Per l'anniversario della Germania Est feste con polemiche a Berlino e Bonn di Tito Sansa

Per l'anniversario della Germania Est feste con polemiche a Berlino e Bonn A Pankow, anche Breznev ha assistito alla parata Per l'anniversario della Germania Est feste con polemiche a Berlino e Bonn (Dai nostro corrispondente) Bonn, 7 ottobre. Il venticinquennio della Repubblica democratica tedesca (Ddr) è stato celebrato oggi doppiamente: a Berlino Est, con una colossale parata militare alla quale ha assistito anche il primo segretario del pcus Leonid Breznev e — per la prima volta — anche a Bonn, con grande scandalo dell'opposizione democristiana. E' stata la giornata delle proteste, delle assenze, dei ripicchi, delle polemiche, dei movimenti tattici sul parquet diplomatico. Nella stessa giornata, tuttavia, il portavoce del governo di Bonn, Klaus Boelling, ha annunciato che 10 scambio di lettere tra il cancelliere Helmut Schmidt e 11 primo segretario del partito comunista della Ddr, Erich Honecker, continuerà per preparare il terreno a incontri tra i due uomini, precisando peraltro che non verranno forniti particolari. Alla parata militare sulla Karl Marx Alice (la ex Stalinallee) di Berlino Est, presenti centinaia di migliaia di spettatori (fabbriche, uffici, scuole erano chiusi per la festa) sono sfilati per un'ora reparti scelti dell'armata e della polizia popolare, con carri pesanti sovietici dotati di un nuovo cannone e di un razzo anticarro, più reparti di missili semoventi di nuova creazione. In tribuna erano assenti gli ambasciatori francese e britannico, che avevano presentato una nota di protesta contro la parata che viola gli accordi quadripartiti per Berlino, l'ambasciatore americano perché non ancora insediato (ma il presidente Gerald Ford aveva inviato un cordiale telegramma di congratulazioni) e — in segno di solidarietà con le tre potenze occidentali — tutti gli ambasciatori dei Paesi della Nato. I Mancava pure — per protesta . contro le critiche a Pechino fatte ieri da Leonid Breznev \ — l'ambasciatore della Cina1 comunista. A Bonn, in un'atmosfera pacifica ma per nulla festosa ( neppure una bandiera ros-1 sa), le assenze e le presenze erano distribuite in tutt'altro modo: non è venuto il cancel-1 li,Te Helmut Schmidt, ma ha inviato due ministri, Egon : Bahr (artefice dei trattati fra j le due Germanie) ed Egon Franke, ministro per gli affari pantedeschi che — in quanto tale — viene considerato | dalla Germania orientale un ' «non ministro». Non sono ve j i j I \ j I I | I i j \ {\ nuti gli ambasciatori britan- nico e francese, tra gli occi-1 dentali di rango c'erano soltanto l'americano Hillenbrand e l'italiano Luciolli; in'.tteso, è venuto il rappresentante di Pechino, Wang Shu. con la moglie. Calorosi sono stati i saluti dei rappresentanti del blocco orientale, il sovietico Valentin Falin ha offerto un mazzo di 25 rose rosse alla signora Kohl, moglie del capo della j«rappresentanza permanen-1te» della Germania Orientale a Bonn, tutti i rappresentanti Idel governo e del Parlamento Isi Bonn si sono limitati a una ìstretta di mano, evitando ac-!curatemente di pronunciare una qualsiasi parola di congratulazione. E i giornalisti tedeschi, venuti all'ultimo minuto dopo avere minacciato di boicottare la festa se non fossero stati invitati anche i loro colleghi berlinesi (esclusi fino a iersera), sono stati pure loro piuttosto riservati, taluni si sono perfino astenuti dal bere, per non dare l'impressione di brindare per il giubileo dell'altra Germania, che da oggi ha cambiato Costituzione e dichiara di non fare più parte della «Nazione tedesca». Nonostante questa gelida e scarsa partecipazione alla fe-sta della Ddr (mille invitati, j 650 presenti), l'opposizione i democristiana (assente in blocco) ha protestato con energia contro la partecipazione di membri del governo, giudicata «un sonoro ceffone o tutti coloro che si battono per la libertà». Secondo i de-mocristiani, che porteranno il tema in Parlamento, il governo avrebbe dovuto rimanere assente in blocco per dimostrare «contro la permanente j violazione della Costituzione, 1 contro il muro, contro i fili «Pina", contro l'ordine di I sparare», anziché bere spuI mante, «con dittatori responì nobili dell'assassinio di tede!scft! a' muro di Berlino». La risposta del ministro Bahr è stata secca: «Il comportamento dei democristiani — ha detto — è ridicolo, irj reale e infantile, la Ddr esiste I e abbiamo un trattato con es! sa. Io comunque non vìi sono | congratulato». E Willy Brandt (che non era andato alla festa ) ha criticato l'opposizione con le parole: «Non si possono pretendere successi nei negoziati con l'altro Staio tedesco e nello stesso tempo violare le norme elementari dell'educazione». La regola che vale per il governo e per i partiti che lo compongono è ispirata al rea- jlismo: la Ddr esiste, a nulla j giova guastare i rapporti con : essa, a tre settimane dalla vi j sita che Helmut Schmidt farà guire sulla strada politile indicata centro Brandt, a Mosca i contatti tra le due Germanie possono essere soltanto utili per migliorare le relazioni Est-Ovest e prosedelia Ostda Willy E lo scambio di let- tere fra Schmidt e Honecker (certamente ispirato da Brez- nev) si inquadra in questa cornice di distensione nel dell'Europa. Tito Sansa