L'Iraq sta tentando di riunire i fedayn di Habbash con Arafat

L'Iraq sta tentando di riunire i fedayn di Habbash con Arafat L'Iraq sta tentando di riunire i fedayn di Habbash con Arafat Gli egiziani ricordano con una "Parata della vittoria" l'anniversario della guerra del Kippur Beirut, 5 ottobre. La linea morbida del governo iracheno nei confronti di una soluzione negoziata del problema palestinese ha trovato conferma, sia pure indiretta, nella notizia di un tentativo di mediazione che vede impegnato il vicepresidente del Consiglio rivoluzionario di Bagdad, Saddam Hussein, per riportare l'unità nei ranghi della guerriglia palestinese. Il quotidiano di sinistra di Beirut, « As Safir », scrive stamane che l'Iraq ha convocato a Bagdad i leaders dei tre gruppi estremisti della guerriglia, per cercare di rimediare alla frattura creatasi in seno al movimento proprio sulla questione palestinese. Gli iracheni intendono cioè sollecitare il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (Fplp), di orientamento marxista, a recedere dalla recente decisione di uscire dalla Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp), che è l'ente in cui sono riuniti i maggiori gruppi della guerriglia. Il Fplp si ritirò dall'esecutivo dell'Olp la settimana scorsa, accusandone i dirigenti moderati, con alla testa Yassir Arafat, di avere intrattenuto «contatti segreti e traditori» con gli Stati Uniti, per una soluzione di compromesso del problema palestinese. Stati Uniti e Arafat hanno en¬ trambi respinto l'accusa, e l'Olp da allora ha rivolto appelli al Fplp perché riesamini la decisione, al fine di «mantenere l'unità dei ranghi palestinesi ». Il leader del Fronte Popolare, George Habbash, raggiungerà Bagdad da Aden, capitale della repubblica marxista del Sudyemen, dove si era recato in visita dopo la rottura con l'Olp. Provenienti da Bei¬ rut e Damasco, confluiranno a Bagdad anche Abdul Wahhab Kayali, leader del Fronte di Liberazione Arabo, appoggiato dall'Iraq, e Ahmed Jibreel, capo del Fronte Popolaìe-Comando Generale. I due gruppi formano, con il Fplp, il cosiddetto «Fronte del no», che si oppone a qualsiasi prospettiva di soluzione pacifica con Israele e a qualsiasi partecipazione palestinese a futuri colloqui di pace arabo-israeliani a Ginevra. Circa il successo di tali pressioni, un elemento di cui secondo gli osservatori va tenuto conto è il fatto che l'Iraq, insieme al Sudyemen, è il maggior finanziatore della organizzazione di Habbash, cui ha recentemente assicurato uno stanziamento di quattro milioni di dollari. I gruppi estremisti sono in minoranza rispetto ai moderati, che riuniscono l'Ai Fatah di Arafat, i guerriglieri Saika appoggiati dalla Siria e il Fronte Popolare Democratico. Questi tre gruppi sono favorevoli alla partecipazione alla conferenza arabo-israeliana di Ginevra, nella speranza di ottenere la costituzione di uno Stato palestinese indipendente nei territori, eventualmente lasciati da Israele, della riva occidentale del Giordano e della striscia di Gaza. Al Cairo, intanto, si prepara la «Parata della vittoria» con cui domani sarà celebrato il primo anniversario della guerra di ottobre con Israele. La parata, nella quale saranno mostrate nuove armi, costituirà il momento culminante di quattro giorni di festeggiamenti. I giornali egiziani preannunciano la presentazione di armi modernissime. Parteciperanno alla parata anche carri armati presi agli israeliani. I carri avranno i cannoni puntati verso terra, in segno di sconfitta. Dalla parte israeliana, in lutto oggi per la morte dell'ex presidente Zalmar Shazar, è venuto intanto un avvertimento improntato a pessimismo circa le possibilità di una soluzione negoziata per il Medio Oriente. In una conferenza stampa a New York, il ministro Yigal Allon ha detto che l'affermazione delle tesi estremiste nel mondo arabo lo induce a guardare con poca fiducia alla prospettiva di una pace negoziata. Per quanto riguarda l'imminente missione del segretario di Stato americano Kissinger in Medio Oriente, Allon ha detto che essa dovrebbe contribuire a chiarire i passi, le procedure e gli argomenti sui quali dovrà essere presa una decisione nella prossima fase dei negoziati arabo-israeliani, nonché a fissare la data della ripresa della conferenza di pace a Ginevra. (Ap) Washington, 5 ottobre. La crisi del Medio Oriente è stata al centro del colloquio avuto stamane alla Casa Bianca dal presidente degli Stati Uniti Gerald Ford con il ministro degli Esteri egiziano Ismail Fahmi. Presenti all'incontro, il segretario di Stato americano Henry Kissinger, che martedì inizierà l'ennesima missione di pace nella regione, ed il generale dell'aeronautica Brent Scowfrot, vice consigliere di Ford per gli affari internazionali. (Ap) li ministro Yigal Allon