Vendere azioni come saponette di Renato Cantoni

Vendere azioni come saponette I nostri soldi Vendere azioni come saponette (Sindona e Pagliarulo: casi da manuale) Gli scandali scoppiati in Italia c all'estero sono la prova concreta dell'alienazione finanziaria che a poco a poco ha coinvolto il mondo occidentale. Negli ultimi anni la difficoltà di far quadrare i bilanci societari con la normale attività industriale, commerciale e bancaria aveva spinto sempre più le imprese a lanciarsi in avventure speculative che, fruttuose in un primo momento, si sono trasformate alla fine in drammatici trabocchetti quando l'intermediazione in cambi, merci e titoli è diventata la loro attività principale. Ora Io scotto che si deve pagare è pesantissimo perché, per una serie di reazioni a catena, è messa in discussione l'esistenza stessa del sistema in cui viviamo. I casi avvenuti in Italia sono da manuale. Michele Sindona con i suoi luogotenenti si è imbarcato in speculazioni sempre più colossali e arrischiate e, a un certo punto, ha dovuto gettare la spugna. Guardando dentro ai conti delle sue banche e delle società da lui controllate si è scoperta una voragine di debili, irregolarità, speculazioni sbagliate che stanno a dimostrare — se fosse ancora necessario — come il destino degli apprendisti stregoni, di qualsiasi calibro essi siano, è inesorabilmente segnato. Quello che invece dipende dal caso e il tempo necessario perché la parabola abbia terminato la sua curva. Molti risparmiatori-speculatori, pur comprendendo i rischi che correvano, si sono lanciati sulla scia delle fantascientifiche iniziative di Sindona contando sulla propria sensibilità per abbandonare con profitto il carro in tempo utile; ma quasi tutti, ancora una volta, sono rimasti travolti dallo scoppio improvviso dello scandalo. Ora, i piccoli azionisti della ex Banca Unione, che sono parecchi e che hanno visto trasformarsi i loro titoli in pezzetti di carta senza valore, si stanno organizzando in consorzio per tentare di recuperare qualcosa, smuovendo accuse alla Banca d'Italia e alle autorità centrali in genere; ma il successo dell'iniziativa è molto dubbio. Che dire poi dei risparmiatori che hanno seguito le acrobatiche operazioni di uno degli imitatori delle « nuove tecniche operative» di Michele Sindona, Antonio Pagliarulo? In questo caso la creduloneria è stata ancora maggiore. Pagliarulo. ex funzio¬ nario di banca, si era improvvisato finanziere due anni fa e aveva fondato una società, la Finarco, con un capitale di 500 milioni. Con l'ausilio di alcuni ex venditori del gruppo Ios di infausta memoria aveva « lavorato » col mezzo di collocamento di azioni « porta a porta », alcune zone periferiche di Milano, Bergamo, Brescia e aveva raccolto altri 4,5 miliardi di lire che — mancando l'autorizzazione per l'aumento di capitale delle Finarco da 500 milioni a 5 miliardi — erano stati versati in «conto aumento di capitale». Ora la Finarco, che aveva appoggiato gran parte delle sue operazioni presso la Banca Privata Italiana (ex Banca Unione) e che da essa aveva ottenuto cospicui finanziamenti a fronte di spericolate iniziative borsistiche, è praticamente in dissesto e, se non si produrrà un miracolo peraltro assai difficile coi tempi che corrono, i suoi azionisti e creditori rimarranno completamente spogliati. Quello che gli esperti si chiedono è cosa si aspettassero i piccoli sottoscrittori di azioni Finarco. Le iniziative di Pagliarulo erano fondate sulla presunzione che il rialzo in Borsa sarebbe continuato all'infinito, cosa obiettivamente impossibile. E' avvenuto cosi che egli sia stato costretto a difendere fino all'ultima lira disponibile i titoli legati alle sue scorrerie speculative per poi cadere miseramente. Vi sono altre società finanziarie, sorte in questi ultimi anni, che hanno svolto un'attività simile alla Finarco.» I risparmiatori devono fare bene attenzione a non lasciarsi attirare dalle lusinghe di agguerriti venditori che collocano « porta a porta » titoli azionari come fossero dentifrici o saponette. In quanto a coloro che hanno comprato in tempi passati azioni e quote di partecipazione di società finanziarie o di imprese di incerta solvibilità o che hanno raggiunto quotazioni vertiginose, devono fare in fretta un inventario e. quando fosse necessario, devono rivolgersi ad esperti conosciuti e qualificati per sapere in quali acque navigano. Un giudizio sommario può esser fatto già in casa propria: in un momento così delicato e drammatico come quello che stiamo attraversando, titoli sconosciuti o appartenenti a gruppi finanziari di modesta levatura e altri trattali al mercato ufficiale o a quello « ristretto » che mantengono inalterate le loro precedenti elevate quotazioni sono da esaminare al microscopio. In Borsa i miracoli durano poco. Renato Cantoni

Persone citate: Antonio Pagliarulo, Michele Sindona, Pagliarulo, Sindona

Luoghi citati: Bergamo, Brescia, Italia, Milano