Iministri degli Esteri della Cee tentano il rilancio dell'Europa di Renato Proni

Iministri degli Esteri della Cee tentano il rilancio dell'Europa Iministri degli Esteri della Cee tentano il rilancio dell'Europa Riuniti a Lussemburgo, discuteranno i rapporti della Comunità con i Paesi socialisti e coi produttori arabi di petrolio - Discussione sul progetto d'un nuovo "vertice" (Dal nostro corrispondente) Bruxelles, 14 ottobre. Il Consiglio degli Esteri della Cee di domani, al Kirchberg del Lussemburgo, sarà interamente dedicato alle relazioni esterne della Comunità. I problemi principali sul tavolo sono i rapporti con i Paesi a commercio di Stato (compresa la Cina), il progettato viaggio del presidente della commissione europea Ortoli a Mosca per negoziare con il Comecon (il mercato comune dell'Europa Orientale), le questioni dell'energia, il dialogo euro-arabo, le relazioni con il Canada e con altri Paesi. Nel tardo pome¬ riggio, i nove ministri parteciperanno ad una seduta per la coopcrazione politica. In questa sede verranno approfondite le questioni del dialogo con i Paesi arabi, il rilancio della Comunità e il progettato « vertice » di Parigi. Simonet, commissario per l'energia, inserirà in sede di Consiglio i suoi colloqui con il capo dell'organizzazione dei Paesi arabi esportatori di petrolio, Attiga. I colloqui non si sono limitati ad uno scambio di informazioni sulle due organizzazioni, ma sembra che si stiano anche elaborando le rispettive posizioni sugli investimenti ara¬ bi in Europa e sulla cooperazione economica e industriale. Secondo notizie non confermate, il Belgio ha intenzione di chiedere alla Francia di entrare nel «gruppo dei dodici » (che sta elaborando a livello mondiale una strategia petrolifera), ma sembra che la Francia lo ritenga ancora troppo sotto l'influenza degli Stati Uniti per aderirvi in un futuro immediato. I ministri degli Esteri discuteranno i progetti di rilancio della Comunità che erano stati ventilati nell'ultimo incontro dei capi di governo europei, a Parigi. E deve anche essere esaminato e messo a fuoco il progetto per un nuovo « vertice » europeo nel prossimo inverno. Sulla realizzazione di questo « vertice » vi sono attualmente forti dubbi: più di un esponente della Comunità s'è dichiarato scettico, e il primo ministro francese Chirac ha detto che sarà meglio non tenerlo, se sarà evidente che esso non potrà dare alcun frutto. L'Italia è rappresentata a queste riunioni dal sottosegretario agli Esteri, Mario Pedini. I ministri degli Esteri dei nove paesi della Cee oggi hanno avuto uno scambio d'idee sulla crisi cipriota con il ministro turco, Turan Gunes. Per la Comunità ha parlato il ministro francese Sauvagnargues, che ha sottolineato la necessità di raggiungere un accordo tra le due comunità di Cipro e sul futuro istituzionale dell'isola. Il ministro degli Esteri turco ha fatto un rapporto incoraggiante sui contatti in corso tra le delegazioni delle due comunità di Cipro. Alla fine della riunione, il ministro Gunes ha dichiarato ai giornalisti che la Turchia si propone di avere buoni rapporti con la Grecia. Ambedue i Paesi, egli ha detto, fanno parte della Nato e hanno stretti rapporti con la Cee, di cui sperano un giorno di fare parte. Per la Turchia, la Cee rappresenta una scelta irreversibile, ha dichiarato il ministro turco. S'assiste quindi a una «corsa» tra la Grecia e la Turchia per avvicinarsi all'Europa, e ciò lascia presumere che l'azione diplomatica dei nove governi per un'equa soluzione del problema di Cipro sarà efficace. I ministri degli Esteri hanno esaminato i problemi dei rapporti tra la Cee e la nazione turca: la Turchia vuole che le siano fatte alcune concessioni di carattere commerciale e di carattere sociale per i suoi lavoratori emigrati; una decisione su questi problemi sarà presa prossimamente. Il ministro turco ha riaffermato l'intenzione del suo Paese di aderire alla Cee, ma ha riconosciuto che questa meta deve essere raggiunta per fasi e con metodi realistici. Renato Proni

Persone citate: Chirac, Gunes, Mario Pedini, Simonet