Bologna: bus gratis e traffico più veloce di Francesco Santini

Bologna: bus gratis e traffico più veloce Consuntivo (con polemiche) Bologna: bus gratis e traffico più veloce Diminuite le auto in circolazione - Biglietto gratuito nelle ore di punta - Assolti due "pionieri" della "disobbedienza civile" (Dal nostro inviato speciale) Bologna, 1 ottobre. Nel salutare il sindaco comunista Zangheri, una delegazione di amministratori di Norimberga si è lasciata andare a un apprezzamento lusinghiero sulla città. «Non avete soltanto asili nido e scuole materne — hanno detto — ma per i trasporti pubblici e la viabilità siete all'avanguardia in Europa». Soddisfatto, Zangheri ha ringraziato, sollecitando gli ospiti a tornare il prossimo anno. La scena si era già avuta in passato con amministratori di Berna, con esperti di Grenoble, con addetti al traffico di Marsiglia che da qualche mese si presentano a Bologna per studiare l'ultima «punta dì diamante» dell'amministrazione comunista di Palazzo d'Accursio. Dilaga in tutto il Paese la protesta per i trasporti; si manifesta in forme inconsuete a Torino, Milano e Roma dove stenta ad essere incanalata dalle federazioni sindacali, ma evita Bologna dove, al contrario, la politica dell'assessorato al Traffico qualifica le scelte della giunta. Guida la ripartizione un socialista dell'ultima leva, Mauro Formaglini, 35 anni, il più giovane assessore di Bologna, che da quattro anni si è assunto il compito di sedere sulla «poltrona più scomoda» di Palazzo d'Accursio. Ha raddoppiato in pochi mesi il parco autobus dell'azienda municipalizzata che adesso sono 550; ha dato il benestare per 30 chilometri di corsie preferenziali; ha introdotto la «tariffa zero» che fa viaggiare gratis i bolognesi dalle 5,30 alle 9 del mattino e dalle 16,30 alle 20. Si è battuto per la gratuità del trasporto per i pensionati al di sotto delle 60 mila lire mensili che sono in città 80 mila e, come per l'anno passato, gli studenti torneranno da domani à casa senza fare il biglietto, tra le 12,30 e le 14. Ma quattro anni fa, a Bologna, le cose andavano in modo diverso e la politica dei trasporti urbani aveva i suoi contestatori. Proprio stamattina, in un'aula severa di Palazzo Baciocchi, è stato celebrato il primo processo per « disobbedienza civile ». Sul banco degli imputati, due giovani, accusati di aver promosso una manifestazione che diceva «no» al pagamento dei biglietti sugli autobus urbani Chiamati a rispondere dell'accusa di «interruzione di pubblico servizio», Lucia Berardi, 23 anni, e Claudio Borgatti, 21 anni, sono stati assolti «perché — ha detto il pretore — il fatto non sussiste». Il primo «no» al biglietto fu pronunciato il 5 maggio del '70. Borgatti e la Berardi che avevano allora 17 e 19 anni, salirono quel giorno su un filobus, che collega Casalecchio, un Comune della cintura industriale, a Bologna, e al bigliettaio dissero: «Non paghiamo». Subito dopo, presero a distribuire un volantino nel quale era scritto: «Operai, studenti, questa settimana, lotta generale in tutta l'Emilia, sull'obiettivo dei trasporti gratis », Nel difendersi i due .giovani hanno sostenuto di non aver interrotto il servizio pubblico e di non aver turbato l'andamento della corsa. La motivazione della sentenza, che li ha assolti con formula piena, sarà pubblicata nei prossimi giorni, ma è probabile che il magistrato abbia tenuto conto che da un anno ormai, a Bologna, per gli studenti il trasporto è gratuito e che le «fasce orarie» garantiscono agli operai, almeno per andare al lavoro, di viaggiare senza pagare. Per promuovere la riforma, l'assessore al Traffico ha affrontato le critiche di commercianti inferociti dal passaggio di una corsia preferenziale nella «loro strada»; ha seguito duecento riunioni di quartiere in 18 mesi, adesso tira le somme e dice: «Due i dati indicativi: ogni giorno a Bologna gli autobus danno 160 mila passaggi in più rispetto al passato con un aumento del 40 per cento delle utenze; sono diminuite di 40 mila unità le vetture private che ogni giorno dalla periferia premono per entrare nel centro storico». Il deficit dell'azienda municipalizzata sfiora il raddoppio. «Siamo passati dagli otto miliardi e mezzo del '72 — dice Formaglini — ai 15 del '74, ma abbiamo contribuito a migliorare le condizioni di vita dei bolognesi e a fare di Bologna una città a misura d'uomo». Nel 1970 il «Traffico» era un assessorato senza importanza, da assegnare all'ultimo arrivato, «la prossima volta, per riaverlo — afferma — si dovrà faticare: qualifica la gestione di Palazzo d'Accursio; l'argomento è entrato nei grandi temi della politica nazionale, pul rientrare, nella sfera degli interessi altrui». Prima dell'estate, i provvedimenti di gratuità entrarono a Bologna nell'occhio del ciclone. «Si era nel vivo della polemica sui deficit degli enti locali e delle municipalizzate — ricorda Formaglini — e I non poche sono state le pres- \ stoni per ridurre le fasce ora- rie, per Imitare la gratuità, per rivedere le tariffe». Si de- cise di aspettare l'estate. L'ap- puntamento era per ottobre, ma già non se ne parla più. | «Si avvicina l'incontro con gli \ elettori — dice Formaglini — j un provvedimento restrittivo sarebbe impopolare né risanerebbe il deficit. La gratuità incide per un paio di miliardi all'anno, ma ha il suo aspetto sociale: protegge le classi di reddito più basse, contiene i consumi petroliferi ». Le cifre di Formaglini appaiono incoraggianti. «Mi bat ! '■ terò sino all'intimo per non ! far ritoccare le tariffe — dice j convinto — non per fare una scelta popolare, ma perché \credo che la battaglia sia be- ne impostata: Bologna ha, I con Torino, l'indice di moto-1 rizzazione più alto (un'auto ■ ogni due abitanti e mezzo). ma molte sono le città euro pee che guardano Bologna co- I me punto di riferimento, si propongono di mutarne i me lodi e gli obbiettivi». Pensa al futuro e afferma: «Gli Inter venti nel settore del traffico saranno dibattuti in Consiglio comunale ». | A parere dell'amministra\ zione comunale, per Bologna j come per le altre città euro pee, un'auto ogni due abitanti rappresenta il limite di saturazione. «Oltre questo indice — dice l'assessore al Traffico — si va alla paralisi, ma i bolognesi stanno imparando ad usare il mezzo pubblico. In passato ci hanno accusato di ! portare avanti la "politica pu'■ nitiva del senso unico", di ob- ! bligare gli automobilisti a j viaggiare per la città con i percorsi segnati su una pìan \iina- <8 volere la chiusura di tanti esercizi commerciali; I "desso il piano per il traffico 1 è stat° accettato e le critiche ■ ancora nell'aria sembrano Portate avanti per partito Preso», I Francesco Santini

Persone citate: Baciocchi, Berardi, Claudio Borgatti, Lucia Berardi, Mauro Formaglini, Zangheri