La Germania "blocca,, il piano per i prestiti garantiti dalla Cee di Renato Proni
La Germania "blocca,, il piano per i prestiti garantiti dalla Cee L'accordo è ancora possibile, ma sembra improbabile La Germania "blocca,, il piano per i prestiti garantiti dalla Cee Si tratterebbe di rimettere in circolo i petrodollari a favore dei Paesi dalla bilancia dei pagamenti passiva - Trasformato da breve a medio termine il prestito di 1.800 miliardi all'Italia Proposta una "fluttuazione concertata" delle monete europee - Una nuova unità di conto? Bruxelles, 16 settembre. Il Consiglio dei ministri delle finanze della Cee non ha dimostrato oggi che la Comunità europea — dopo l'incontro dei capi di governo di sabato scorso a Parigi — senta il bisogno di muoversi verso più strette forme di cooperazione, sulla base dei progetti presentati questo pomeriggio dal ministro delle Finanze francese, Fourcade, in qualità di presidente. Con una improvvisa impennata, il ministro delle Finanze tedesco, Apel, ha negato la sua approvazione di principio al piano per lanciare un prestito in petrodollari con la garanzia collettiva. Il signor Apel ha chiesto di telefonare al suo governo a Bonn, e poi i nove ministri delle Finanze si sono riuniti in seduta ristretta. Nessuna decisione veniva quindi presa, salvo l'approvazione della trasformazione del prestito all'Italia a breve termine di 1.800 miliardi in un credito a medio termine. Anche sulla fluttuazione concertata delle monete sono sorte delle difficoltà. Sul prestito comunitario, i ministri hanno accettato soltanto, unanimemente, che la Comunità deve fornire un concorso per finanziare i deficit della bilancia dei pagamenti e ha deciso di proseguire i lavori per arrivare a una decisione. Oltre non è voluta andare a seguito dell'opposizione tedesca. Il governo tedesco, ci è stato poi precisato da un ministro, non è contrario alla cessione di un prestito all'Italia, ma non vuole che questi crediti siano messi a disposizione e suddivisi tra vari paesi. Inoltre la Germania vorrebbe che fosse imposto un limite alla garanzia sussidiaria dei governi per il prestito. Il ministro francese ha presentato un piano che prevede il lancio di un prestito in petrodollari con garanzia comunitaria per colmare il deficit petrolifero delle bilance dei pagamenti, la definizione di una nuova unità di conto europea e la fluttuazione concertata delle monete. Per i prestiti con garanzia collettiva l'intenzione è di dotare la Comunità di uno strumento che permetta il riciclaggio dei petrodollari a favore dei Paesi con la bilancia dei pagamenti passiva. L'impegno comunitario — ha detto il signor Fourcade — deve essere immediato. L'Italia sarebbe uno dei primi Paesi a beneficiare di tale strumento. L'idea è di cominciare con una somma di circa due miliardi di unità di conto (circa 1300 miliardi di lire). Succes- sivamente, si potranno raccogliere altre somme. • Il ministro italiano delle Finanze, Emilio Colombo, naturalmente si è dichiarato d'accordo con la proposta, perché essa sarebbe anche un ottimo sistema per dimostrare la cooperazione europea, ed ha suggerito che i prestiti siano negoziati dalla Commissione esecutiva della Cee o dalla Banca per gli investimenti europei. Ma quando oramai l'accordo di principio si dava ovunque per scontato, si è registrato il colpo di scena. Com'è noto, la Germania si era inizialmente opposta a questo tipo di prestiti, ma ultimamente sembrava averne accettato il principio. Di particolare interesse è anche la proposta per la fluttuazione concertata delle monete. Il «serpente» — al quale aderiscono cinque Paesi della Cee — continuerà ad esistere, ma anche le altre monete fluttueranno in maniera concertata, ciascuna nei confronti delle altre. In questo modo i Paesi che sono usciti dal sistema dei cambi europeo, Italia, Francia, Gran Bretagna ed Irlanda, potranno tornare ad una certa forma di disciplina comunitaria. Il sistema, però, sarebbe più elastico del «serpente». I margini di fluttuazione saranno concordati, ma rimarranno segreti, per sconfiggere le pressioni speculative. Non è una proposta di vastissima portata, ma la sua approvazione sarebbe pur sempre un passo in avanti. Infatti, la dotazione del Fondo europeo di cooperazione monetaria verrebbe portata contemporaneamente da 2,5 miliardi a 10 miliardi di unità di conto, e ciò garantirebbe la sopravvivenza del sistema di fluttuazione concertata. Non sono stati ancora precisati i margini di fluttuazione, ma evidentemente essi saranno più ampi di quelli del «serpente», che sono al massimo del 2,25 per cento. Una possibilità ventilata negli ambienti italiani è di margini del 5 per cento sopra e del 5 per cento sotto. Per manovrare i prestiti europei, si pensa di arrivare ad una nuova unità di conto (la moneta europea), basata sul criterio del paniere delle varie monete. I ministri delle Finanze hanno anche riferito al Consiglio la situazione dell'economia nei rispettivi Paesi. Alla fine, l'opinione prevalente del Consiglio è stata che l'Italia, per ritornare all'equilibrio dei conti con l'estero, deve ridurre le spese pubbliche e limitare i consumi energetici non destinati alla produzione industriale. Il ministro Colombo ha affermato che il tasso d'inflazione nel nostro Paese è il più alto della Comunità, che la bilancia commerciale sta migliorando, come le asportazioni verso i Paesi produttori di petrolio, e che il prelievo fiscale straordinario assorbirà il 3 per cento del nostro reddito nazionale in dodici mesi. Colombo ha sostenuto che è necessario che la domanda estera sia mantenuta ad un buon livello, per evitare tensioni nel settore dell'occupazione in Italia. Il nostro ministro ha dato la sua approvazione alla fluttuazione concertata delle monete europee e alla creazione di una nuova unità di conto. Renato Proni Il ministro Apel
Persone citate: Apel, Emilio Colombo
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