Amministrazione industriale Una nuova scuola a Torino
Amministrazione industriale Una nuova scuola a Torino Amministrazione industriale Una nuova scuola a Torino I nativa, ,c j ' Nell'attuale situazione dui mercato del luvoro in Italia, pur caratterizzala da una diffusa e crescente disoccupazione intellettuale (sovrabbondanza di laureali e diplomati rispetto alle esigenze delle attivila produttive), le aziende incontrano tuttavia notevoli difficoltà nel trovare elementi capaci di soddisfare le proprie necessità. I giovani escono dalle scuole e dalle università con una preparazione che. in concreto, si rivela scarsamente utilizzabile. La contraddizione è solo apparente dato clic, nell'assumcre dimensioni di massa, le nostre strutture educative non hanno realizzato le trasformazioni — di metodi, di contenuti, di qualità — capaci di adeguarle alla nuova lealtà industriale ed al processo di cambiamento della società. 11 problema di una preparazione più efficace ed « operativa », a questo livello, era slato affrontato in concreto dieci anni or sono quando, promossa dal prof. Federico Ferrer Paeees. fu costituita a Torino la Scuola di Amministrazione Industriale. Dolala di una sede moderna e funzionale in via Venlimiglia essa offriva un eorso biennale particolarmente orientato a preparare quadri in- I tcrmedi per la gestione delle imprese, marketing, settori amministrativi, personale, ecc. Ma in questi dieci anni le cose | sono cambiate. Insabbialo il prò- i getto delle <- lauree a più livelli » (il primo di tali livelli avrebbe j offerto quella preparazione inter- 1 media della quale in vari settori e attivila si avverte la mancaliza) e quindi la possibilità del ri- 1 conoscimento ufficiale del diploma rilasciato, era quasi fatale che la Scuola di Amministrazione linisse col cercare di attrarre gli I allievi con la prospettiva di <■ una I laurea ». Con l'introduzione di un secon- I do biennio, che ne faceva una | vera e propria università alter- ! la Scuola perdeva l'iniziacarica innovativa e soprattut- ; to la capacità di rapporto col t mondo del lavoro. Si aggiungeva una crisi di frequenze, in quan- 1 lo negli ultimi tempi è venula a ! mancare anche la prospettiva del riconoscimento giuridico del titolo conseguilo al termine del qua- | driennio. La Fondazione Industria Uni- | versila - Fiuniver (un ente che rac i coglie e gestisce finanziamenti ed t altre risorse da destinare ad at- livilà formative, fra le quali la Scuola di Torino) ha ora deciso una sua « riconversione » in modo che essa possa rispondere meglio alle esigenze del mondo del lavoro. Nei giorni scorsi Gregorio Rampa, presidente della Fiuniver e Paolo Monari, esperio di formazione e di organizzazione aziendale, hanno illustrato gli orientamenti ed i programmi di riorganizzazione, in una giornata di studio cui hanno partecipalo alcuni docenti della Scuola, fra i quali il direttóre prof. Giorgio Pelliccili, ed un gruppo di dirigenti dei seliori personale e formazione di alcune grandi aziende (Fiat, Olivetti, Ferrerò, Monlefibre, Riv-Skf, Pirelli, Sai. Iialian Automotive Operations. Cassa di Risparmio di Torino, ecc.). In sostanza la Scuola, con un corso limitato ad un biennio e a tempo pieno, vuole essere uno strumento per fornire ai giovani diplomali « una conoscenza ili base generale dell'azienda e delle operazioni che vi si svolgono, della prassi e della problematica del lavoro». Sono stali individuali argomenti e materie d'insegnamento « direttamente rilevanti o applicabili all'azienda ». Saranno j largamente utilizzali i metodi spe| rimeritali, le illustrazioni e le di! scussioni applicale, il lavoro di | gruppo. Nell'« unità didattica » finalità I e contenuti si integreranno ai sup| porli didattici (lesti, articoli di I giornale, mezzi audiovisivi, calcolatore, visita ad aziende), ai mo• delli di apprendimento (studio individuale e lavoro di gruppo sia libero che guidato), nonché ai vari tipi di lezione ed iniziative di collegamento (seminari, stages, esercitazioni, ecc.). Nel primo anno è previsto un complesso di materie base: introduzione al mondo del lavoro, fondamenti di organizzazione, di diritto, di macroeconomia e di economia d'impresa, di psicologia e di sociologia industriale: il programma del secondo anno è allo studio: quest'anno è valido lo schema di materie professionali adotlate finora: marketing, produzione, finanza e controllo, organizzazione e risorse umane. La nuova Scuola si propone di i affiancare ai docenti alcune liguI re di esperti che non trovano rii scontro nel nostro panorama edu| calivo: uno preposto ai rapporti i con le scuole istituzionali per individuare gli studenti da inserire nella Scuola; un alno per il collegamento con le aziende e con le loro esigenze in modo da assicurare un equilibrato incontro ira offerta e domanda di lavoro; un terzo, infine, seguirebbe gli studenti dai principio alla line del corso — uno per una dozzina di studenti, sul principio del « tutor» del sistema educativo anglosassone — come elemento di continuità e per individuarne gli orientamenti e le altitudini. Sergio Antonucci
Persone citate: Federico Ferrer Paeees, Giorgio Pelliccili, Gregorio Rampa, Olivetti, Paolo Monari, Sergio Antonucci
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