Lettere segrete tra le 2 Germanie di Tito Sansa

Lettere segrete tra le 2 Germanie Lettere segrete tra le 2 Germanie Si scrivono Schmidt e Honecker (timida ripresa di "Ostpolitik"?) mentre Pankow riforma la Costituzione e nega l'esistenza della "nazione tedesca" - Breznev a Berlino Est per le celebrazioni della Repubblica (Dal nostro corrispondente) Bonn, 5 ottobre. In tutta segretezza il cancelliere Helmut Schmidt ed Erich Honecker, primo segretario del partito comunista della Germania orientale (Ddr) sono da un po' di tempo in contatto epistolare. Ma poiché a Bonn non vi è segre to che tenga, la notizia è trapelata e il portavoce del governo Klaus Boelling è stato costretto a confermarla iersera alla televisione. L'ha fatto con disinvoltura, negando che 10 scambio di lettere tra i responsabili della politica delle due Germanie possa venire considerato come un rilancio della «Ostpolitik» di Bonn e del dialogo inter-tedesco bruscamente interrotto nella scorsa primavera a causa dello scandalo della spia Guenter Guillaume piazzata dalla Germania Est nell'anticamera di Willy Brandt allora cancelliere. «No — ha detto Boelling — non bisogna assolutamente presumere che questo scambio di opinioni tra il Cancelliere e il primo segretario sia un avvenimento sensazionale. 11 governo agisce sulla linea della propria dichiarazione di governo che mira a migliorare le relazioni reciproche e naturalmente non è utile che informi su ogni stadio di questo scambio di opinioni con rullo di tamburi e con suoni di fanfara sulla pubblica piazza». Nonostante questa smentita, alla ripresa dei contatti fra le dite Germanie viene attribuita a Bonn grande importanza. Perché avviene proprio nel momento in cui la Ddr — con una riforma alla propria Costituzione — si distanzia ancora di più dalla Germania federale negando l'esistenza di una «nazione tedesca», affermando di essere non più « uno Stato socialista della nazione tedesca», ma «uno Stato socialista degli operai e dei contadini». A questa riforma a Bonn si è risposto con estrema energia, ancora ieri il presidente della Repubblica Walter Scheel ha confermato in un discorso «la realtà politica della nazione tedesca» la quale «non si può cancellare con un tratto di penna» ed ha ripetuto che continua ad essere obiettivo primo della Germania federale la riunificazione dei due Stati tedeschi mediante libera autodeterminazione. A Berlino Est, capitale del la Ddr, la negazione della nazione tedesca entrerà in vigore lunedi 7 ottobre, ventincinquesimo anniversario dello, fondazione della Repubblica comunista la quale — come osserva un giornale svizzero — «si chiama Repubblica Democratica Tedesca, ma non è repubblica perché il potere non è stato eletto dal popolo, non è democratica perché è una dittatura, e rifiuta di essere tedesca». Per l'occasione è arrivato oggi a Berlino Est il primo segretario del partito comunista sovietico, Leonid Breznev, accompagnato dal ministro degli Esteri, Andrej Gromyko e dal ministro della Difesa maresciallo Andrej Gretchko. A Berlino (occidentale) si trova anche l'ex cancelliere Willy Brandt e non si dà per escluso che possa valicare il «muro» per un incontro informale con Breznev, con cui avviò felicemente la «Ostpolitik» e si intese amichevolmente negli incontri di Oreanda tre anni fa in Crimea e del maggio scorso a Bonn. L'insieme degli avvenimenti —ulmrpcpdiHhntrfWads — scambio segreto di lettere, ulteriore distanziamento tra le due Germanie, festeggiamenti a Berlino — fa suppor re ad alcuni osservatori diplomatici a Bonn che «qualcosa si muova » per la « Ostpolitik » della Germania nel dialogo intertedesco, anche in previsione della visita che Helmut Schmidt farà alla fi¬ ne del mese a Mosca insieme con il ministro degli Esteri Hans Dietrich Genscher. Qualcosa si muove per Berlino (la cui inclusione negli accordi bilaterali tra Bonn a Mosca potrebbe venire barattata con intensificati scambi commerciali tedesco-sovietici). Qualcosa si muove anche nelle relazioni con le altre ca- pitali: vi è stato uno scambio di lettere tra Schmidt e il capo del partito comunista polacco Gierek (qui è in discussione un ingente credito tedesco a Varsavia), vi sono contatti con la Cecoslovacchia per l'espatrio di cittadini di origine tedesca. Indicazioni su quella che è al momento attuale la politica dell'Unione Sovietica verso Bonn e quali sono gli umori dì Berlino Est dovrebbero aversi domani, dai discorsi che Breznev e Honecker pronunceranno in occasione dei festeggiamenti per i 25 anni della Repubblica Democratica Tedesca, la quale, a parte ciò che si dice a Bonn, è uno Stato con una /propria coscienza. Tito Sansa Berlino. Breznev, a sinistra, assiste, a fianco di Honecker, a una sfilata (Telefoto Ap)