Artisti a Saluzzo di Augusto Minucci

Artisti a Saluzzo La rassegna di Settembre Artisti a Saluzzo In "mostra" i migliori mobili in stile - Fra i "pezzi" quelli realizzati dai maestri artigiani (Dal nostro inviato speciale) Saluzzo, 14 settembre. Saluzzo a settembre si veste di nuovo. E' il suo mese: festeggiamenti, mostre, manifestazioni artistiche e sportive e, soprattutto, quella mostra di antiquariato e di artigianato artistico che è, insieme, la sua bandiera e il punto più solido della sua economia. Quest'anno la rassegna, che ha raggiunto il 36" anno di vita, doveva essere allestita nel nuovo palazzo in piazza d'armi, ma per una serie di ragioni, i lavori sono andati a rilento ed è stata ordinata, come di consueto, nelle scuole di via XX Settembre. Mese di festa, ma anche di bilanci: si tirano le somme di quello che è stato fatto e di quello che si dovrà fare. Anche quest'anno è andata bene: si è lavorato sodo, le richieste dei mobili d'arte sono salite e tutto lascia prevedere che anche il prossimo anno, malgrado l'austerità, non sarà deludente. Certo i problemi non mancano, il lievitare dei prezzi, la difficoltà di reperire i legni pregiati e, soprattutto, la mancanza di mano d'opera che diviene, di anno in anno, più rara. Proprio nella speranza di creare le nuove leve, l'amministrazione comunale si è battuta per dotare Saluzzo di un Istituto d'arte dove, fra l'altro, si insegnano il restauro del mobile antico e l'arte dei metalli e dell'oreficeria. I corsi durano cinque anni e il prossimo vedrà i primi licenziati. Secondo un sondaggio però non saranno molti gli studenti che lasceranno i libri per entrare nelle botteghe dei maestri artigiani: parecchi continueranno gli studi per conquistarsi una laurea che, probabilmente, non servirà a nulla; altri sceglieranno strade diverse per finire, magari, in una fabbrica a fare un lavoro impersonale. Non c'è molto ottimismo, però bisogna dire che il problema si prospettava anche una decina di anni fa: sembrava anche allora che nessuno volesse passare la sua vita sopra un banco di falegname a studiare un intarsio settecentesco o la limpida armo¬ nia di una «gamba» Luigi XV. Poi, piano, piano, sono saltati fuori i nuovi apprendisti che costituiscono ora la generazione di mezzo, il «cuore» di questa attività, perché i vecchi maestri, i «pionieri» sono veramente rimasti in pochi. «Vede, mi diceva un artigiano dopo avermi illustrato un cassettone del '700 accarezzandolo con le mani come se fosse una persona cara, se si fa tanto di prendere la malattia non si guarisce più ». E' proprio per l'amore con cui vengono creati, che i mobili di Saluzzo sono ineguagliabili: il confronto lo può fare chiunque visitando la mostra dove appunto, accanto ai «pezzi» autentici, ci sono quelli fatti dai maestri artigiani. Nel 1973 i visitatori furono 26 mila e quest'anno, anche se la rassegna chiuderà con una settimana di anticipo (il 30 settembre), si prevede che aumenteranno. I motivi d'interesse non mancano perché assieme ai mobili d'arte e agli oggetti in ferro battuto, ci sono dei mobili d'epoca che potrebbero figurare nelle grandi rassegne di antiquariato. Fra questi abbiamo notato un trumeau barocco piemontese in noce chiara, splendido per sculture e proporzioni: il prezzo è un po' salato (15 milioni), ma è risaputo che un «pezzo» di classe costituisce sempre un ottimo investimento di denaro. Bellissimi anche il comò francese con intarsi e bronzi Luigi XV (12 milioni) e una coppia di «maggiolini» (12 milioni). Degne di interesse ci sono apparse anche alcune statue lignee: un San Bernardo policromo (1 milione 800 mila lire) e un gigantesco San Paolo (3 milioni 500 mila). Accanto a questi «pezzi» eccezionali, vi sono anche moltissimi altri mobili e oggetti che possono soddisfare anche coloro che non hanno la possibilità di spendere cifre ragguardevoli: piatti d'epoca, ventagli, vasi dipinti (simpatiche le nature morte attribuite a Ettore Da Milano), specchiere, orologi da tavola e da tasca e una infinità di altri oggetti creati dagli antichi maestri. Augusto Minucci

Persone citate: Ettore Da Milano, Luigi Xv

Luoghi citati: Saluzzo, San Paolo