L'anestetico doveva uccidere il paziente sotto operazione

L'anestetico doveva uccidere il paziente sotto operazione Il giallo di Bologna sgomenta come il "caso Nigrisoli,, L'anestetico doveva uccidere il paziente sotto operazione Il medico accusato di tentato omicidio interrogato in carcere - Sostiene di potere provare la propria innocenza - Avrebbe triplicato la dose di anestetico in una siringa: la dose, se fosse stata iniettata, sarebbe stata mortale - La colpa sarebbe dovuta ricadere sulla sua collega (Dal nostro inviato speciale) Bologna, 16 ottobre. La storia del « giallo » in camera operatoria, esplosa ieri con un ordine di cattura, turba l'ambiente medico di Bologna. Un professionista stimato, anestesista al « Sant'Orsola », è in carcere da ventiquattr'ore e non parla; la città si appassiona all'inchiesta e ricorda un'altra fiala « famosa », quella al curaro del dottor Nigrisoli; un magistrato, giovane e deciso, il dott. Luigi Persico, lo stesso che indaga sulla strage dell'« Italicus », è alla . ricerca della verità tra reticenze e silenzi di casta. Nel suo ufficio a palazzo Baciocchi, il dott. Luigi Persico si domanda che cosa in realtà sia accaduto la mattina del 10 ottobre nella asettica sala operatoria della seconda clinica chirurgica del grande ospedale e perché il dottor Luigi Marrone, 38 anni, abbia triplicato la dose anestetica destinata all'anziano paziente disteso sul tavolo operatorio. « Un vecchio di 71 anni, — dice perplesso — afflitto da un male inguaribile, che il dottor Marrone non conosceva, che mai, prima di allora, aveva incontrato ». Di qui l'accusa di tentato omicidio pluriaggravato e di simulazione di reato. A giudizio del magistrato il dottor Marrone ha sostituito la siringa preparata con cardiotonico dall'anestesista Amalia Bellugi, 49 anni, con un'altra i cui effetti sarebbero stati letali per l'organismo del paziente. « La simulazione — spiegano a Palazzo di giustizia — è stata attribuita al dott. Marrone perché, se il cardiotonico fosse stato iniettato dalla dottoressa Bellugi, l'uomo sarebbe morto e, erro¬ neamente, l'inquirente si sarebbe trovato sulle tracce di un reato commesso non dall'anestesista responsabile dell'intervento chirurgico ma da un altro medico ». Al Sant'Orsola i sanitari in camice verde stamattina hanno evitato l'incontro con i cronisti. Soltanto un chirurgo, che peraltro non ha voluto dire il suo nome, si è limitato a dire: « Non si riesce a capire perché Marrone si sìa lasciato andare ad un gesto del genere: né la gravità dell'azione spiega una probabile rivalità professionalecon la Bellugi». Gli inquirenti hanno però accertato che in sala chirurgica qualcuno si era accorto con anticipo di quanto era accaduto e ciò è provato dall'avvertimento fatto all'anestesista da lui collega che si avvicinò alla Bellugi e le sussurrò: « Cambia fiala, prendi un'altra siringa ». Così fece l'anestesista salvando la vita al paziente. Poi, ad inteivento concluso, consegnò alla direzione sanitaria dell'ospedale siringa e contenuto. Una rapida inchiesta e il nome del dottor Marrone arriva a Palazzo di giustizia nell'ufficio del procuratore capo Lo Cigno che affida l'indagine al dott. Persico. Una serie di rapidi accertamenti e il magistrato inquirente decide in ventiquattro ore l'arresto del Marrone. Al magistrato che stamattina lo ha interrogato nel parlatorio di « San Giovanni in Monte », il dottor Sai- j vatore Marrone si è limitato a dire: « Nessuna responsa- i bilità, né dolosa né colposa, può essermi attribuita: sono convinto di poter dimostrare la mia innocenza non appena uscirò di qui ». Poi si è chiuso in un silenzio profondo che ha indotto il sostituto procuratore a rinviare al pomeriggio il colloquio. C'è nell'inchiesta un punto da accertare: il magistrato vuole sapere perché nel corso dell'intervento operatorio si sia fermata la macchina per la respirazione automatica: c'è chi dice che sia stato lo stesso dottor Marrone a fermarla e chi invece sostiene che l'apparecchio si è bloccato da solo, per un guasto meccanico. Stamattina il magistrato, nell'interrogare i colleghi del medico arrestato, ha tentato di abbozzare un quadro psicologico dell'imputato. Ne è venuto fuori un temperamento normale, con qualche spigolosità nel carattere. « Un uomo silenzioso negli ultimi tempi », ha detto l'infermiere Pedretti; « molto taciturno » ha confermato il suo collega Bruzzi. E' in sostanza quanto ha già dichiarato la moglie del dottor Marrone, Alberta, subito dopo la notizia dell'arresto. « Mio marito — ha detto l'ex infermiera — in questi ultimi giorni mi è apparso nervoso, taciturno, forse qualcosa lo preoccupava ma non voleva parlarmene ». A sera il magistrato inquirente è ancora al carcere. Dinanzi all'ingresso del vecchio edificio di « San Giovanni in Monte », una piccola folla di bolognesi è in attesa. Francesco Santini Salvatore Marrone

Luoghi citati: Bologna, Sant'orsola