L'equilibrio nel Mediterraneo tema dell'incontro in America di Aldo Rizzo

L'equilibrio nel Mediterraneo tema dell'incontro in America Il presidente della Repubblica Leone in visita a Ford L'equilibrio nel Mediterraneo tema dell'incontro in America Roma, 23 settembre. La visita di Leone negli Stati Uniti che si inizia domani è la prima di un capo di Sialo europeo al presidente Ford. E' il primo contatto, dunque, ad alto livello, tra l'America e un Paese della Cee, dopo Wateigate. Ma è il primo contatto, anche, dopo la tempesta mediterranea per Cipro, che si accavallò con quella interna americana: ora Ford, oltre che stabilite un rapporto diretto con i leaders alleati, deve riesamina- re tutl'intera la strategia del vm e valutarne ,;l for. .. za 'L ., ' ... chc 11 presidente Leone e il ministro degli Esteri Moro sia no stati scelti come primi inter locutori, ha certo un significato politico: nel superstite equili hrio mediterraneo, dopo l'usci- la della Grecia dall'organizza zionc militare atlantica. l'Italia ha un , decisivo; . . . .. .' ' 'Potes'' ancl»? ,nosl.ro dovesse scegliere la via del di simpegno, ì rapporti di forza in questa parte del mondo ne usci¬ rebbero definitivamente sconvolti. E' ovvio che Ford e Kissinger puntino a una conferma e a un consolidamento del rapporto italo-americano e che, intanto, vogliano accertare la nostra disponibilità. Altrettanto ovvio è che l'Italia esprima con franchezza il suo punlo di vista, nell'ambito dei suoi specifici problemi nazionali. Il dialogo avrà presumibilmente un carattere generale, dato che si tratta di una visita di Stalo e chc Leone, a differenza di Ford, è il presidente di una Repubblica parlamentare. Tuttavia esso non potrà eludere alcuni dati di fatto. Il primo è che l'equilibrio politico-strategico è la condizione primordiale della pace, nel Mediterraneo come nel complesso del quadro europeo, e che pertanto dev'essere compiuto ogni ragionevole sforzo per preservarlo. Di quest'equilibrio, la componente prima e fondamentale, da un'ottica occidentale, resta la presen- c- za e la forza degli Siati Uniti. Si può e si deve lamentare l'as- senza di un'entità politica europea, lo spettacolo disdicevole c amaro di un continente che non riesce a esprimere una forma apprezzabile di unità e di autonomia, pur nella totale consapevolezza della propria impotenza al livello dei singoli Stali nazionali; ma questa è una ragione di più per giudicare pri va di alternative l'alleanza con l'America. Un altro dato di fatto è la crisi economica che, in diversa misura e con poche relative eccezioni, fra le quali non è certo l'Italia, insidia l'insieme dei Paesi europei. La crisi tocca anche l'America, che tuttavia dispone di risorse tecnico-economiche incomparabilmente superiori. Per i Paesi europei è impensabile affrontare la crisi, con qualche speranza di risolverla, fuori o contro l'alleanza con l'America: solo coordinando i propri sforzi, l'Occidente potrà uscire indenne da quella che, ormai è chiaro, è la sua prova più drammatica degli ul timi quarantanni, a parte la guerra mondiale. Solo per fare un esempio: senza il consenso americano alla rivalutazione delle riserve auree a prezzi di mercato, l'Italia non avrebbe potuto « coprire » come ha coperto il prestito tedesco. Naturalmente ciò non significa affidarsi acriticamente alla protezione americana: oltretutto, anche l'America sbaglia, o fa scelte discutibili e pericolose, che è giusto discutere e denunciare. E resta vero quello che ha detto Leone l'altro ieri a Rieti, e cioè che l'obiettivo primo di questo Paese dev'essere il recupero di una condizione tale da permettergli di « dialogare con le grandi potenze su un piano di dignità e eli costnitth'ità ». Ma è anche vero che sarebbe velleitario e impolitico illudersi di poter prescindere dal quadro internazionale, di potersi salvare con espedienti politici e diplomatici, quasi che l'Italia fosse un'isola eccentrica dell'Occidente. Aldo Rizzo

Persone citate: Kissinger