'avv. Barone gli è stata data « personalmente dal prof. Ferdinando Ventriglia nel corso di un colloquio telefonico avvenuto la mattina di sabato 12 ottobre ». « Fu il prof. Ventriglia — aggiunge Eugenio Scalfari — ad aggiungere che di tale opposizione fu data notizia per iscritto dal presidente del Banco, avv. Veronese, al governatore della Banca d'Italia ». g. g.

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