Fiat: è respinto l'arbitrato offerto dal ministro Bertoldi di Marco Tosatti
Fiat: è respinto l'arbitrato offerto dal ministro Bertoldi Dopo una giornata d'intensi negoziati a Roma Fiat: è respinto l'arbitrato offerto dal ministro Bertoldi Aveva proposto 24 giorni di sospensione dal lavoro distribuiti sino alla fine di marzo, senza Cassa integrazione - La delegazione sindacale ha fatto sapere di essere disposta ad accettarlo - La delegazione dell'azienda ha dato risposta negativa poiché "non considera delegabili decisioni che sono di carattere strettamente industriale ed economico e come tali appartengono alle competenze specifiche dell'azienda" Domani assemblee sindacali nelle fabbriche del Gruppo Roma, 7 ottobre, i Alle 21, dopo una giornata \ intensa di incontri, le trattative per la vertenza Fiat si sono interrotte: il ministro del Lavoro Bertoldi ha propo sto un lodo arbitrale che prevedeva 24 giorni di sospensione dal lavoro distribuiti sino alla fine dì marzo, la delegazione sindacale ha fatto sapere di essere disposta ad accettarlo, la delegazione dell'azienda, dopo un ripetuto esame della situazione, ha dato invece una risposta negativa. Domani i sindacati in una conferenza stampa spiegheranno quale sarà la loro protesta. Già hanno annunciato per mercoledì assemblee in tutte le fabbriche del gruppo Fiat « come primo momento di iniziativa e di lotta ». Inoltre le tre confederazioni riuniranno venerdì le categorie dell'industria e degli altri settori per decidere « l'ulteriore estensione della lotta che si renderà necessaria in presenza dell'entrata in vigore dei provvedimenti Fiat (messa in Cassa integrazione) ed in rapporto alla vertenza con la Confindustria». (Quest'ultima, per l'unificazione del punto di contingenza, si dovrebbe iniziare mercoledì e giovedì ». La giornata ha avuto momenti alterni di speranze e di sfiducia. Alle 12 il ministro ha ricevuto nel suo ufficio il presidente della Fiat Giovanni Agnelli. E' stato un incontro di quasi due ore e mezzo. Quando, al termine. Agnelli sì è presentato nel corridoio, i giornalisti gli hanno posto alcune domande. Le risposte sono state: « Attualmente non c'è nessuna soluzione. C'è un obiettivo: limitare la produzione senza ricorrere alla Cassa integrazione. Il fatto che il ministro abbia convocato i sindacati e che successivamente convocherà le parti vuol dire che ritiene di poterla limitare al massimo ». E poi: « La Fiat non ha mai chiesto la Cassa integrazione speciale. Da parte nostra, se ci fosse la necessità di chiederla, ci sarebbe la preoccupazione di anticipare la differenza tra la Cassa speciale e quella ordinaria fino ad arrivre al 90 per cento del salario. Il ministro ha fiducia che negli incontri successivi si arrivi ad evitare la Cassa integrazione ». Dal canto suo Bertoldi ha aggiunto che il colloquio era stato « dettagliato ed analitico », che erano emerse possibilità « di contenere al massimo i riflessi negativi sui salari dei lavoratori », ed ha affermato che « si può prevedere che si possa arrivare ragionevolmente ad un accordo soddisfacente per entrambi le parti ». Ha ricordato che Agnelli gli aveva esposto la necessità di « procedere ad u" ^stanziate aHeggerimen to della produzione di autovetture nella misura di 200 mila e la disponibilità ad attuare la riduzione entro il 31 marzo ». Il commento è stato: « Non si può essere né ottimisti né pessimisti, in quanto si tratta di far quadrare il cerchio: bisogna avere i piedi per terra ed essere realisti ». Di Agnelli ha detto: « Ha dimostrato molto senso di responsabilità, e di questo 10 ringrazio ». Alle 16 Bertoldi ha ricevuto la delegazione dei sindacati: oltre i segretari dei metalmeccanici Trentin, Bentivogli. Benvenuto (Cgil, Cisl e UH) c'erano anche i segretari confederali Scheda, Giovannini, Camiti, Fantoni, Ravenna. A sera ha ricevuto la delegazione della Fiat con il capo del personale De Pieri, 11 responsabile delle relazioni sindacali Annibaldi e Baro, presidente dell'Unione Industriali di Torino. Mentre le due delegazioni Marco Tosatti (Continua a pagina 2 in settima colonna)
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