Sedicenne moria in casa di amici Uccisa dalla droga o dall'alcol?
Sedicenne moria in casa di amici Uccisa dalla droga o dall'alcol? Trino Vercellese: dramma di una giovane vita sbagliata Sedicenne moria in casa di amici Uccisa dalla droga o dall'alcol? Ragazza inquieta, abitava con la madre (separata) a Casale, ma non stava mai in famiglia - Era fuggita più volte e frequentava compagnie di hippies - Beveva smodatamente e fumava una sigaretta dopo l'altra - Si doveva sposare con un giovane cuneese che sperava di recuperarla - Quando è stata ospitata dagli amici non mangiava da tre giorni /Dal nostro invialo speciale) Trino Vercellese, 17 sett. Una ragazza di 16 anni è morta nel sonno in casa di amici a Trino Vercellese. Il medico non ha potuto rilasciare referto e domattina il cadavere sarà sottoposto a perizia necroscopica. Per il momento si possono fare solo supposizioni: può essere deceduta per congestione, abuso di droga o per etilismo acuto. La ragazza beveva molto, quattro-cinque litri di vino al giorno. Fumava: con il mozzi- cone della sigaretta accendeva l'altra e così fino a quando non si addormentava. Una vita sbagliata, bruciata. Si chiamava Elisa Toso, risiedeva a Casale, via Leoni 1. Ma in casa ci stava poco, era sempre in giro. La mdre l'aveva denunciata due o tre volte per fuga, ma poi aveva smesso perché era inutile. Elisa Toso all'età di tre anni era finita in un collegio e ci era rimasta fino a 10-11 anni. Nel frattempo i genitori si erano separati: il padre, Sante, che adesso ha 50 anni, era andato per conto suo e la madre, Marcella Chiumento, 43 anni, si era tenuta i cinque figli. Elisa era l'ultima. Oggi il padre era davanti alla camera mortuaria dell'ospedale e voleva sapere come fare per portare il cadavere della figlia a casa. Gli abbiamo chiesto se aveva mai parlato con Elisa, se si era mai incontrato con lei, se aveva mai cercato di capirla e aiutarla. «Certo — ha risposto —, ogni tanto la vedevo ver le strade di Casale e le dicevo di fare la brava e andare a casa. Nient'altro: cosa le avrei dovuto dire?». Poi spiega che lui è sempre stato molto indaffarato e che ha appena finito la stagione come guardacamere nel miglior albergo di Sestri Levante. La giovane in questi giorni avrebbe dovuto sposarsi. Lo dice il fidanzato, Maurizio Lavezzi, 20 anni, che abita a Bosia, in provincia di Cuneo. L'abbiamo incontrato in casa dei coniugi Sorrentino, dove Elisa è morta, che abitano in via Corridoni. Era sdraiato su un mucchio di coperte posate a terra e dormiva. Aveva i piedi appoggiati sul cuscino di un pagliericcio dove stava riposando, in costume da bagno, Luigia Randazzo, 18 anni, in stato interessante di 5 mesi e madre di un bimbo di 11 mesi, Roberto. Il piccolo le dormiva accanto, succhiava il biberon. Su un'altra brandina c'era il marito della Randazzo, Ciro, 21 anni, con i capelli lunghi sulle spalle. Anche lui dormiva e per svegliarlo abbiamo dovuto chiamarlo più volte. Maurizio Lavezzi ha parlato molto. Sembrava avesse fretta di raccontare tutto di Elisa. «Ho assolutamente bisogno di sfogarmi, altrimenti impazzisco», ha detto. «L'ho , sconosciuta quando aveva ap- Epena 12 anni — racconta — e \ nio allora abitavo in una soffit- ' tta di via Alfieri, a Casale. La ; dragazza mi è subito piaciuta e ; lmi faceva molta pena. Pro-j cprio così. Frequentava un "gi-1 ro" che non era adatto a lei, erano tutti adulti e la deride-] vano. Allora decisi di occuparmi io di Elisa e la portai a vivere con me. Ma era proprio ancora bambina, non mi dava retta. Fumava molto e beveva due bottiglioni di vino al giorno. Era quasi sempre ubriaca». Non si sa dove la ragazza trovasse i soldi per comperare il vino e neanche Maurizio Lavezzi ha saputo spiegarlo. «Ma però posso dire che andava nelle osterie e si faceva offrire un bicchiere dai clienti. Tutti ormai la co-i noscevano a Casale, era diventata ima macchietta». Il giovane racconta queste cose pacatamente, con indifferenza. «Quest'anno l'avevo portata in vacanza in un campeggio di Caorle, ma siamo dovuti scappare di corsa perché Elisa si ubriacava sempre». Gli abbiamo chiesto se non ha mai pensato di portarla da un medico ed eventualmente di farla ricoverare in clinica. Lavezzi sorride, scuote la testa e dice: «Io sono contrario a quel genere di cure disintossicanti. Sono convinto che sarei riuscito a guarire Elisa con la persuasione invece che con le punture. Parlo per esperienza personale. Comunque adesso è morta e io ho paura di impazzire. Questa è la seconda brutta esperienza della mia vita. Quattro anni fa, avevo 16 anni, mi è morta tra le braccia un'altra fidanzata, una polacca della mia stessa età, per troppa eroina. \ Eravamo ad Amsterdam e avevamo fatto molti progetti per il futuro. Come vede è perfettamente inutile pensareì al domani, basta un niente e non esistiamo più». Ieri sera anche Elisa gli è morta tra le braccia. La ragazza è capitata in ca- sa dei Sorrentino verso le 20Era distrutta. «Sono tre gior ni che non mangio — ha det to a Luigia Randazzo — ed è da due giorni che non tocco i letto. Lasciatemi dormire». In casa dei coniugi c'era anche i fidanzato ch'era partito da Bosia per andarla a cercare. «Avevamo bisticciato e mi era scappata —ha detto —. Comunque Elisa ha mangiato due pezzi di mozzarella, poi si è buttata sul letto e si è subito addormentata. Russava, sembrava avesse qualcosa in gola». Verso le 23, il fidanzato le si è avvicinato e ha provato a scuoterla. «Volevo svegliarla per farla mangiare, ma non mi dava retta e continuava a dormire. Allora l'ho guardata bene e ho visto che aveva macchie viola in faccia e in tutto il corpo. Ho avuto paura. "Elisa, svegliati — le ho urlato —, ma ti senti male?". Niente, non mi ha risposto. Quando mi sono reso conto che forse era in co'ma ho provato a farle la respirazione artificiale "a bocca a bocca", ma tutto è stato inutile. Allora sono andato a chiamare un medico e l'ambulanza». E' arrivato il dottor Boero, ma Elisa era ormai morta. E' stata portata all'ospedale, ma per entrare in camera mortuaria. Forse già domani l'autopsia potrà stabilire le cause del decesso. Il fidanzato esclude che la giovane si drogasse. «Io non me ne sono mai accorto, posso solo dire che beveva e fumava: queste si che sono droghe "pesanti"». Nessuno sa dove Elisa ha trascorso questi ultimi tre giorni: qualcuno dice di averla notata mentre faceva l'autostop sulla strada per Torino. Aldo Popaiz \ ì I Trino Vercellese. Le sorelle della ragazza morta in casa degli amici (Foto La Stampa) Ciro Sorrentino
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