Sindacati: si accentuano i dissensi sulle richieste di Giancarlo Fossi

Sindacati: si accentuano i dissensi sulle richieste Riunita la Federazione unitaria Sindacati: si accentuano i dissensi sulle richieste Tra i temi più discussi, l'unificazione del punto di contingenza - Accordo sul collegamento per il rilancio dell'unità sindacale con la "strategia" per la lotta d'autunno Roma. 16 settembre. I contrasti sul processo unitario, inaspritisi sensibilmente negli ultimi mesi, sono esplosi oggi con intensità nella prevista riunione della segreteria della federazione Cgil-Cisl-Uil, presenti Lama, Storti e Vanni. L'incontro si è svolto" a "porte chiuse" (nessuna seduta di segreteria è stata mai aperta ai giornalisti) presso il centro studi di formazione sindacale della Cgil ad Ariccia, ed è stato caratterizzato da un notevole riserbo. Si è concluso a tarda sera senza alcun comunicato, ma si è appreso che un apposito "gruppo di lavoro" predisporrà un documento da sottoporre all'approvazione del direttivo unitario in una sessione successiva a quella che si terrà il 23 e il 24 settembre per varare la "piattaforma rivendica ti va". Storti ha introdotto, a nome della segreteria, il dibattito sul tema dell'unità sindacale, divenuto "incandescente" dopo il duro attacco mosso da Trentin alla federazione unitaria, la secca replica del segretario confederale della Cisl, Marini, le polemiche tra Lama e la de. Tutti hanno convenuto, oggi, che la gestione della Federazione è in crisi, come del resto hanno sottolineato l'esigenza di compiere ogni sforzo per superare le attuali difficoltà soprattutto in vista delle scadenze indubbiamente impegnative delle prossime settimane nei confronti del governo e degl'imprenditori. II segretario generale della Cisl ha offerto alcuni elementi di valutazione e di verifica. Il sindacato, ha detto, deve riconquistare autonomia, potere, senso di, responsabilità per assolvere in pieno al ruolo di difesa, una « difesa reale e obiettiva », degli interessi dei lavoratori. Ma per acquisire più autonomia e potere, ha detto Storti, è indispensabile a questo punto una scelta precisa: bisogna evitare qualsiasi interferenza da parte dei partiti, siano la de o il pei, il pri o il psdi, perché si è constatato « con mano » che quando queste interferenze si realizzano, si determina una flessione immediata del potere del sindacato, della « presa unitaria » sui lavoratori. Se, poi, le influenze dall'esterno si sviluppano in momenti competitivi per i partiti — ha continuato il segretario generale della Cisl — si manifestano fra i lavoratori, ma anche ai « vertici », dissensi, liti, contrasti, che chiaramente indeboliscono il movimento, rendono difficile la gestione della federazione. Il referendum, le elezioni sarde e altri fatti hanno accentuato la tensione in campo sindacale e fin da ora è facile prevedere il pericolo di una frattura nel caso nel sindacato si portasse avanti un conflitto di opinioni sul « compromesso storico ». Quindi, ha insistito Storti, « più autonomia, più potere, più responsabilità », cercando subito di evitare che la principale funzione della Federazione sia quella di mediare tra posizioni distanti, di superare divergenze talvolta piuttosto aspre. Non è lontano l'episodio, molto discusso, verificatosi alla metà di luglio, quando il direttivo unitario respinse sostanzialmente le valutazioni della segreteria sulle misure restrittive adottate dal governo e poi sulle principali rivendicazioni, e fu incapace di esprimere un documento unitario sull'intera materia. Il dibattito sulla relazione di Storti è stato molto ampio. Sono intervenuti, fra gli altri, Lama e Vanni, Marini e Ravenna, Scheda e Ciancaglini, Macario e Ravecca. Il collegamento tra il rilancio del processo unitario e la « strategia d'autunno » è stato sottolineato da tutti, ma non appena s'è accennato ai punti principali della « piattaforma rivendicativa » sono riemersi i contrasti. La Cisl ha ribadito la piena validità di una vertenza generalizzata per l'unificazione del punto di contingenza anche al fine di bloccare spinte salariali isolate e a fondamentalmente corporativistiche ». La Cgil, pur condividendo la richiesta per l'unificazione del punto di contingenza, si è dichiarata contraria a bloc- ! care di fatto la contrattazio- i ne ai diversi livelli, da quel-1 10 settoriale a quello aziendale. Esponenti della Uil hanno confermato preoccupazioni e riserve sull'unificazione del punto di contingenza, in specie per quanto riguarda 11 recupero dei punti scattati dal 1969 ad oggi, date le conseguenze che si potrebbero avere in seguito ad un prelievo cosi imponente sulla produzione. Sulla « piattaforma » le differenti posizioni si confronteranno domani e giovedì. sgrvolgttnffibmsccrtmtbblnriqdat\ sempre in riunioni della segreteria unitaria, preparatorie dei lavoratori del direttivo del 23 e del 24 settembre. Riferendosi al dibattito di oggi sul ruolo e la funzionalità della Federazione, il segretario generale dei salariati e braccianti della Cisl, Sartori, rappresentante della minoranza, ha rilevato come la federazione costituisca in definitiva « una delle tante ambiguità che vanno subito eliminate ». « Mancano, ha proseguito, una direzione sindacale, un reale processo di decisione democratica, la chiarezza nei rapporti con i partiti. Vi è invece un'incredibile mediazione a livello di vertice, ed anche un inqualificabile scarico di responsabilità ». I segretari confederali della Cisl, Marini e Fantoni, hanno criticato una « nota » diramata dalla Cisl (sembra, ispirata da Camiti) sui punti qualificanti della piattaforma da presentare al governo e agli imprenditori. « Tale nota, affermano i due dirigenti, non è stata discussa e quindi non è stata approvata né dalla segreteria, né dal comitato esecutivo della organizzazione, che pure si è riunito in questi giorni. Ciò conferma che i rapporti sono difficili anche all'interno di ciascuna confederazione, oltre che fra le tre "centrali" ». Giancarlo Fossi

Luoghi citati: Ariccia, Ravenna, Roma