Operetta vecchia e nuova

Operetta vecchia e nuova Tanto pubblico per gli spettacoli all'Alfieri Operetta vecchia e nuova Sono tornati tutti puntualmente: la vedova allegra e il conte Danilo, la principessa della Czarda e le sciantose del bai tabarin. Cin Ci Là e i rumorosi abitanti del Paese dei campanelli. Si sono dati convegno al Teatro Alfieri, per l'annuale incontro con l'operetta. Nove spettacoli, diciotto rappresentazioni fino al 27 ottobre e il tutto esaurito ad ogni serata. Il pubblico ap plaude, ride, si diverte. Vor- 1 rebbe un bis per tutte le sce ine. « E' il successo del disim pegno — dice Sergio Coruc- ci, organizzatore della Com i pagnia italiana di operetta \ Noi offriamo con molta modestia qualche ora di serenità, dì allegria senza astruserie o "messaggi" troppo difficili. Se la gente vuole pensare va al teatro di prosa, al concerto o ad una conferen- j za. Quando vipne a vedere i [nostri spettacoli preferisce ■ disintossicarsi dalle preoccu j pozioni della vita, e noi cer, chiamo di soddisfarla ». Al Petruzzelli di Bari in nove giorni di repliche hanno incassato 36 milioni; al Palasport di Udine c'erano 6 mila spettatori per sera. Dal Duse di Bologna al Politeama di Napoli, una serie di successi con una stagione che dura nove mesi l'anno. Quarantasette persone tra artisti, ballerine e tecnici, centoventi quintali di materiali (scene e costumi) da trasportare ad ogni tappa della lunga tournée, nessuna sovvenzione ministeriale, un attivo quotidiano nei bilanci: ecco, in breve, l'inventario della compagnia. Ma la fortuna di questo rilancio, che ormai dura da qualche anno, è dovuta in parte ad Alvaro Alvisi, primattore ((tuttofare» e aggiornatore ufficiale dei mummificati testi dell'operetta. «E' necessario riscrivere tutti i libretti — spiega Alvisi, mentre nel suo camerino attende il secondo atto battendo a macchina i nuovi dialoghi della Baiadera — la gente non capi¬ sce più certi riferimenti all'attualità di allora, né le infiorettature e i preziosismi di una tradizione poetica ormai superata. La parte comica deve essere rimodernata, arricchita, con la realtà di tutti i giorni, i messaggi della pubblicità, i personaggi delle cronache mondane e politiche. Soltanto cosi il pubblico si interessa e ride». La patrimoniale è diventata Vnuna tantum», la conturbati te «tigre di Bombay» si è tra sformata nella «tigre di Cremona», Giolitti è ora Andreot ti, un'eredità contesa offre riferimenti alle fughe di capitali all'estero, la velocità di un messaggero a Fittipaldi. Fra un valzer celebre, una romanza orecchiabile, uno scatenato balletto, affiora qualche frecciata politica, una bonaria satira di costume e tante gags strapparisate. La vedova è sempre allegra, e gli spettatori, compresi giovani e bambini, sembrano divertirsi con spontaneità. s. cas.

Persone citate: Alvaro Alvisi, Alvisi, Duse, Fittipaldi, Giolitti, Petruzzelli, Sergio Coruc

Luoghi citati: Bologna, Cremona, Napoli, Udine