Modestia di Engels

Modestia di Engels Modestia di Engels In una pregevole antologia, scritti giovanili dell'amico di Marx Eleonora Fiorani - Ferdi-1 nando Vidoni: « Il giovane Engels. Cultura, classe e materialismo dialettico », ! Ed. Mazzotta, pag. 416. lire 5000. ■ Federico Engels, con grande modestia, volle assai sminuire il proprio contributo I nell'elaborazione del « socia| lismo scientifico » nonostante I la quarantennale fraterna col- j laborazione con l'amico Car- \ lo Marx, a cui egli attribuiva la maggior parte delle idee direttive. « Ciò che ho dato io, Marx avrebbe potuto facilmente farlo da sé, salvo forse due o tre punti speda- -1 e , ! . o I e - j \ e o e e d e li. Ma ciò che ha fatto Marx, io non avrei potuto mai farlo ». Forse la modestia di Engels fu eccessiva, dal momento che le odierne versioni uffì ciali del « socialismo scientifico » poggiano sui due pilastri del « materialismo storico » e del « materialismo dialettico ». Il primo, cioè la dottrina che afferma la struttu razione della società in clas si, secondo il modo di produzione dei beni materiali, e uno sviluppo sociale determinato dal contrasto di tali classi, è senza dubbio di costruzione marxiana. Ma l'elaborazione del secondo — ossia della teoria secondo cui anche nella natura dominano le stesse leggi dialettiche che operano nell'apparente acci dentalità delle vicende storiche — è invece chiaramente opera dell'Engels maturo. In ogni caso, tuttavia, l'au| tosvalutazione engelsiana ha I avuto il suo peso sul fatto , che l'interesse degli studiosi e dei fautori del « socialismo scientifico » s'è per lungo tem po riversato prevalentemente su Marx, del cui pensiero si sono analizzati i singoli momenti. Solo da pochi anni s'è i cominciato a volgere l'atten| zione in modo specifico anche i ad Engels. E poiché la forma! zione giovanile d'un pensatoi re ha un fascino particolare, | è significativo che accanto alla messe degli studi sul « giovane Marx » incominci ora la serie di quelli sul « giovane Engels ». E' in questa prospettiva che va collocato il volume del Vidoni e della Fiorani, che già anni fa aveva studiato Engels e il materialismo dialettico. Gran pregio del libro è di essere per quasi metà un'antologia di scritti giovanili di Engels (dal 1839 al '43), per la prima volta tradotti in italiano. E' un Engels poco noto quello che risulta da queste pagine tutte anteriori al suo incontro con Marx; ed è interessante seguirlo dalla de¬ scrizione del suo natio Wuppertal, attraverso le peregri nazioni nella cultura tedesca del tempo, sino al suo con tatto con la dura realtà industriale inglese. Ci si imbatte con sorpresa, ad esempio, in certi suoi fervori razionalistici nell'ambito d'una problematica religiosa, come nelle lettere (del '39) ai fratelli Graeber, suoi ex compagni di scuola. « Io prego ogni giorno, anzi quasi tutto il giorno per comprendere la verità, l'ho fatto fin dal momento in cui sono sorti i miei dubbi, ma ciononostante non ritorno alla vostra fede... Scrivendo questo mi vengono le lacrime agli occhi,... ma sento che non andrò perduto, che arriverò a Dio. al quale tutto il mio cuore tende ansiosamente ». Gli autori del libro, o.uasi per frenare questi slanci, an che nella traduzione di frasi simili, scrivono « Dio » con l'iniziale minuscola, cosa che il diciannovenne Engels non avrebbe fatto e che, del resto, non gli avrebbe permesso | la lingua tedesca. E', questa, una piccolezza; rivelativa, tuttavia, anche dei limiti dell'ampio saggio che precede i testi engelsiani. Utile come introduzione storica ai testi, ha tuttavia forte l'impronta Idei lavoro di adepti. Quando si ha la convinzione che il materialismo storico e dialettico è un « tesoro » da accogliere in b.lo.cco, più che alle vicende individuali di Marx o di Engels si guarda alle vicende storiche che si ritengono averle determinate e all'esito finale della dottrina. E poiché ogni gruppo di fedeli si ritiene depositario del significato au tentico del « tesoro », si dà gran peso, come in questo caso, alle fiondate polemiche contro i gruppi diversi di fedeli. Ma chi non ama le dispute di congregazioni all'interno del dogma legge con più gusto le pagine di Engels. Francesco Barone