Settimana di passione per la Borsa italiana

Settimana di passione per la Borsa italiana Con perdite complessive del 3,4 per cento Settimana di passione per la Borsa italiana L'indice generale è passato da 52,94 a 51,13 dopo aver toccato mercoledì, con 48,74, il minimo degli ultimi sedici anni Settimana drammatica per la Borsa. In cinque concitate riunioni Vìndice è passato da 52,94 a 51,13 dopo avere toccato mercoledì con 48,74 un minimo degli ultimi 16 anni. Come si vede la perdita definitiva C— 3,4 per cento) non può dare da sola un'idea degli avvenimenti. La risposta-premi e la stipulazione dei riporti a fine ottobre di lunedì e martedì sono avvenuti sotto il grandinare dei realizzi. Chi sperava che i gruppi finanziari e la Banca d'Italia sarebbero intervenuti all'ultimo in forze per ristabilire un sia pure precario equilibrio sono rimasti delusi. Le compere di sostegno ci sono state, ma di entità assolutamente insufficiente per contrastai^ la valanga delle vendite. Forti pressioni Particolari pressioni sono state fatte sui valori del Banco Ambrosiano-La Centrale e della famiglia Bonomi-Bolchini che, dopo il crack di Michele Sindona, sono ora sotto il fuoco dei numerosi nemici che hanno seguito con invidia e gelosia le loro precedenti rapide e clamorose iniziative societarie. Toro, La Centrale, Beni Immobili Italia, Saffa, Mira Lama e Invest sono state largamente realizzate e hanno subito perdite consistenti tanto da provocare una ridda di vocue di ipotesi sidle possibilità di resistenza dei due gruppi. Mercoledì il nuovo mese borsistico è incominciato catastroficamente. Sotto l'im- perversare delle vendite il mercato ha ceduto nettamente e alle perdite del mese precedente di circa il 18 per cento se ne sono aggiunte altre che hanno portato il totale a più del 21 per cento, oltre al costo del riporto calcolato attorno all'1,5 per cento. Ce n'era a sufficienza per formulare le più nere previsioni sull'esito della liquidazione mensile che è prevista dal calendario per il 30 settembre. Giovedì, dopo un inizio abbastanza resistente, l'offensiva dei ribassisti è ripresa e a due terzi della riunione pareva che tutto andasse a picco. Fortunatamente alcune banche e diversi gruppi finanziari sono intervenuti in forze sui titoli maggiori e si è profilato il tanto atteso rimbalzo tecnico. Le emozioni però non erano finite. Il crollo di alcuni titoli (Centenari e Zinelli e Ils! sa Viola a Milano, e Isvim e Borgosesia a Torino) che formavano il nucleo centrale delle operazioni differenziali di un noto speculatore milanese, Antonio Pagliarulo, e la voce che quest'ultimo fosse introvabile hanno provocato aliar- me e un ritorno decìso dei ribassisti. Venerdì fin dall'inizio gli interventi a difesa erano robusti e la quota recuperava su quasi tutta la linea, mettendo a segno un rialzo del 2,7 per cento. Anche se la posizione di Fagliando rimane molto compromessa si è avuta la sensazione in Borsa che la normale procedura per una regolare liquidazione non dovrebbe subire intoppi. Apprensioni, invece, si nutrono per l'occupazione degli uffici dell'Edilcentro Sviluppo da parte dei suoi dipendenti che temono il licenziamento in massa. In queste condizioni non è possibile il disbrigo del lavoro quotidiano, soprattutto per quanto concerne la liquidazione dei conti di settembre che costituisce un traguardo molto sofferto. Al "mercatino" Al mercatino, il crollo della Banca Privata Italiana e la totale perdita di valore delle sue azioni, largamente diffuse fra uno stuolo di piccoli e medi speculatori, hanno provocato come logica reazione un generale tonfo dei bancari. Qualcuno non ha più i nervi a posto e teme che altri valori seguano la stessa sorte. Da qui svendite affrettate che trovano assorbimento solo a corsi sacrificati. Riassumendo, è stata una settimana di passione, ma occorrerà del tempo per poter considerare chiuso questo doloroso periodo della Borsa italiana. E' indispensabile perciò tenere la testa a posto e ragionare. L'offerta in pubblica sottoscrizione di nuove obbligazioni parastatali che renderanno oltre VII per cento ha provocato un'ondata di realizzi dei vecchi titoli e un deciso declino dei corsi di molte cartelle fondiarie, soprattutto di quelle dell'Istituto San Paolo di Torino che si sono adeguate alle altre e che seguiranno ora la legge della domanda e dell'offerta. La Banca d'Italia, attuando una difesa elastica, è intervenuta di continuo a sostegno dei valori compresi nella rosa dei titoli «protetti» Renato Cantoni Le Borse in Italia (Indice azionario 1938=1) 5575 —wz 52,94 13 ;f| Settembre

Persone citate: Antonio Pagliarulo, Bonomi-bolchini, Michele Sindona, Mira Lama, Renato Cantoni, Zinelli

Luoghi citati: Italia, Milano, Torino