Un generale e fascisti sospettati per altri due tentativi di "golpe,,

Un generale e fascisti sospettati per altri due tentativi di "golpe,, L'eversione alla fine del 1973 e nell'agosto del 1974 Un generale e fascisti sospettati per altri due tentativi di "golpe,, Roma, 12 ottobre. Cinque anni di trame, di golpe che sono falliti, ma che hanno lasciato il segno. Cinque anni di bombe, da piazza Fontana a via Fatebenefratelli (Milano) da piazza della Loggia (Brescia) al treno Roma-Monaco. Cinque anni di morti misteriose (Feltrinelli) e di assassini (Calabresi). I magistrati sperano adesso di venire a capo di questa strategia: gli arresti degli ultimi giorni, i documenti sequestrati durante le perquisizioni, qualche confessione, la collaborazione di settori dello Stato che finora si erano tenuti in .disparte-,! o peggio) alimentano la speranza. A palazzo di Giustizia, anche quella di oggi è stata una giornata di riunioni. «E anche di studio», ha detto uno dei giudici che hanno in mano l'inchiesta: «Lunedi affronteremo gli imputati e molto dipenderà dalle domande che saremo in grado di fare, dalle contestazioni che avremo preparato». I contatti non sono stati solo fra magistrati romani. Si sono incrociate telefonate a catena con giudici di altre città. Con Torino, Padova, Brescia, Milano. L'inchiesta non è semplice: i collegamenti vanno approfonditi, in modo da non commettere passi falsi. Oggi è circolata una lista, ancora parziale, degli avvisi di reato inviati dal sostituto procuratore della Repubblica Sono gli stessi nomi di tutte le inchieste sulle trame nere da cinque anni ad oggi - Gli avvisi di reato riguardano fra gli altri il generale Ugo Ricci, il capitano dei carabinieri Lorenzo Pinto, il tenente colonnello Salvatore Pecorella; gli estremisti di destra: Francia, Delle Chiaie, Nardi, De Marchi, Lercari Claudio Vitalone a persone sospettate di essere coinvolte in due tentativi eversivi (fine 1973, agosto 1974). C'è un altro militare, il generale Ugo Ricci, che nelle settimane scorse aveva ricevuto un avviso anche del giudice Giovanni Tamburino, che a Padova indaga sulla «Rosa dei venti». C'è poi Giancarlo De Marchi (sempre Rosa dei venti) avvocato e consigliere provinciale missino di Genova. C'è Salvatore Francia, torinese, latitante, coinvolto in vari processi a Torino e Roma, esponente di «Ordine nuovo» prima e di «Ordine nero» dopo. E ancora: Stefano Delle Chiaie, «Avanguardia nazionale», ma anche «Fronte nazionale» di Valerio Borghese, latitante da oltre quattro anni: Gianni Nardi, miliardario di Ascoli Piceno, indiziato per l'assassinio di Luigi Calabresi; Giacomo Micalizio, coinvolto nel «golpe» del 1970 e fatto arrestare dal giudice istruttore di Torino Luciano Violante, come Mario Scolari e Mario Pavia. Ancora nomi «illustri»: Carlo Fumagalli, in carcere con mandato di cattura del giudice di Brescia, capo del «Mar», il movimento di azione rivoluzionaria; Pietro Benvenuto, latitante nella troppo ospitale Svizzera, che aveva preparato le bombe per attentati allo Andrea Barberi (Continua a pagina 2 in quinta colonna)