Da Buchera Mayole Majorca di Gian Dell'erba

Da Buchera Mayole Majorca Per scommessa nel '49 il primo tentativo di immersione Da Buchera Mayole Majorca Enzo Majorca tenterà oggi di infrangere il muro dei 90 metri, migliorando così il record mondiale di profondità che già gli appartiene con 80 metri. Il quarantatreenne siracusano non finisce di stupire. Più invecchia, più aumentano le sue capacità. Come il buon vino. Oggi sapremo ancora una volta se, quelli che paiono limiti inattaccabili, saranno violati. Lo ha già fatto ufficiosamente Jacques Mayol, ma con una tecnica respiratoria diversa da quella del siciliano. Continua dunque questa storia dei record di immersione libera che ha inizio nel lontano 1949 a Napoli. E' una storia che prende il via quasi per gioco da una scommessa che Raimondo Bucher, figura nota nel mondo del subacquei, fa con i suoi amici palombari partenopei. Raimondo si presenta sul luogo prescelto e si prepara. I suoi amici palombari sono già sul fondo a trenta metri e lo aspettano increduli. Bucher si iperventila e si immerge. Raggiunge i palombari, li saluta con un cenno della mano e, lasciandoli esterrefatti sul fondo, risale alla superficie. Nel 1951 è la volta di Falco e Novelli che, sempre a Napoli, si immergono a 35 metri. Il loro primato dura poco perché proprio Bucher, l'anno dopo, se lo riprende a Capri con 39 metri, conservandolo fino al 1956 quando, a Rapallo, è nuovamente di turno la coppia Falco-Novelli che si iscrive nuovamente in cima all'albo portando II record a —41. Poi la corsa alla profondità compie un gran balzo attraverso l'Oceano e sbarca in Brasile, a Rio de Janeiro, dove un italobrasiliano [a dimostrare che c'è sempre un qualcosa di casa nostra), Amerigo Santarelli, famoso pescatore subacqueo, scende a 43 metri. Santarelli viene quindi in Italia nel 1960 (quasi un omaggio alla patria del record) e nelle acque del Circeo strappa un altro metro. Qui compare sulla scena Enzo Majorca. Proprio a Siracusa, lo stesso anno, si porta a quota —45. Santarelli gli risponde a Santa Margherita poco dopo aggiungendo un altro metro e qualche giorno dopo è ancora Majorca che risale con il cartellino dei 49 metri. Da questo momento l'egemonia del siciliano è assoluta: quota 50, 51, 53 e 54, rispettivamente a Siracusa, Ustica, Ognina e Acireale tanni 1961, '62, '64 e '65). Nel 1966 sbuca fuori il francese Jacques Mayol che diventerà poi l'attuale antagonista di Majorca nella corsa al record. Mayol, a Freeport, compie un balzo di addirittura sei metri giungendo a 60 metri di profondità. Ma per poco perché Majorca si riprende il titolo di « uomo più profondo del mondo « facendo registrare 62 metri sui fondali di casa. L'anno successivo si disputano i campionati mondiali di pesca subacquea nelle acque di Cayo Avalos, a Cuba. Majorca non perde l'occasione e, proprio sul fondali cubani, in mezzo ai suoi amici subacquei di ogni nazionalità, migliora il proprio record di altri 2 metri senza ritenersi peraltro soddisfatto perché nel 1968, '69 e '70, tutte e tre le volte ad Ognina, l'atleta siculo compie altre performances con immersioni che migliorano progressivamente il record por¬ tandolo rispettivamente a 69, 72 e 74 metri. Riappare Mayol che a Tokyo, sempre nel 1970, balza in testa alla classifica con 76 metri. Ma, nei tre anni che seguono, il titolo è ancora di Majorca a quota 77, a 78 e 80. Quella che era incominciata come storia di un record ha ormai varcato la linea sottile che separa l'impresa atletica dall'esperimento scientifico. Il « muro » irraggiungibile degli 80 metri è stato dunque forzato lo scorso anno e lo si riteneva già un limite oltre il quale non sarebbe stato possibile andare. Oggi Majorca dimostrerà probabilmente che si può fare qualcosa di più mentre notizie di un record ufficioso perché non eseguito in presenza di organi competenti parlano di una discesa di Jacques Mayol a 90 metri, effettuata durante esperimenti sul corpo umano immerso in apnea a grandi profondità. Ogni anno pare di essere giunti al limite estremo. Ma ogni qualvolta il record viene migliorato si ripetono queste considerazioni destinate ad essere smentite. Gian dell'Erba