Morte di Cristo: processo 20 secoli dopo

Morte di Cristo: processo 20 secoli dopo Curiosa controversia in Francia tra un abate e un avvocato Morte di Cristo: processo 20 secoli dopo I . \ 1 1 1 : j | ' (Nostro servizio particolare) ' Parigi, 7 ottobie. i l giudici che quasi venti seco- j li fa condannarono a morte Ge- \ sii commisero dunque un Mei- I dio? Fra i lumi interrogativi che \ agitano oggi hi Francia, affaccni-ì j la su un incerto domani, non è \ I cerio il più urgente né quello I che più appassiona la genie. Ep| pure, il tribunale di Troyes ha I dedicato a questo problema una lunga seduta, e un'altra è stala fissala al 21 ottobre. L'occasione è nata dallo scotiirò fra due singolari personaggi,'i i accomunati da una visione conj servatriee della vita ma divisi \ dall'interpretazione dei vangeli. Ha sostenuto pubblicamente j uno di costoro, l'avvocato pari{gino Jacques ! sorni, che la ero\ vifissione del Cristo non fu un deicidio, per il semplice motivo I 1 che a mandarlo al patibolo fu la\ ' convinzione, profondamente rai dicala nei suoi giudici, che non j di un Dio si trattasse, ma di un \ impostore. Indipendentemente dalla reale natura di Gesù, tema appassionante delle eresie del ì passato, degli scismi di oggi e di \ lungìie guerre di religione, quel '"" c"c ''avvocalo P"riS"W i chiamato a pagare un simbolico Irauco di «dònni», è l'abate che conta, secondo homi, è cliei giudici allora erano convinti ditrovarsi di fronte niente più cheun ambizioso, inquietante agita- tore, Di ben diverso parere, tanto da rivolgersi alla legge chieden- j I vq a clamorose irruzioni nella \ cronaca: prete integralista. haSiaGeorges De Nantes. Col suocontraddittore lia avuto la mono pesante: lo ha accusalo d'igno-rama, di errori, di menzogna, difalsificazione dei vangeli. L'abate De Nantes non è nuo- definito il concilio «un cumulo di eresie», ha detto che Paolo VI è un impostore e un tiranno, elie la Chiesa cattolica scivola verso il protestantesimo. Sem- brerebbe il tipo d'uomo destina- to a trovarsi d'accordo con fac-aues Istmi, l'avvocato che dife- se il maresciallo Petain e i parti- giani deWAlgeria francese, e che entrò in polìtica per contestare da destra il risorgere di De Gaullc e la nascente Quinta Re- pubblica, Ma fra di loro c'è il fossato sione di una società che non po teva non condannarlo. Del re del «deicidio», consumato o nonconstimelo quasi venti secoli fa ai danni di Gesti, e poi calalo come una maledizione secolare sull'intero popolo ebraico. Nel- l'impostazione di Isomi. Vap- proccio è di tipo slorieo-giuridi- co: i giudici che condannarono Cristo sono visti come l'espres- j vutnente commesso il deicidio, avrebbe in fondo espresso un di ! to di fede, turbando il giù cali ; plesso quadro dogmatico, ■ L'ubate anti-conciliare, inve Ce, aggredisce il problema eon il 1 vecchio spirito della Controrifor \ ma, e non sa rinunciare al seni: pUce schema del Dio crocifìsso [ ìtl quanto tale, del popolo male1 sto, se lo avesse condannato eo- nie «Dio», se avesse cioè effetti-detto (alfa faccia delle moderne acquisizioni sul carattere personale della responsabilità pena, L,, iMk, wuk.,w „,|ftH8 cìw . ,fl c/,/(,Si, ^ ., (//sa(s. ] .. ! A'°''t'' .. 11 dibattito non sembra un\ Prcssionate la Francia, alle pre \ sc co" ' /"'<•--' <-'"' salgono e la ! temperatura che scende, col ri- \ scaldamento limitalo e l'inflazione scatenata: se ne riparlerà, comunque, il 21 ottobre, a. v.

Persone citate: Mei, Paolo Vi, Petain

Luoghi citati: Francia, Parigi