Davis, abbiamo perso per quattro a uno e adesso cercano già tutti di difendersi

Davis, abbiamo perso per quattro a uno e adesso cercano già tutti di difendersi Panatta conquista l'unico punto battendo Hewitt Davis, abbiamo perso per quattro a uno e adesso cercano già tutti di difendersi (Dal nostro inviato speciale) Johannesburg, 5 ottobre. Finisce quattro a uno. Panatta si conferma nostro leader. Hewitt il peggiore dei sudafricani che hanno avuto in Moore il loro match-winner oggi facile vincitore di uno Zugarelli ancora sotto choc per il singolare d'apertura contro il numero uno avversario. Sono di cartone i nostri atleti? E' stato il « casus belli » di un diverbio fra giornalisti e tecnici di cui abbiamo già riferito. Era presente pura il presidente federale Giorgio Neri che, diplomaticamente, non ha aperto bocca. Belardinelli, principale difensore dei nostri atleti, avrebbe preteso un ben diverso comportamento ed una precisa censura nei confronti del collega che aveva definito fragile il carattere degli azzurri. Così ora il tecnico minaccia le dimissioni, come quando a Forte dei Marmi lasciò la squadra per la sistemazione alberghiera diversa dal convento e poi si mise a fare la spola RomaVenezia in treno. Belardinelli, «Belarda» nel giro del tennis, è un passionale. Gli azzurri sono tutti figli suoi. Giorgio Neri è il secondo padre degli azzurri della racchetta, cosi come lo è stato in passato di Pietrangeli. Gardini, Merlo. Sirola. quando faceva il capitano della squadra di Coppa Davis. Ora fa il presidente federale facendo il funzionario in Federazione perché mancano sei dipendenti all'organico della Fit. ed il Coni non pensa di reintegrarli. Da » capitano » della Davis seguiva gli azzurri dai bordi del campo, da » padrino » segue i match dal letto dell'albergo non sopportando più le sue coronarie lo stress della gara quando il risultato è ancora incerto sull'esito della contesa. Cosi qui a Johannesburg i primi due giorni li passa a letto, poi o ci viene a risultato acquisito per la giornata di chiusura, o per cercare di fare rientrare le dimissioni di Belardinelli. Invita la stampa italiana prima del match e lancia una mozione degli affetti alla squadra: « Per la prima volta dopo tredici anni la nostra giovanissima squadra ha raggiunto nuovamente il traguardo della finale interzone. Per tre mesi I quattro azzurri sono stati i più disciplinati, seri, leali, onesti atleti ch'io abbia mai conosciuto nella mia vita dedicata ai tennis. Hanno fatto sempre il loro dovere con un entusiasmo che non derivava certo dai quattrini. Ragazzi sani e non di cartone ». Neri ha accettato la tesi di chi gli ha riferito sui match dei primi due giorni di gara. Per lui Zugarelli e Panatta non potevano fare di più. Al presidente vengono quasi le lacrime agli occhi quando ricorda che Bertolucci da lui avviato al tennis professionistico a soli undici anni, a Mestre dopo il successo nel doppio contro Nastase e Tiriac « ha dormito con la palla della vittoria sotto il cu- j scino ». « Sono orgoglioso di avere questa squadra — ha continuato il presidente — espressione del lavoro delle società italiane ». Chiusura polemica sulla richiesta del campo neutro. « Abbiamo richiesto il campo neutro — dice Neri — In base a precise circolari ministeriali, anche se poi non sono state confermate quando abbiamo richiesto una precisa lettera del Ministero. CI dispiace però che quando il nostro rappresentante è andato a discutere a Londra e negli Stati Uniti, si è visto controbattere dalla controparte con il maggiore giornale sportivo italiano che parlava di "trucco all'Italiana" ». Poi vanno in campo Moore e Zugarelli. Tonino inizia molto bene, rischia di strappare il servizio al rivale già nel terzo gioco, riesce nel quinto ma poi crolla e perde il set sei a tre in 33 minuti. Inizia male il successivo e poi subito lotta a lungo contro un avversarlo che si conferma In ottima forma, anche se non con la grinta e la determinazione dimostrate contro Panatta. Ma all'undicesimo gioco, appena Zugarelli ha qualche defaillance con il servizio Moore ne approfitta per il break decisivo: sette-cinque in 39 minuti. Nel terzo set ci si attende una reazione orgogliosa dell'azzurro. Anche a punteggio acquisito c'è un milione in palio per chi conquista un punto, ma nel settimo gioco Zugarelli è colto da crampi. Interviene il massaggiatore. C'è una sospensione ma subito dopo la resa: 6-4 in 33 minuti. SI chiude con Panatta-Hewitt. Hewitt si conferma lontanissimo da un grado di forma accettabile. Il suo rovescio continua a fare acqua, i suoi spostamenti laterali sono da testuggine marina, anche se i tocchi al volo sono spesso sublimi come si conviene ad un doppista di caratura mondiale. Ma Panatta ci tiene a conquistare il punto della bandiera. Il pubblico si diverte, ci sono scambi altamente spettacolari. Adriano ha sempre in pugno la gara e vince in tre soli set con il punteggio di 6-3, 8-6, 6-2. Rino Cacioppo

Luoghi citati: Forte Dei Marmi, Londra, Stati Uniti