La Borsa dei colpi di scena di Renato Cantoni

La Borsa dei colpi di scena Una giornata da mozzare il fiato sul mercato milanese La Borsa dei colpi di scena In chiusura sei titoli (Toro, Alitalia, Pacchetti, Ilssa Viola, Centenari e Zinelli, Donzelli) sono stati rinviati perché la variazione era superiore al 20% - Toro e Alitalia in rialzo, gli altri in pesante ribasso di cui alcuni legati all'operatore Pagliari!lo in difficoltà: la posizione valutata in alcune decine di miliardi Milano, 19 settembre. La Borsa è decisamente sconsigliabile in questi giorni per chi soffre d'ansia o è semplicemente di temperamento nervoso. Gli avvenimenti e ì colpi di scena si succedono cosi rapidamente da mozzare il fiato. Questa mattina, dopo un inizio abbastanza resistente, si è avuta la notizia che un noto agente di cambio, il senatore democristiano Pastorino, aveva deciso di astenersi dalle contrattazioni a termine e accettava solo ordini «per contanti», palesando con ciò le sue gravi preoccupazioni per la tenuta del mercato e la solvibilità di altri colleglli. Molti agenti di cambio se la sono presa a male, altri invece hanno pensato che Pastorino sapesse qualcosa di grave che non voleva rivelare. La Borsa ha incominciato a cedere e in poche battute le quotazioni sono scese al di sotto dei prezzi di chiusura del giorno precedente. Improvvisamente, quando stavano per essere chiamati i titoli più importanti, la tendenza si è capovolta. Una serie di interventi tonificatori su di una larga rosa di valori ha spinto decisamente al rialzo molte quotazioni e diverse affrettate ricoperture dei ribassisti hanno fatto il resto. Intanto circolava insistentemente la voce che la Invest aveva passato il suo pacchetto di azioni La Centrale (1,5 milioni) a una banca o a un altro gruppo: si è fatto il nome della Banca Nazionale del Lavoro prima e della Montedison poi. Non deve perciò sorprendere il deciso recupero della grande finanziaria facente capo al Banco Ambrosiano. A questo proposito l'incalzare degli avvenimenti e l'affissione in Borsa del testo di una lettera inviata alla Banca d'Italia dal Banco Ambrosiano hanno bloccato il dilagare delle voci sulle eventuali difficoltà in cui verserebbe attualmente la banca. Ma non era finita. Ben sei titoli. Toro, Alitalia, Pacchetti, Ilssa-Viola, Centenari e Zinelli, e Donzelli dovevano venire rinviati in coda al listino perché la variazione era superiore al 20 per cento. Per la Toro e l'Alitalia si trattava di un eccessivo rialzo, per gli altri di pesante ribasso. La Centenari e Zinelli, un titolo tessile il cui controllo era recentemente passato da un gruppo guidato dal finanziere veneziano Barbini a uno spregiudicato operatore milanese, Antonio Pagliarulo, era scambiato a prezzi di liquidazione, inferiori di circa il 30 per cento a quelli di ieri e addirittura del 50 per cento a quelli di alcuni giorni or sono. Anche la Ilssa-Viola, che era sèmpre stata tenacemente difesa a corsi altissimi da Pagliarulo, ora non trovava alcun sostegno. Contemporaneamente giungeva notizia da Torino che altri due valori fino a ieri sostenuti dallo stesso operatore, la Borsosesia e l'Isvim, non trovavano compratori mentre in Borsa circolava la voce che egli fosse introvabile. Occorre tenere presente che lo spericolato finanziere e la sua società finanziaria, la Finarco, fondata ad imitazione della Finambro di sindoniana memoria, erano appoggiati per i finanziamenti alla Banca Unione e all'Edilcentro-Sviluppo e che, a fine settembre, vi sarebbero stati dei delicati problemi finanziari da risolvere. L'emozione è stata violenta e la ten- denza si è ancora una volta rovesciata. Toro e Alitalia hanno progredito di poco, la Donzelli è rimasta pressoché invariata, la Pacchetti ha perduto il 10,5 per cento, la Ilssa-Viola, con appena 2500 titoli trattati, ha subito una flessione di 1850 punti pari al 38 per cento e la Centenari e Zinelli è scesa del 53 per cento con 575 mila titoli denunciati. E' capitato così che, nonostante il sensibile rimbalzo dell'indice da 48,74 a 49,66 (più 1,89 per cento), la situazione sia rimasta tesa ed ingarbugliata con gravi perplessità sull'esito della liquidazione di fine 'mese. Gli agenti di cambio operano con grande diffidenza. Non era stato difficile pronosticare che, dopo il crack del gruppo Sindona, vi sarebbero state delle spiacevoli «code». La Banca Unione, infatti, monopolizzava a suo tempo oltre un quarto dell'intero lavoro di Borsa e diverse migliaia di clienti — fra i quali non pochi di grande importanza — ruotavano attorno alla sua orbita. A titolo di cronaca, Pagliarulo, già funzionario dell'ufficio titoli della Banca Commerciale Italiana, si era poi associato a Ugo De Luca (mente direttiva del Banco di Milano, piccolo istituto di credito lombardo) per poi mettersi in proprio. Fra la sua clientela numerosi erano i monzesi, i brianzoli e i bresciani. Negli ambienti bene informati, si valuta la posizione del gruppo Pagliarulo ad al¬ cune decine di miliardi, concentrati su alcuni titoli di secondaria importanza e di scarso mercato. Renato Cantoni

Luoghi citati: Milano, Torino