Scacchi: due sovietici di fronte per scegliere il rivale di Fischer
Scacchi: due sovietici di fronte per scegliere il rivale di Fischer L'ultima sfida per il prossimo campionato del mondo Scacchi: due sovietici di fronte per scegliere il rivale di Fischer Il pronostico favorisce il ventitreenne Anatolij Karpov, di Leningrado, che nelle semifinali ha battuto Spassky - L'avversario è Viktor Korcnoi, di 20 anni più anziano, anch'egli leningrad^se E' venuto il momento di trovare l'uomo che vendicherà Boris Spassky e riporterà nell'Urss il titolo mondiale degli scacchi, che fu dei sovietici per 35 anni consecutivi, fino a due anni fa quando passò a Fischer, «lupo famelico di Brooklyn». Due anni fa, all'indomani di Reykjavik, la Sovietskaja Rossija uscì listata a lutto per la sconfitta di Spassky e il colonnello Kotov incitò ì milioni di scacchisti sovietici alla riscossa. Ora ci si chiede se Vanti-Fischer sarà il giovane Karpov o Korcnoi detto «Viktor il terribile». Deciderà il lungo «match» che si disputa a Mosca. Si afferma che «vincerà Karpov se si giocherà di fioretto, Korcnoi se si giocherà di spada». Il vincitore incontrerà il prossimo anno Bobby Fischer per il titolo. Sempre che l'americano rientri nei ranghi. Egli infatti, per un contrasto con la Federazione internazionale ha rinunciato a difendere il titolo. Ha ancora tempo per cambiare idea, ma se si ostinerà nel rifiuto, il vincitore di questo duello moscovita diventerà di fatto il nuovo campione del mondo degli scacchi. Dunque: Karpov o Korcnoi? Due campioni con vent'anni di differenza e dal gioco diversissimo: lineare, chiuso, prudente il primo; estroso, combattivo, audace Korcnoi. Il pronostico favorisce Anatolij Karpov. Ha 23 anni, e di Leningrado. Biondo, piccolo, pare patito, un po' troppo triste e serio. E' il nuovo principe degli scacchi. La sua ascesa è stata irresistibile. Maestro a 15 anni, domina nei tornei con facilità irrisoria, presto è ai vertici della classifica nazionale dei giovani. Entra in campo internazionale e a 18 anni è campione del mondo dei giovani, a 19 ottiene il titolo di grande maestro, massima onorificenza scacchistica. Impressiona alle Olimpiadi di Skopje nel '72, a quelle di Nizza dello scorso giugno è il migliore prima scacchiera. Nelle qualificazioni per arrivare a questa finale di Mosca si è facilmente sbarazzato di Spassky. E' un giocatore completo e il suo stile ricalca quello di Fischer. Dice Palladino, uno dei maggiori esperti italiani: «Karpov non si accontenta di vincere, vuole vincere usando di volta in volta stili e atteggiamenti diversi a seconda dell'avversario, del quale vuole sapere tutto: tipo di gioco, tenuta fisica, forza morale». Un altro esperto, Porreca, afferma: «Karpov era stato "programmato" per il campionato 1978 e sino ad allora avrebbe dovuto soltanto irrobustirsi e immagazzinare esperienza. Pertanto, esaltarlo oggi può significare bru- ciarlo in caso di insuccesso l'anno prossimo». Questa è più o meno anche l'opinione di Spassky, che ha detto: «Karpov è un grande giocatore, ma non ha mai subito sconfitte importanti. Questa esperienza terribile, quindi, gli manca. Non è ancora maturo e contro Fischer perderebbe perché l'americano è un giocatore eccezionale». E Korcnoi: «Bisogna che io batta Karpov allo scopo di evitargli il trauma di una sconfitta davanti a Fischer». Altri grandi maestri insistono sul pericolo che rappresenta per un giocatore di scacchi una sconfitta importante. Ricordano che nel 1971 Taimanov battuto da Fischer dovette essere ricoverato in ospedale, e Bent Larsen, uno dei giocatori più geniali degli ultimi anni, per il medesimo motivo dovette subire una cura in una clinica psichiatrica. Si sostiene che Spassky è ancora traumatizzato, non è più il giocatore che era prima di Reykjavik. Oggi, avversario di Karpov è Viktor Korcnoi, che dice: «Avrei preferito affrontare Spassky, che è uno della mia generazione. Contro Karpov sono svantaggiato psicologicamente: agli occhi di tutti sono il "vecchio" che impedisce ai giovani di affermarsi in campo mondiale». Ha 43 anni, anch'egli di Leningrado. Assai alto, è un uomo piacevole, ma pare che innervosisca i suoi dirigenti perché indulge alla vodka. E' detto «il terribile» per la sua indomita volontà di vincere. Uno straordinario lottatore, quasi sempre capace di trovare la giusta soluzione in una posizione complicata. E' arrivato a questa finale sconfiggendo Petrosian, l'armeno che fu campione del mondo prima di Spassky e che è giocatore terribilmente metodico e preciso. Prima di incominciare questo lungo duello con Karpov, Korcnoi ha detto in un'intervista: «Ci stiamo scannando tra noi sovietici e non capisco perché. Dicono che è per stabilire chi è il più meritevole per presentarsi davanti a Fischer. Già, ma è tutto quello che possiamo fare: presentarsi davanti a lui. Andare oltre è impossibile». La finale Karpov-Korcnoi si gioca alle cinque partite vinte. Se dopo 24 partite, per i molti pareggi nessuno avrà raggiunto tale risultato, la vittoria andrà a chi avrà totalizzato più vittorie. In caso di punteggio pari si procederà al sorteggio. Luciano Curino Anatolij Karpov, oggi il più forte campione sovietico
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