Scrittori e ideologia di Lia Wainstein

Scrittori e ideologia Scrittori e ideologia Celebrati in Urss, all'insegna del Realismo, i 40 anni dell'"Unione" Si sono concluse recentemente a Mosca le celebrazioni per la quarantesima ricorrenza del primo Congresso degli scrittori sovietici. Al plenum della direzione (riunitosi, come nel 1934, nella Sala delle colonne della Casa dei sindacati) hanno partecipato, tra altri, alcuni veterani del 1° Congresso (P. Brovka, L. Leonov, K. Fedin, K. Simonov, M. Saginjan, M. Solokhov, A. Surkov) e inoltre V. Grisin, K. Mazurov, M. Suslov, P. Demicev in rappresentanza del politburo, al quale per giunta è stata offerta all'unanimità la presidenza onoraria del plenum. Se con tale gesto si è voluto porre in rilievo il nesso, o invero l'identificazione di Unione degli scrittori e partito, il medesimo Leitmotiv è poi risuonato nell'iritervento-fiume di N. Tikhonov come nei discorsi e articoli usciti nella Pravda e nella Literaturnaja gazeta In un clima definito « non da giubileo » ma « di lavoro, d'affari », il congresso si è impegnato a ribadire zelantemente alcuni temi ideologici: esaltazione e immutata validità dell'articolo di Lenin Organizzazione partitica e letteratura partitica (1905), gratitudine a Gor'kij (ma totale silenzio su Stalin, che con lui fu l'artefice dei nuovi provvedimenti), conferma della dottrina del realismo socialista, del ruolo sociale dello scrittore e dei valori patriottici. L'insistenza maggiore si può forse notare nel risalto dato alla fratellanza e alla solidarietà tra i popoli dell'Urss, attestate, secondo la Pravda, dalla recente Storia della letteratura sovietica multinazionale, « un'opera che già smentisce i nazionalismi borghesi, miranti ad esportare nel nostro Paese le trite ideuzze su divergenze nazionali ». Caute e laconiche invece sia la difesa dalle accuse provenienti dall'estero circa l'azione oppressiva dell'Unione degli scrittori, sia la dichiarazione sui clamorosi casi letterari (di Solzenicyn, Maksimov, Nekrasov, ecc.) definiti sommariamente « tentativi falliti di singoli scrittori sovietici rinnegati e confusi ». Rimandando al Sesto Congresso degli scrittori (previsto per il 1976) la valutazione dei risultati raggiunti — qui genericamente proclamati molto positivi — il plenum questa volta sembra aver voluto conferire il massimo rilievo alla continuità, intatta per 40 anni, dei principi formulati dal Comitato centrale con la delibera del 23 aprile 1932 sulla Ristrutturazione delle organizzazioni letterarioartistiche. In quell'epoca le varie unioni, compresa la potente Rapp (Associazione russa degli scrittori proletari), erano infatti state sciolte al fine di far confluire gli scrittori in un'unica unione, riservata « agli scrittori sovietici che appoggiano la piattaforma del potere sovietico e intendono partecipare all'edificazione del socialismo ». Anche in questo caso, come in quelli di istituti scientifici o della Grunde enciclopedia sovietica, si era voluto creare uno strumento dalle finalità esplicitamente ideologiche. Il 1" Congresso — il realismo socialista vi ricevette la sua consacrazione ufficiale, con conseguenze incalcolabili per la letteratura — fu aperto da Zdanov. Vi parteciparono, in rappresentanza di 2500 membri, 571 delegati, dei quali solo cinquanta, secondo quanto afferma R. Conquest, sopravvissero per assistere al Secondo Congresso (1954). Se questo fatto agghiacciante basta a palesare il carattere, in tutto diverso dalle associazioni professionali come le concepisce l'Occidente, dell'Unione degli scrittori sovietica, ulteriori tratti evidenziano che in realtà l'Unione è riservata ad una ristretta élite, selezionata in base a criteri politici precisi. Quanto essa sia poco rappresentativa di una popolazione che oltrepassa oramai i duecentocinquanta milioni, che è priva di analfabeti e fiera della sua fama di « popolo che legge più di ogni altro », si apprende da qualche cifra ufficiale. Così, nel 1972 la letteratura sovietica veniva scritta in settantacinque lingue (64 nazionali eli straniere) e dei 7280 membri dell'Unione (6279 uomini, 1001 donne) 3448 per esempio scrivevano il russo, 611 l'ucraino, 130 il lituano, 49 l'ebraico (.yiddish), 49 il jacuto, ecc. Lia Wainstein

Luoghi citati: Mosca, Urss