La furia del Sole

La furia del Sole Enormi esplosioni si susseguono La furia del Sole Gli astronomi hanno calcolato che nel 1982 i pianeti del sistema solare verranno a trovarsi perfettamente allineati con una violenta incidenza sugli strati superiori dell'atmosfera terrestre Il Sole, ci informano gli osservatori astronomici di tutto il mondo, in questi giorni si agita moltissimo. Più del normale. Già non c mai tanto tranquillo: è una sfera immane, incandescente nel cui cuore, caldo a venti milioni di gradi e con una pressione pari a cento miliardi di atmosfere, accadono trasformazioni di atomi e conversioni di materia in energia tali che un milione di bombe all'idrogeno, che csplodcsicro tutte assieme, sarebbero al paragone come l'accendersi di un'esile ed evanescente fiammella. Sulla sua superficie, che noi vediamo come un disco abbagliante e immobile, si susseguono vortici, tempeste, eruzioni di gas, bufere, protuberanze, brillamenti, fàcolc; torrenti d'energia, raggi luminosi c ultravioletti, raggi x e infrarossi si irradiano perennemente nello spazio, turbinose e immense colonne di idrogeno si proiettano all'esterno tra campi magnetici assumendo forme stranissime e proporzioni impensabili, la nostra Terra sparirebbe entro una sola di esse. Eppure anche il Sole ha le sue regole, è una fornace che ogni undici anni pare ravvivarsi, come se pulsasse per una sua vita intcriore a noi sconosciuta, ogni undici anni le tempeste magnetiche si fanno più violente, le macchie pur sempre presenti sulla sua faccia (in realtà sono «centri di agitazione» che vediamo in prospettiva) si allargano e si approfondiscono, giungono a coprire quasi l'intera fascia equatoriale del disco. Poi, nel volgere degli anni successivi, restano poche tracce di questi turbinosi avvenimenti, le macchie si riducono, quasi scompaiono. La corona assume aspetti più simmetrici, la cromosfera appare meno sconvolta. Ora dovrebbe essere così, il Sole dovrebbe appena presentare qualche timida e stazionaria macchia all'altezza del quarantacinquesimo parallelo, senza tanti problemi. E invece no, l'intero volto del Sole in questi giorni appare corrucciato, come nei periodi sinodali quando, appunto di undici in undici anni, la fiamma interna si ravviva per quella misteriosa scadenza. Come mai, che cosa succede? La risposta non sappiamo quale sia. Ma è probabile che nei prossimi mesi avvertiremo anche noi, qui sulla Terra, gli effetti di queste bizze solari peraltro già percepibili sin d'ora: disturbi alle radiotrasmissioni, tempeste magnetiche con l'ago della bussola che sembra impazzire, aurore joreali forse come quella che, nel novembre 1939, coprì d'un bagliore rossastro tutta l'Europa centrale e fu di cattivo auspicio. Gli osservatoli seguono d'ora in ora con strumenti sempre più perfezionati (e costosi) quanto accade lassù, gli studiosi fanno notare come la grande ritirata dei ghiacciai artici avvenuta dal 1880 al 1970 sembri sul punto d'arrestarsi, o addirittura di tornare indietro, si profila — a scadenza forse non di secoli, ma di decenni — una nuova era glaciale. Ma gli astronomi sono preoccupati non soltanto per questo capriccio improvviso del Sole, che dopo tutto non dovrebbe causare guai immediati. C'è dell'altro e c'è di peggio. Si ha un bel dire che l'astrologia e tutta una favola e che le case celesti incidono sulla nostra vita assai meno delle case terrestri dei nostri vicini. Se viviamo è grazie al Sole che ci manda luce e calore, e anche i pianeti, la Luna, le stelle qualcosa ci stanno a fare Ebbene, gli astronomi hanno calcolato che nel 1982 (prepariamoci a questa data) la Terra, il Sole e «tutti» i pianeti del Sistema solare verranno a trovarsi perfettamente allineati dalla slessa parte, ad un certo momento, come una collana di perle sgranata nel cielo. I profossori americani |ohn Gribbin e Stephen Plagemann sono stati i primi a dare l'allarme. In un libro intitolato L'effetto Giove hanno stabilito che l'inconsueto e per fortuna transitorio allineamento di pianeti che si avrà nel 1982 (transitorio perché i pianeti sono erranti e non stanno mai fermi) produrrà un grande incremento nell'attività magnetica del Sole, che allora, per di più, si troverà nella fase più agitata del suo ciclo undccennalc. Si avranno enormi tempeste solari, macchie e brillamenti. Tutti questi sconvolgimenti incideranno con violenza sugli strati superiori dell'atmosfera terrestre dando il via a tremendi e disordinati cambiamenti del clima, soprattutto verranno alterati i venti che permanentemente infuriano (le cosiddette «correnti a getto») nelle altissime quote. Ma non basta. Secondo i due profeti di sventura l'effetto di frizione causato dalla circolazione atmosferica sulla terra solida cambicrà anch'esso con il cambiare dei venti; di conseguenza ritmo della rotazione terrestre ; potrebbe subire alterazioni, cosi I come saranno seriamente da te- ] mersi eruzioni e terremoti. «Ci ! saranno molli terremoti, grandi i e piccoli — predicono Gribbin e Plagemann. c ce ne riferisce ] Newsweek — soprattutto nelle aree dove gli strati di rocce presentano fratture, come la California». Sarà vero? Speriamo di no. Ma che i pianeti si allineeranno in quel modo, in quel tal giorno del 1982, non c'è da discutere, è una faccenda matematica. E che il Sole sia meno tranquillo del dovuto, in queste settimane, è anche questo un fatto. E infine è un fatto, anche questo indiscuti bile, che terremoti, ere glaciali, sconvolgimenti geologici si sono sempre susseguiti sulla Terra, nelle ere e nei millenni trascorsi, e sempre c'era dietro la mano del Sole che ci comanda tutti. Speriamo in bene. Umberto Oddone

Persone citate: Gribbin, Stephen Plagemann, Umberto Oddone

Luoghi citati: California