Fiat: nulla di deciso per ridurre l'attività

Fiat: nulla di deciso per ridurre l'attività Ieri voci di Cassa integrazione per l'auto Fiat: nulla di deciso per ridurre l'attività L'azienda dichiara: "Stiamo cercando con i sindacati delle soluzioni per le 200 mila macchine in più" - L'equivoco nato da un incontro fra il presidente della Regione e il presidente degli industriali torinesi Negli ambienti economici e del lavoro torinesi si è diffusa ieri una voce: «Lo Fiat, dal primo ottobre, mette a Cassa integrazione decine di migliaia di operai». Altre voci precisavano che l'aveva detto il presidente della giunta regionale piemontese, Gianni Oberto, dopo un colloquio con il presidente dell'Unione industriale di Torino, Carlo De Benedetti. L'unica cosa vera era il colloquio realmente avvenuto tra Oberto e De Benedetti per fare il punto sulla situazione dell'industria torinese. E' chiaro che le voci hanno trovato un terreno favorevole nell'atmosfera di preoccupazione che incombe non soltanto a Torino, ma sull'economia italiana nel suo insieme. Però le voci allarmistiche sono soltanto dannose. Tutti hanno ben presente che stiamo attraversando un momento tra i più difficili, ma sia il presidente della Confindu- stria Giovanni Agnelli, sia i segretari generali delle tre confederazioni sindacali — Luciano Lama della Cgil, Bruno Storti della Cisl, Raffaele Vanni della Uil — hanno ripetutamente messo in guardia contro allarmismi che potrebbero anche aggravare le difficoltà. I più sorpresi per le voci riguardanti la Fiat ieri erano i dirigenti dell'azienda. La Direzione Informazioni, interpellata, ha dichiarato: «Non c'è assolutamente nulla di nuovo. Confermiamo la nostra posizione. La situazione è quella che abbiamo esposto ai rappresentanti sindacali nella riunione avvenuta all'Unione industriale di Torino mercoledì 11 settembre. I colloqui con i sindacalisti proseguono, ed è programmato un nuovo incontro entro la prossima settimana. Abbiamo illustrato ai sindacati la situazione produttiva e di mercato, dalla quale emerge che si dovranno produrre 200 mila macchine in meno nel periodo che va dagli ultimi mesi del 1974 ai primi mesi del 1975. Ai sindacati è stato confermato che l'azienda non pensa assolutamente a dei licenziamenti e che c'è la più ampia disponibilità a discutere tutti i mezzi possibili per evitare, o contenere al massimo le ripercussioni delle riduzioni di produzione sui salari delle maestranze Fiat. Ripetiamo ancora una volta che è in corso una ricerca preventiva di soluzioni con i sindacati e che nessuna decisione è stata presa o sarà presa mentre si stanno svolgendo i colloqui con i rappresentanti sindacali ». L'incontro Oberto-De BeneSergio Devecchi (Continua a pagina 2 in seconda colonna)

Persone citate: Bruno Storti, Carlo De Benedetti, De Benedetti, Devecchi, Gianni Oberto, Giovanni Agnelli, Luciano Lama, Oberto, Raffaele Vanni

Luoghi citati: Torino