Juve nella tana del Vorwaerts
Juve nella tana del Vorwaerts "Per almeno mezz'ora - dice Boniperti - dovremo stare in trincea,, Juve nella tana del Vorwaerts Parola ha annunciato la formazione con Cuccureddu terzino sinistro - Gli sfortunati precedenti della squadra bianconera nelle competizioni internazionali - L'allenatore del Vorwaerts è sicuro, la sua squadra vincerà (Dal nostro inviato speciale) Francoforte sull'Oder, 17 se». E' stato un inizio di stagione pieno di buone promesse e di risultati brillanti per la Juventus. Otto vittorie su otto partite, fra amichevoli e Coppa Italia, 24 gol fatti e cinque subiti costituiscono l'impressionante ruolino di marcia dei bianconeri. Ma il « test » della verità si avrà domani sera (inizio ore 20, corrispondenti alle ore 21 italiane), sulle sponde dellOder, teatro di storici episodi di guerra, contro il Vorwaerts, la squadra dell'Esercito della Repubblica democratica tedesca. Anche se Francoforte sull'Oder è gemellata con Scandicci, cittadina della Toscana, nel piccolo stadio dell'» Amicizia », per un'ora e mezzo ci sarà battaglia. > Per almeno mezz'ora — dice Boniperti — dovremo stare In trincea, c poi via in contropiede ». Il presidente juventino tiene nella massima considerazione il football della Germania Est. «Due anni la. quando giocammo a Magdeburgo e vlcemmo con un gol di Cuccureddu. i tedeschi orientali erano meno smaliziati — osser/a Boniperti —. Quella lezione è servita, al Magdeburgo. alle altre squadre e alla stessa Nazionale, il Magdeburgo, con una tattica più astuta, ha battuto il Milan nella finalissima di Coppa delle Coppe e la Dinamo Dresda ci ha eliminati nel primo round della Coppa dei Campioni. Anche noi abbiamo imparato la lezione e quando il sorteggio ci ha nuovamente accoppiati ad una squadra della Ddr. abbiamo impostato una preparazione adeguata ». Ancor oggi Boniperti non riesce ad accettare la sconfitta della scorsa stagione. A Dresda la Juventus aveva giocato chiaramente al di sotto delle sue possibilità e aveva scontato la sua presunzione. Ci si era messa di mezzo anche la sfortuna nel «ritorno», ma la squadra aveva già compromesso la qualificazione all'" andata ». E' un errore che non va ripetuto. La Juventus è pronta a reggere l'urto del Vorwaerts e a colpire di rimessa la sua vulnerabile retroguardia. Parola ha messo sotto pressione i bianconeri per arrivare a questa partita con nelle gambe un rodaggio sufficiente per reggere al ritmo dei tedeschi. Poiché la Lazio non potrà disputare la Coppa dei Campioni e, fatta eccezione del Bologna, impegnato in Coppa delle Coppe, ma con scarsa possibilità di arrivare al traguardo, la Coppa Uefa — terza in ordine d'importanza nella scala dei valori europei — sale nella considerazione degli sportivi italiani per i nomi delle nostre squadre in lizza e di alcune « grandi firme » del calcio continentale come l'Ajax. « Questa competizione è più importante delle altre almeno per noi — sottolinea Parola — perché siamo usciti in malo modo dal "mondiali". Tutti I ciubs italiani l'affronteranno con un altro impegno rispetto al passato ». La Juventus torna in Coppa Uefa dopo due anni di assenza. Nel 72 fu eliminata dal Vorwaerts, mentre nel '70 era arrivata a disputare la doppia finale con il Leeds e non aveva subito sconfitte: solo la differenza-reti in favore degli inglesi impedì alla Juventus di conquistare la Coppa. Nelle competizioni internazionali la Juventus non ha mai avuto fortuna. Parola ricorda che nel 1951 la Juventus, di cui era capitano, andò in Brasile per partecipare al torneo denominato « Coppa dei Campioni » organizzato dalla Federazione locale. Il Brasile, dopo la clamorosa perdita del titolo mondiale ad opera dell'Uruguay, voleva rifarsi sfidando i maggiori clubs di Europa e del Sudamerica vincitori nei rispettivi campionati. La Juventus sbaragliò il campo sino alla finalissima. Al « Maracanà » pareggiò (2-2), ma la Coppa andò al Palmeiras, nelle cui file militava Jair, non quello dell'Inter, che Parola giudica superiore a Pelè, grazie alla differenza-reti. Da quel torneo nacque poi l'idea della Coppa dei Campioni. Il risultato di maggior prestigio ottenuto da Parola risale alla Coppa dei Campioni 19611962, quando i bianconeri furono eliminati ai quarti di finale dal Real Madrid. Il trainer ripete che l'obbiettivo della Juventus è lo scudetto, ma che anche la Coppa Uefa può costituire un traguardo interessante. Parola ha annunciato soltanto nel pomeriggio, dopo l'ultimo allenamento, la formazione per domani. Cuccureddu sarà terzino sinistro e giocherà su Pfefferkorn, con Morini su Andrich e Spinosi su Piepenburg. Gentile andrà in panchina con Piloni, Altafini, Viola e Longobucco. « Se è stato fuori Morini — osserva Gentile — a maggior ragione posso stare fuori io. Comunque nella Juventus del futuro lo ci sono ». Gentile, infatti, è tenuto nella massima considerazione da Parola e verrà spesso utilizzato. Domani sera, ad esempio, giocherà uno spezzone di partita. Se ci fosse bisogno, è pronto anche Altafini. che oggi, scherzando ma non troppo, diceva: « Ho saputo che i tedeschi mi temono ». Parola sta caricando psicologicamente Causio, che aveva deluso Bernardini nell'allenamento di Lucca, ma che potrebbe essere ripreso in considerazione per la Nazionale anche a breve scadenza. « Se vado bene nella Juventus, è chiaro che la Nazionale si ricorderà di me — dice Causio. — Come mezzala debbo ancora convincere gli scettici, e ci vuole il campionato. Rispetto le idee di Bernardini. Sarebbe stupido dire che non ci tengo alla maglia azzurra. Domani sera mi impegnerò al massimo. Tutti siamo concentrati. L'anno scorso non abbiamo vinto nulla e vogliamo rilarci. Sbagliando s'impara. La partita è dillicile. Il calcio "passeggiato" non esiste più e se non si corre si rimediano brutte ligure ». Anastasi. escluso da Bernardini, non si crea complessi e spera soprattutto in un risultato positivo. Spinosi è un po' deluso perché nessuno ha chiesto a Bernardini il motivo della sua esclusione e teme gli sia difficile rientrare nel « giro ». anche se ha solo 24 an¬ ntssf(nsbeei«dfctnDstisrippndsnldldagsbdggnStIhm ni e una notevole esperienza internazionale. Morini continua a sperare. L'impianto di illuminazione dello stadio dell'" Amicizia » torna a funzionare. Era stato potenziato (700 lumen), ma sabato i cavi non avevano retto. Il collaudo sostenuto stasera, alla presenza dei bianconeri, è stato soddisfacente e pertanto domani non dovrebbe esserci il pericolo d'una nuova interruzione. Il Vorwaerts è in litiro in una « Sportschule », a una quarantina di chilometri da Berlino Est, che, fino al 1970, era la sede del club, che prl s'è trasferito a Francoforte sull'Oder. Anche se il calcio non è lo sport principale della Ddr, domani sera ci sarà il tutto esaurito. Dirigenti, tecnici e giocatori del Vorwaerts sono tutti militari. Il direttore responsabile, Hiemer, è colonnello, l'allenatore Reichelt è maggiore. Il capitano della squadra è Piepenburg, che è pure capitano dell'esercito. Negano di essere professionisti (anche se una recente pubblicazione della Fifa aveva riportato che sono oltre trecento i calciatori professionisti della Ddr) e dicono anche sionisti della Ddr). La formazione dovrebbe essere la stessa che ha giocato un tempo solo sabato con il Chemie. E' probabile il recupero di Wriick. Hamann. l'unico «nazionale» a Monaco, è ancora convalescente da infortuni e non giocherà: difficilmente sarà recuperabile anche a Torino. Reichelt è sicuro della vittoria: « / bianconeri hanno ottime individualità, Damiani In particolare mi ha Impressionato, ma non hanno organizzazione ». E' quanto vedremo. Bruno Bernardi Vorwaerts: Kahnt; Schuth. Andressen; Wthuiz, Hause, Krautzig; Wriick (Strùbing), Herbst, Andrich, Pfefferkorn, Piepenburg. A disposizione: Kreutzer, Strubing (Criick). Segger, Probst, Gòbel. Juventus: Zoff: Spinosi. Cuccureddu; Furino, Morini, Scirea; Damiani, Causio, Anastasi, Capello, Bettega. A disposizione In panchina: Piloni, Altafini, Gentile, Viola, Longobucco. Arbitro: Corver (Olanda).
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