Nodo dei prezzi agricoli

Nodo dei prezzi agricoli Nodo dei prezzi agricoli (Segue dalla 1" pagina) i singoli governi acquistano i prodotti, che vengono pagati con denaro della Cee e poi distrutti (frutta) o immagazzinati (latte, carne) in attesa di tempi migliori. Non essendoci una moneta unica europea, per attuare la politica dei prezzi si è inventata l'«unità di conto», che equivale a un dollaro e ptr mezzo della qua- le si esprimono i prezzi minimi garantiti. Esempio: se il prezzo d'intervento per il grano è di 100 unità di conto, in Italia la somma pagata dall'Aima (l'ente pubblico che ritira i prodotti) sarà di lire 66 mila (un dollaro uguale a 660 lire), mentre in Germania st- rà di 260 marchi (un dollaro uguale marchi 2,60). Con questo meccanismo si pensava di essere al riparo da eventuali cambiamenti nelle parità monetarie. In teoria, i prezzi dei prodotti avrebbero dovuto aumentare in caso di svalutazione e diminuire in caso di rivalutazione. Ma non è stato così. Ad ogni variazione di valore d'una moneta europea (svalutazione del franco, rivalutazione del marco, fluttuazione dellla lira) sono state rispolverate vecchie misure fiscali e doganali, che hanno frantumato il mercato comune agricolo in cinque mercati parziali, collegati tra loro da «importi monetari» di co pensazione. La politica agricola comune non ha retto alle tempeste monetarie. Non si può dar torto ai tedeschi quando si chiedono quale senso abbiano dei prezza unici se in un Paese regna ia stabilità monetaria e in un altro galoppa l'inflazione. Essi, che hanno la moneta più forte tra i Paesi della Cee, sono stanchi di fare da tesorieri alla Comunità. Ma se si vuole salvare il processo d'in egrazione europea, è necessario studiare e negoziare modifiche alla politica dei prezzi agricoli, che, fino a quando non ci sarà l'unità monetaria, resta l'unico mezzo per faiprocedere insieme nove Paesi dalle economie così diverse. Livio Burato

Persone citate: Livio Burato

Luoghi citati: Germania, Italia