I colliers dell 'ecologia

I colliers dell 'ecologia L'arte orafa a Palazzo Strozzi in Firenze I colliers dell 'ecologia Cigni, mosche giganti e anche rospi d'oro e pietre preziose negli stands di "Aurea 74" - Tornano collane e bracciali di corallo, ebano e avorio (Dal nostro inviato speciale) Firenze, 23 settembre. Un tunnel nerissimo e opaco ha mutato la fuga delle sale e dei saloni di Palazzo Strozzi in un labirinto notturno: è in questo snodarsi in lente ma ampie curve d'uno spazio inventato che brillano, in nicchie e boccaporti di vetro, i gioielli portati ad Aurea '74 da 40 artigiani creatori di tutta Italia. Isolati in particolari stand fluidi, anelli, collari e bracciali, pendenti, orecchini e piccoli oggetti preziosi, offrono l'agio d'uno sguardo paziente, d'una precisa volontà di scoperta. Non è facile, tra gli esemplari vistosi da passerella, tra gli exploits d'una tecnica profusa con testar, da maestria, carpire il richiamo suggestivo d'un monile lieve e inedito, in carattere con il nostro tempo, ma a poco a poco si delinea un filo conduttore nell'oreficeria di Aurea '74: il gioiello di oggi è nitido, essenziale, piacevole sia che guardi ad un disegno astratto sia che si richiami ad un modello figurativo. L'anello è senz'altro meno rappresentato delle collane e relativi pendenti alla Biennale fiorentina dell'arte orafa, ma se da una parte si assiste al ritorno del contrarie, molto rilevato e all'aiuto di pietre preziose di colore diverso, bianco e sanguigno, blu e verde, dall'altra si registra una tendenza a trasformare, a dinamizzare la presenza della pietra sull'oro, incastonandola in modo divagante, eccentrico, con risultati nuovi nella più assoluta semplicità. Gli anelli a fascia si sviluppano in senso longitudinale, senza lamine fuse a cera persa, accartocciate, intrecci e pannelli di filamenti in oro e in argento, trattenuti da brillantini microscopici o sottili incassi di smalto in strutture asimmetriche. Il diamante è volutamente frantumato in una molteplicità di piccoli tagli diversi a formar grappolo o agglomerato materico, rampante sulle dita. Il corallo, specie nella tonalità di un rosa ideale del color pelle d'angelo, è uno dei più delicati ritorni, insieme all'ebano e all'avorio: semisfere polite, e tortili conchiglie si intrecciano all'oro, all'argento, coinvolgendo orecchini, bracciali in un profluvio di oro acceso e di opaco bianco. Li supera in bellezza soltanto il cristallo di rocca satinato in borchie elicoidali, piccolo grumo di nebbia all'anulare o l'acciaio accordato in giovanili modelli con il diamante e con l'oro come usa fare il romano Pierrez. I collier di smeraldi e brillanti, di rubini e diamanti possono affascinare ma il loro splendore evoca tempi superati e cassette di sicurezza in cui racchiuderli dopo averne curato la copia in materiale sintetico per indossarla senza complessi. Sentiamo più nostri i sottili pendenti a forma di spille e di cravatta, di chiave di violino in oro leggero e brillantini, firmati Spallanzani, che ha spille trasformabili anche esse in pendagli per impalpabili collane d'oro, lettere dell'alfabeto in oro bianco e smalto. O la grande spilla collana, dal delicato disegno di stilizzata farfalla, di scavia, raffinatissima in oro bianco, appena spruzzato di diamanti; le reticelle, i cespugli fini fini dell'Atelier des orfèvres, in oro e argento, guidati nelle linee del collare esile come un capello: soprattutto i moduli geometrizzanti in oro bianco brunito e brillanti di Barzaghi. Sono scomparsi e appaiono soltanto negli stands di Aurea boutique, i completi di avello; bracciale e collare: si porta un gioiello soltanto e a badare all'importanza di alcuni modelli non si può che considerarlo giusto. Esistono spille, veri e propri bouquets di coralli e pietre preziose che appaiono solitarie su un abito e lo stesso può dirsi per certi gioielli che trasferiscono un recupero ecologico in oro e pietre, smalti e argenti, ricostruendo animaletti e insetti di troppo naturalistica apparenza. Serrazanetti, una ditta bolognese, ricrea in oro, diamanti, smeraldi, zaffiri e rubini, cigni, paperi, mosche macroscopiche, granchi provvisti di tutte le chele, gamberetti e persino rospi: qua e là nel tunnel oscuro di Aurea '74 brillano gufi verdi e rossi, ragnatele d'oro con sparsi ragnetti in brillanti e il gioielliere Capello di Torino ha convertito in spilla lo sghembo, volatile della sera corredato di radar, insomma il pipistrello. Scherzi da passerella, dimostrazioni di abilità tecnica o semplicemente cattivo gusto? Negli stands di Aurea boutique qualche caduta nello stesso senso è scusabile: qui ci sono i piccoli ma abbastanza cari gioiellini da compleanno, da dono natalizio. Non per niente Aurea situa il suo appuntamento biennale nel periodo commercialmente più giusto, all'inizio dell'ultimo trimestre dell'anno. Lucia Sollazzo

Persone citate: Barzaghi, Cigni, Lucia Sollazzo, Spallanzani

Luoghi citati: Firenze, Italia, Torino