Quanto ci costeranno i superburocrati

Quanto ci costeranno i superburocrati LE PENSIONI E LA SICUREZZA SOCIALE Quanto ci costeranno i superburocrati e à e a Secondo la Federazione statali della Cgil l'anticipato pensionamento dei superburocratici verrà a costare 250 miliardi, anziché é 136 com'era previsto. Questa di¬ u r a a si nne o ioil o le l e n ei ti o, er el ne ra ferenza tra preventivo e consuntivo è clamorosa, ma non c'è da scandalizzarsene, poiché risulterà minore — anche proporzionalmente — di quella che si profila per la compiuta applicazione della ri il il to o teno he vivi- se tà uoti ge e ogli legge 336 a lavore degli ex com- I battentl in servizio nei pubblici j uffici: 6.300 miliardi, mentre nella ; relazione che accompagnava la i presentazione di quel discusso , provvedimento ne erano preventi-1 vati 125. Evidentemente i calcoli | dei competenti uffici erano piut-1 tosi approssimativi. I Del resto, è nata all'insegna , dell'approssimazione anche la leg- ge che ha esteso le assicurazioni | sociali obbligatorie a coltivatori diretti, coloni e mezzadri. Gli e- ! sperti avevano previsto che le pen- j sioni a carico di questa speciale ! gestione assicurativa sarebbero state circa un milione solo dopo i molti anni, mentre avevano già superato questo quantitativo dopo j un biennio dall'applicazione della ] legge, E cosi questa assicurazio-1 ne — che più responsabilmente meditata avrebbe potuto autofinanziarsi — ha cominciato ad essere deficitaria fin dal principio e lo sarà anche quest'anno per 250 miliardi. Inoltre, nessuno dei tre provvedimenti in questione ha conseguito gli scopi per cui — almeno formalmente — era stato disposto. Infatti, mentre la legge per il pensionamento dei superburocrati si proponeva di sfoltirne gli organici e snellire le procedure per restituire alla macchina dello Stato una certa funzionalità, assistiamo tutti : giorni alla sua progressiva paralisi e con essa alla perdita di prestigio dei pubblici uffici, anche di ouelli ai livelli più alti. Lo stesso aicasi per la legge 336 a favore dei combattenti che avrebbe dovuto facilitare l'esodo j e) i dei pubblici dipendenti e ridimen- I sionare lo sterminato esercito de- I gli statali che invece sono sensi- bilmente cresciuti di numero no- ! postante l'anticipato collocamento \ a riposo dei reduci. Senza con- i tare che questa legge — proprio perché applicabile solo nei ri- guardi dei pubblici dipendenti — è diventata motivo di discordia, , mentre avrebbe dovuto costituire | una ricompensa per tutti coloro j I che hanno combattuto. j Meno clamoroso, ma altrettanto ; deludente, l'insuccesso dell'esten- i i sione dell'obbligo assicurativo ai1 , coltivatori diretti, coloni e mez1 zadri. Il pensionamento, nel caso | di invalidità o di vecchiaia, avreb1 be dovuto dare a questi lavora I tori un senso di sicurezza e quin , di di maggior attaccamento alla terra. La pensione è risultata in | vece il facile ed immediato obiet tivo (attraverso l'invalidità) di un ! gran numero di persone che il j contadino non l'hanno mai fatto e ! viene spesso negata invece ad al-1 tri — meno intraprendenti — che i hanno sempre lavorato i campi. | à Siamo un Paese povero e pròo j prio per questo il pubblico dena- ! ] ro dovrebbe essere speso con ocu-1 latezza, mentre si sciala come se le nostre risorse fossero inesauribili e benché si sappia che la j stabilità degli ordinamenti dipen- , de in gran parte dall'equilibrio | dei bilanci e dalla stabilità mo-1 netaria. Fare queste considerazioni non tocca, però, all'uomo della strada. Non è vero che lo Stato siamo noi: lo Stato sono i politici e gli alti burocrati e coloro che li influenzano. Gli altri — che sono moltitudine — pagano, e tanto e così spesso, da essere ormai convinti che distruggere completamente questo Paese è davvero difficile. e e 0 . i o o a a e e Osvaldo Paita I Risposte ai lettori Due anni fa mia moglie fece presentare dal Patronato Adi do- o j manda di pensione per anzianità, - I ma mancavano dei contributi le I questo lo seppe molto tempo do po) e la pratica ha potuto essere ! definita solo recentemente. In al \ tesa del primo pagamento, finte i ressata ha ricevuto una dichiara zione nrovvisoria da cui risulta che la sua pensione decorre dal 1" luglio 1973. Chiede se tale de , correnza è giusta o si tratta in | vece di un arrangiamento che co j munque danneggia mia moglie che cosi rerde nove mesi di pen- s,0"e- i R. G. - Salussola 1 1 Per poter dire con cognizione di causa se la decorrenza della pensione è esatta, bisognerebbe esaminare il relativo fascicolo. Da qui e senza la possibilità di effettuare tale verifica (consentita invece all'Ente di patrocinio a suo tempo delegato dalla signora) possiamo soltanto presumere che la pensione abbia avuto decorrenza dal 1° luglio 1973, perché solo nel precedente mese di giu¬ gno la beneficiaria aveva potuto far valere la contribuzione minima richiesta. Sono separata consensualmente dal marito ex ferroviere il quale non mi passa nemmeno l'assegno che mi spetta. Non ho mai lavorato fuori di casa, possiedo degli immobili, ma con il blocco dei fitti, le forti tasse e le riparazioni, questi beni risultano ben poco redditizi, anche perché devo essere assistita. Sono ammalata di cuore ed alla mia età — 78 anni — non si guarisce più. Inoltre ho l'artrosi dell'anca. Potrei avere la pensione di invalidità? Luigina Auda Non può ottenere la pensione di invalidità, perché non ha versato alcun contributo nell'assicurazione generale obbligatoria. Potrebbe presentare domanda di pensione sociale, sempre che il reddito dei suoi beni immobili non superi 336.050 lire annue.

Persone citate: Auda