Se la cronaca è gialla

Se la cronaca è gialla Se la cronaca è gialla RI. Felisatti, F. Pittorru: «La Madama», Ed. Garzanti, pag. 207, lire 1500. Nicoletta Bellotti: « Tutti sul filo », Ed. Longanesi, pag. 226, lire 3000. Ci sono dei libri, più che fortunati, che arrivano nel vento della cronaca: sono sul banco del libraio, nelle mani dei lettori al momento giusto, quando cioè il loro tema, l'argomento occupano le pagine dei giornali, i discorsi, il tempo. Una volta questa fortunata letteratura si chiamava feuilleton, era popolare perché romanzava volontariamente la realtà, uscendo addirittura a puntate — come una serie di notizie — nei quotidiani. I suoi autori venivano necessariamente dal teatro, erano cioè scrittori rapidi e fantasiosi, non troppo sottili; fornivano uno spettacolo-scritto, con molto colore, tenebre e luci al netto come con le lampade da palcoscenico; protagonisti-tenori, baritoni, soprano, incarnavano tesi estreme e a contrasto, sommarie e corpose. Ai nostri tempi — che hanno ritrovalo il gusto del melodramma e del romanzo popolare — quelli che arrivano nel vento della cronaca si chiamano romanzi « di costume ». I loro autori vengono dalle sceneggiature o dal gior¬ nalismo d'inchiesta; fabbricano uno spettacolo con luci manovrate e tesi più sofisticate ed ambigue. Presentano una realtà che pare capovolta e incrinata: quello che ieri era il Bene è oggi un torbido Male e viceversa, o comunque le parti non sono più chiare, i ruoli franano uno sull'altro, la Denuncia avvolge Vittime e Cattivi. Ma è pur sempre il feuilleton eterno. L'Autore ha solo cambiato abito ai suoi burattini, ha manipolato ulteriormente i registri capaci di commuovere, interessare, terrorizzare il pubblico. Ecco qui, in libreria, due « gialli » che imbroccano la realtà ch'è nel vento: quella del sottoproletariato fascista in una grande città, violenta e squallida; quella dell'incontrollato potere della finanza internazionale, elegante e soffice. Cosa chiedere di più ad un buon « giallo »? Non certo qualità, letterarie, di altro spessore. Basta che sia bene adoperato, con la misura alla moda, il comportamentismo dei suoi personaggi (e risiamo al feuilleton-melodramma): che cioè la successione, tipo, momento" dei loro « atti » scorra con facilità e regolarità. Felisatti e Pittorru vengono dal cinema, poi dalla televisione. Questo loro La Madama (un titolo quasi umbertino) è il secondo episodio ancora inedito della loro serie TV Qui squa dra mobile. Specializzati ora mai per necessità di mestiere e di « costume » in ambiente e questura romani, cioè a disegnare attori dopotutto sempre paciosi e caratteristici, quando scrivono per se stessi • riescono a rendere più com. patta la materia, a lasciarvi punte che la censura non permetterà. Stavolta, felicemente, hanno raccontato una sto: ria di « trame nere »: traffico d'armi dalla Germania, palestre per picchiatori fascisti : sottoccupati, inchieste che ad un certo punto si arrestano: « delle interferenze? No: dei suggerimenti, come dice un ' alto funzionario ». Nicoletta Bellotti con il suo Tutti sul filo può sembrare esattamente all'opposto: una storia astratta, improbabile, al limite. Ma ecco poi una Milano tra via Manzoni e piazza Repubblica di import-export americani, farmacisti di mezza età, indu, striali lombardi e banchieri svizzeri, ristoranti della catena toscana, e poi portieri d'albergo, autisti, donne a mezzo servizio, bibliotecarie e ragazze da boutique, tutti fatti su in un linguaggio pre' ciso e svampito da feuilleton per Montenapoleone, Cova e viale Maino. Anche i ricchi, perché no, hanno diritto alla loro realtà romanze! sca. Claudio Savonuzzi

Persone citate: Cattivi, Cova, F. Pittorru, Felisatti, Garzanti, Longanesi, Nicoletta Bellotti, Pittorru

Luoghi citati: Germania, Milano