Lo sfratto a novanta famiglie per riattare lo storico palazzo
Lo sfratto a novanta famiglie per riattare lo storico palazzo Un edificio costruito dall'Antonelli in via Giolitti 45 Lo sfratto a novanta famiglie per riattare lo storico palazzo Molte hanno fitto bloccato: "Dove andare, con le pigioni che chiedono? Non ci muoveremo" iiiitiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii iiiiijiiiiNovanta famiglie sono state « invitate » ad abbandonare la casa dove abitano per consentirne la ristrutturazione. Lo stabile è illustre: opera dell'Antonelll, compreso tra le vìe Plana e della Rocca, si affaccia con l'ingresso principale, via Giolitti 45, su piazza Maria Teresa, una delle più affascinanti della vecchia Torino. L'edificio, proprietà della società Sire, via Plana 9, ha 130 anni e li dimostra. In cambio di un'operazione altamente redditizia, agli inquilini è stato offerto un indennizzo che non potrà certo pagare l'impossibile avventura della ricerca di una casa a prezzo equo. Lo sgombero richiesto dovrebbe permettere, nei programmi della Sire autorizzati dal Comune, un ammodernamento in due tempi; sistemazione della facciata nell'assoluto rispetto delle linee architettoniche originali; svuotamento dell'interno e costruzione di alloggi e uffici di gran classe. Al progetto della società si oppongono gli inquilini per i quali il problema di una nuova sistemazione si presenta in modo drammatico. «Pago 22 mila lire al mese — dice la signora Comanducci — per un appartamento composto di camera, tinello e cucinino. Se iiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii ìiiiiiiixiiiimi trasferisco in un altro posto dovrò pagare tre volte tanto ». « Non vado via — afferma la signora Saracco — i iiiiiii iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiifisii(iiiitiise non mi trovano un alloggio allo stesso prezzo. La pigione è di 10 mila lire ed è già troppo cara per me che sono una iticiiiiiiiiiiiiiiiiiiittiti(iiftititiiitiiiii»*tiiifiitiiiipensionata Inps a 30 mila al mese ». Deffa stessa opinione è la stragrande maggioranza degli inquilini che hanno deciso di rifiutare l'indennizzo. ■k 11 numero delle famiglie che occupano le case « Gescal » di strada delle Cacce è ancora aumentato. La notizia che la giunta comunale comunicherà entro lunedì gli alloggi liberi che si possono reperire nell'ambito dell'edilizia pubblica e privata ha scatenato un nuovo assalto al vani non occupati. Giovedì sera un gruppo di giovani aveva cercato di scavalcare la staccionata che circonda alcuni edifici finora liberi, ma l'Intervento della polizia II aveva fatti desistere. Ieri mattina il tentativo è stato ripetuto; questa volta con successo. «Impossibile per il momento fare il calcolo preciso degli occupanti — dicono i capi della protesta — siamo comunque più di duemila, ormai i posti liberi cominciano a scarseggiare. Se sarà necessario, però, occuperemo anche gli stabili che devono essere completati. Di qui non ci muoveremo, attendiamo dal Comune decisioni definitive che ci diano soddisfazione ». Oggi pomeriggio è prevista unu manifestazione davanti al municipio. La casa di via Giolitti che si vuole rimodernare
Persone citate: Antonelli, Comanducci, Saracco, Sire
Luoghi citati: Torino
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