Severe critiche ai boccisti azzurri dopo la nuova sconfitta ai mondiali
Severe critiche ai boccisti azzurri dopo la nuova sconfitta ai mondiali Severe critiche ai boccisti azzurri dopo la nuova sconfitta ai mondiali Errori tecnici e tattici, una grossa incertezza del capitano Granaglia - Stupiti gli stessi campioni francesi (Nostro servizio particolare) Vals-les-Bains, 16 settembre. Per il terzo anno consecutivo (Montecarlo, Sanremo e ieri a Vals-les-Bains) la Nazionale italiana di bocce è mancata clamorosamente all'appuntamento stagionale più importante; in tutt'e tre le occasioni i pronostici della vigilia erano unanimemente per gli azzurri, ma immancabilmente il responso venuto dal campo di gioco è risultato favorevole ai nostri tradizionali rivali francesi. Se per il « mondiale » di Montecarlo ci poteva essere l'attenuante della presenza del fuoriclasse Bernard Cheviot (che giocava in Italia per una squadra italiana) nelle file dei transalpini, non altrettanto si può dire per Sanremo e Vals, dove il lionese era assente. La sconfitta di ieri è amara e non ha attenuanti: gl'italiani hanno giocato molto male. La partita decisiva è stata stranissima: i transalpini infatti si sono trovati a condurre per 10 a 0 avendo al loro attivo una sola bocciata colpita. La quadretta azzurra ha sentito soprattutto la mancanza di un puntatore puro (Suini peraltro è stato l'unico a non demeritare) e avendo impostato il proprio gioco su una formazione d'attacco, allorquando i tiratori hanno sbagliato non ha saputo e potuto difendersi. Il capitano Granaglia, di solito trascinatore della squadra e impareggiabile nella condotta di gioco, due volte ha preso delle decisioni che dai più sono state giudicate illogiche: Incredibile poi quella che poteva costarci già la partita alla sesta giocata, quando la quadretta italiana (col punteggio sull'8 a 11) si è ritrovata con cinque bocce in mano contro le sei dei francesi che avevano un punto distante oltre un metro e venti dal pallino; gli azzurri hanno tentato la bocciata al pallino, sbagliando e compromettendo tutto. A dimostrazione che i transalpini non erano Irresistibili e che la « mano » non era compromessa per gli azzurri vi sono i tre falli consecutivi di bocciata commessi da Oliver e Berthet. I molti italiani presenti al match non hanno mancato di commentare piuttosto duramente il comportamento della squadra azzurra, e gli stessi francesi si chiedevano come poteva essere successa una simile metamorfosi a distanza di sole venti ore dall'incontro che gl'italiani avevano sostenuto e dominato (vittoria per "cappotto") contro il Belgio. Vale in proposito il giudizio espresso da un italiano che di campionati del mondo ne ha visti già parecchi: « Ai nostri giocatori è mancato soprattutto il cuore. Quando sono stati sul campo, si sono lasciati prendere dall'emozione, giocando come dei principianti ». z. tot.
Persone citate: Bernard Cheviot, Granaglia
Luoghi citati: Belgio, Italia, Montecarlo, Sanremo
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