Parlare senza parole

Parlare senza parole Studi sulla comunicazione non verbale Parlare senza parole ! . Affascinante per le prospet- 1 tlve,che ™Te come Per 1 ^ i giudizi che sgomina, questa ì raccolta di saggi dovuti a dì0. ; logi( etologi, zoologi, lingui Robert A. Hinde: «La comunicazione non - verbale », Ed. Laterza, pag. 574, lire 9000. sti, antropologi, critici d'arte, affronta una serie di problemi di una straordinaria, o invero avveniristica attualità. Concentratesi — dopo il convegno iniziale sulla Ritualizzazione del comportamento nell'uomo e negli animali, organizzato da Sir Julian Huxley nel 1965 sotto gli auspici della Rovai Society — le successive indagini sul più ristretto tema della comunicazione non-verbale, esse confluirono nel presente volume, definito dal curatore R. A. Hinde « impresa collettiva ». Linguaggi gestuali Nell'acutissimo saggio introduttivo Tullio De Mauro pone in rilievo i caratteri non limitati del linguaggio, quando lo si liberi dalle pastoie che gli imposero gli spiritila- pllvatnpsrvbgsbmrlmrdssecps«smtssss| listi dogmatici, da Cartesio 1 porti con~ la" restarne realtà M j semiologica. Cosi, il linguag-1 p \ gio verbale non è esclusiva-1 s \ mente fonico, data l'esisten- | c1 za di « realizzazioni scritte », ! ca Chomsky, « tarpando bru talmente » i possibili sviluppi delle ricerche sui rapporti tra linguaggio verbale umano e altri linguaggi, ossia i rap- nslQundei linguaggi interiore, inimico-gestuale (dei sordomuti», I (j tattile (dei ciechi) ecc. \bIl suo carattere combina- i e j torio consente anche di otte-1 s nere «un numero potenziai-} j mente infinito» di raggrup-1 c pamenti, e un carattere delle lingue storico-naturali è poi la creatività, implicante un vocabolario indefinitamente aperto e quindi la possibilità d'introdurre di continuo nuovi vocaboli. In questa prospettiva ampliata s'inseriscono gli studi, imperniati sui rapporti tra comunicazione verbale e non-verbale, sui pro¬ blemi posti dai sistemi di se- gnalazione animali, e infine sulla comunicazione non-ver- baie nell'uomo. Penetriamo dunque in un mondo in cui le fiabe sono realtà. Il manto del fringuello, per esempio, opportunamente dipinto dallo studioso, rivela come le diverse parti del piumaggio funzionino da segnali sociali nelle relazioni sessuali, aggressive, paterne e filiali; le sette specie di lu¬ certole Scleropus/ eseguendo particolari cenni del capo, sembra riescano a scegliere « un maschio della specie giù- sta col quale accoppiarsi ». I misteriosi granchi producono ticchettii, gorgoglìi e forti scricchiolii che servono allo stordimento della preda o a segnalazioni territoriali e ses- suali. I Piccion ._Uberafa_di gior- M° dell'arco e l'azimut del punto di levata del sole, bo saio su un Almanacco Nauti co ed un cronometro per cal co/are la sua latitudine e lon- no in un luogo sconosciuto, stabiliscono in pochi secondi l'altitudine e l'arco solare. Quindi fanno l'equivalente di un calcolo « del punto più al- - - -nìti.riinn rinir,,™ rii „r,n nr-r " (a,ed a» goniometro per sta- bilire la traccia da seguire» e quindi si fanno guidare dal sole. Davanti alla magia del reale crollano i vecchi miti, in pri-guidare dal e i n e o a i e ¬ nto luogo quello del carattere umano per eccellenza attribuito al riso. Le osservazioni eseguite sulle scimmie, le interpretazioni dello scoprimento dei denti — un segnale rassicurante o addirittura amichevole — rivelano una scala al cui termine « il nostro sorriso umano pare collocarsi con tutta chìarez- - ; za », cosi come « l'esibizione e j rilassata con bocca aperta » - j dello scimpanzè colpisce per | la sua somiglianza con il no- n o , i a i e ¬ stro riso. Teatro e pubblicità Grande merito della raccolta è quel confluire verso la soluzione dei problemi della comunicazione non-verbale di apporti provenienti da scienze diverse. Uno dei saggi più illuminanti e di maggiore ino | teresse per il lettore è Tea, irò e attori del regista J. Mile i ler, che illustra per esempio - la differenza tra attori pròI fessionisti e dilettanti con la o incapacità di questi ultimi di i produrre in forma convinceno te i segnali non verbali di a « attenzione ». Altri settori in - cui si esplica la comunicazio I ne non-verbale, come osserva r- ; « £°rnbr sono oue. ,0 l - , I della Pubblicità e quello dei i ! cartoni animati, cui a nostro . Iparere vanno giunti film i \ ^uasi esclusivamente gestuali - ^?me finger e morto, di -1 Marco Ferreri. In senso lato, le ricerche descritte in questo libro, con il far convergere l'attenzionesul fenomeno della comunica- 1 zione non verbale, aprono al- " • l'indagine, ci sembra, l'aspet-- ;t sempre" Diù"evìdéntp"ntì» ' » un, "„dm l nostl° tempo' dl una gradua e I Sjone '* -1 Lia Wainstein l le decadenza 'deiia""paroIa Tri favore di altri mezzi d'espres-

Persone citate: Chomsky, Hinde, J. Mile, Julian Huxley, Lia Wainstein, Marco Ferreri, Robert A. Hinde, Tullio De Mauro