Anche Lagorio (psi) respinge l'accordo dc-pci nei Comuni
Anche Lagorio (psi) respinge l'accordo dc-pci nei Comuni "No„ alla proposta del sindaco di Bologna Anche Lagorio (psi) respinge l'accordo dc-pci nei Comuni Il presidente della Regione Toscana al posto del "mini compromesso storico" sollecita la "corresponsabilizzazione" del pei per il rilancio della vita politica Firenze, 5 ottobre. Il presidente della Regione Toscana, Lagorio, ha respinto la cosiddetta «proposta Zangheri». Il sindaco di Bologna, com'è noto, ha di recente proposto che negli enti locali si superino gli schieramenti tradizionali e si realizzino alleanze a tre (pei, psi, de). Una parte della stampa aveva parlato di «mini-compromesso storico». Lagorio, parlando a Marradi (Firenze) al seminario per dirigenti socialisti organizzato dalla Fgsi Toscana, ha detto che a Firenze e in Toscana non esistono le condizioni per applicare la «proposta Zangheri». C'è una ragione di principio — ha detto Lagorio — e una ragione di fatto. In linea di principio non si può proporre un'alleanza senza verificare preventivamente se esiste o no una convergenza sui contenuti della politica da fare. Altrimenti si dà priorità alle intese di potere e si espongono i governi locali all'immobilismo. In linea di fatto c'è da prendere nota che in Toscana un partito come la de proviene dalla strategia della «battaglia di Toscana» e a Firenze ha finora respinto — anche se con notevoli resistenze interne — la tesi socialista di stabilire rapporti più aperti fra la maggioranza locale di centro-sinistra e l'opposizione comunista. In questa situazione, la «proposta Zangheri» sarebbe una corsa in avanti verso obiettivi che sono fuori portata. La posizione del psi è diversa e più realistica, essa mira a far passare a Firenze — attraverso un grosso lavoro politico-culturale, un assestamento interno dei partiti e il sostegno del voto popolare di primavera — la linea che finora è stata rifiutata dagli attuali dirigenti della de. Sia nelle intese di sinistra che di centro-sinistra — ha proseguito Lagorio — il psi respinge il principio della delimitazione e le maggioranze settarie. Ma la collaborazione al di sopra degli schieramenti tradizionali, se vuole essere qualcosa di più di un rapporto di buone maniere, non può essere mai un «punto di partenza» (come invece propone Zangheri); può semmai divenire un «punto d'arrivo» dopo molte prove. A Firenze — ha concluso Lagorio — la crisi nazionale in atto non indebolisce la linea del psi. Anche se i capi nazionali della de dovessero ripiegare a destra, l'analisi socialista della de, come partito composito e perciò sottoponibile a forti tensioni politico- sociali, non potrebbe saltare. Per la città di Firenze resta perciò ferma la proposta socialista di «rifondare» un'intesa fra psi e de, non contro i comunisti, non in una coalizione coi comunisti, ma sollecitando la loro corresponsabilizzazione nella grossa impresa di rilanciare Firenze. La Regione, in cui i socialisti si trovano in posizione determinante, lavorerà sempre perché Firenze possa esercitare il ruolo che le compete di «città-regione». In riferimento alle dichiarazioni del presidente della Regione Toscana Lagorio l'Unità di domani pubblica una dichiarazione del sindaco di1 Bologna, Renato Zangheri: «Dispiace che il compagno Lagorio abbia discusso non già con la proposta nostra ma con un fraintendimento di essa diffuso da qualche malevola interpretazione. E' per noi del tutto ovvio che ogni intesa non può che partire dall'accordo sui contenuti e che lo sforzo per un tale accordo rappresenta una ricerca di cui noi abbiamo indicato solo i possibili punti di partenza. Non saremmo certo noi comunisti a poter essere criticati come coloro che antepongono ai contenuti le formule e gli accordi di potere. Comprendiamo bene le differenze che esistono tra le varie situazioni presenti nel Paese, e proprio perciò abbiamo parlato del perseguimento di intese differenziate e articolate. Tanto più che — conclude Zangheri — è stata ed è pienamente nostra la lotta per l'effettiva autonomia delle amministrazioni locali rispetto a schieramenti prefabbricati al centro». (Ansa)
A causa delle condizioni e della qualità di conservazione delle pagine originali, il testo di questo articolo processato con OCR automatico può contenere degli errori.
© La Stampa - Tutti i diritti riservati
- Questa ripresa è fragile
- Liquidato Gomulka, domata la sommossa Imminente rimpasto nel governo polacco
- I ministro Biondi: mi ha detto di non aver mai trovato obiezioni sull'ispezione
- Tris di giudici per Berlusconi
- L'Europa ai piedi dell'Italia Sacchi: però non esageriamo
- Gierek, malato, destituito nella notte Stanislaw Kania successore a sorpresa
- L'ITALIA NON CAMBIA
- Il torneo del centenario
- Insorge il popolo dei fax
- Bertela verso il titolo del pallone elastico
- Giovani missini sparano 3 colpi in testa a un padre di otto figli
- Grace Kelly ha pagalo
- Stroncato a 44 anni da overdose a Bra
- Il suo spettacolo sospeso nel più noto locale della Versilia
- L'assistenza sanitaria Ú ora uguale per tutti
- Scomparso il capobanda che era stato scarcerato
- Si scioglie un simpatico duo
- Mani pulite non va al governo
- Il Torino a Lisbona
- La sindrome di Giuda
- Giovani missini sparano 3 colpi in testa a un padre di otto figli
- Grace Kelly ha pagalo
- Stroncato a 44 anni da overdose a Bra
- Il suo spettacolo sospeso nel più noto locale della Versilia
- L'assistenza sanitaria Ú ora uguale per tutti
- Scomparso il capobanda che era stato scarcerato
- Si scioglie un simpatico duo
- Mani pulite non va al governo
- Il Torino a Lisbona
- La sindrome di Giuda
In collaborazione con Accessibilità | Note legali e privacy | Cookie policy