Bottega di un antiquario è distrutta dalle fiamme

Bottega di un antiquario è distrutta dalle fiamme Bottega di un antiquario è distrutta dalle fiamme In via Maria Vittoria 19, a causa del difettoso funzionamento di una stufa a kerosene - Altro episodio: accoltellato alle Porte Palatine Per il difettoso funzionamento di una stufa a cherosene una bottega di antiquariato, in via Maria Vittoria 19, è stata distrutta da un incendio. Il danno è notevole: nel negozio, composto da un locale al piano terreno e da un ammezzato, c'erano mobili d'epoca per parecchi milioni di lire. Il proprietario, dott. Antonio Depanis, abitante in via Vespucci 21, non è assicurato: «Ero solo e stavo lavorando. Ho sentito un boato e subito ho visto le fiamme che avvolgevano la stufa ». L'incendio si è sviluppato verso le 18 e tutti gli inquilini dell'edificio, di proprietà di Mario Oddone, corso Alcide De Gasperi, hanno avvertito lo scoppio: « Quando mi sono affacciato alla finestra — ha raccontato uno di essi, Giovanni Ziccardi — sono stato avvolto da una nuvola di fumo nero che arrivava fino al terzo piano ». Prima ancora che il dott. Depanis e altre persone- accorse potessero intervenire in qualche modo il negozio era un rogo, ii Non c'è stato nulla da fare — ha detto l'antiquario — le fiamme minacciavano anche i piani superiori. Sono uscito in tempo». Tre squadre di vigili del fuoco sono state inviate sul posto; in un primo tempo i vigili non hanno potuto nemmeno entrare nei locali, respinti dall'intenso calore. Mezz'ora dopo ogni pericolo era scongiurato e il dott. Depanis ha potuto iniziare melanconicamente l'Inventario. Inceneriti i mobili e gli altri oggetti d'antiquariato nel locale al piano terreno, danneggiati seriamente quelli dell'ammezzato. + Le 15,30 di ieri. Sul marciapiede di via Porta Palatina davanti al caseggiato n. 6 discutono due giovani. Uno è bruno e mi- nuto, l'altro biondo e prestante. La discussione si anima, diventa litigio. Ma i frettolosi passanti non ci fanno caso. Sono scene frequenti in questo angolo congestionato della vecchia Torino dove si accumulano tensioni e rancori. D'improvviso il giovane biondo estrae dalla tasca un coltello e si avventa sul rivale. Lo colpisce al petto. Il ferito tenta di fuggire, ma l'altro gli è addosso di nuovo e affonda la lama nella schiena. La vittima cade, semisvenuta. Si chiama Raffaele Di Giacomo, 22 anni, originario della provincia di Taranto. Abita a due passi dal luogo dell'aggressione, in via Porta Palatina 9. Lo portano alle Molinette, le sue condizioni sono meno gravi del previsto. Guarirà in 25 giorni. Il feritore intanto è riuscito a fuggire. Interrogano Raffaele Di Giacomo, ma lui dà risposte confuse e contraddittorie. « Conoscevo appena il giovane biondo, non so neppure come si chiama. Ci siamo messi a parlare di fatti nostri, senza importanza ». Questione di donne? Regolamento di conti? La polizia fruga nel passato del Di Giacomo, ma non emerge nulla a suo carico. Il ferimento sembra destinato a rimanere misterioso. Antonio Depanis

Persone citate: Antonio Depanis, Depanis, Di Giacomo, Giovanni Ziccardi, Mario Oddone, Raffaele Di Giacomo

Luoghi citati: Taranto, Torino