Bernardini cerca un'ala sinistra di Bruno Bernardi
Bernardini cerca un'ala sinistra Nazionale in alto mare Bernardini cerca un'ala sinistra Deluso da Chiarugi, in attesa di Riva, prova Prati e pensa a Bettega - Ripescati Re Cecconi e Wilson? — Sono arrabbiato e Infastidito perché la critica ha visto giusto. Qualcuno può aver un po' esagerato nei giudizi, ma effettivamente la squadra non ha funzionato ». Fulvio Bernardini, il giorno dopo, parla fuori dei denti. La Nazionale A di Lucca non gli è piaciuta. - E' stata messa sotto dalla "Under 23" che ha fatto del gioco collettivo mentre qualche elemento della prima squadra ha giocato In funzione di se stesso, magari senza cattiveria ma certo a scapito degli altri », aggiunge il et. azzurro. Ed ha ragione da vendere. E' rimasto deluso soprattutto dalla prova di Chiarugi che spesso ha rallentato l'azione con un dribbling di troppo, invaso la zona di Boninsegna complicando il lavoro dei centrocampisti. • Cerco un'ala sinistra — dice Bernardini — e la troverò. Purtroppo non posso fare affidamento su Riva. Gigi ha sempre risolto I problemi della Nazionale, i miei li debbo risolvere da solo. Per fortuna c'è Zoff ». — Poiché il granata Pulici è indisponibile per Zagabria e D'Amico non è un'ala, come intende risolvere questo problema? ' Mercoledì prossimo, a Roma, proverò Pierino Prati. — risponde Bernardini — Inoltre, nello stesso giorno, farò osservare Bettega a Francoforte sull'Oder contro il Vorwaerts. Se II bianconero confermerà la bella prestazione offerta contro il Taranto, potrei convocarlo per Zagabria anche senza provarlo ». — Tempo fa lei disse che Anastasi avrebbe potuto rendere anche all'estrema. E' sempre dello stesso avviso? « Anastasi, nel Varese, aveva queste caratteristiche, ma ora è un centravanti. A proposito di Anastasi certe sue dichiarazioni non mi piacciono. In un primo tempo le avevo trovate spiritose, adesso si comparta da maleducato ». — Lei sta pensando di apportare modifiche anche in altri settori alla squadra scesa in campo a Lucca? • Mi interessa recuperare Re Cecconi In centrocampo. Purtroppo il laziale non sembra attualmente in perfette condizioni. Causio, a Lucca, non è stato molto brillante anche se comprendo che abbia avuto qualche difficoltà per la confusione degli attaccanti. Ci iOno del problemi, come si vede, ma qualcosa farò per risolverli ». Il 24 settembre Bernardini convocherà 16 giocatori per Zagabria: il giorno dopo li opporrà alla ■ Under 23 », che dovrà poi affrontare i - coetanei » della Jugoslavia a Cesena. In questo lasso di tempo, Bernardini tirerà le somme del lavoro sin qui svolto. Al suo « setaccio » sono già passati, fra « azzurrabili » di A e « Under 23 » ben 43 giocatori (forse troppi) e altri di secondo piano se ne aggiungeranno al terzo raduno in programma a Roma mercoledì prossimo e che gli fornirà ancora qualche indicazione. Ouest'ultimo provino sarà utile soprattutto alla rappresentativa giovanile poiché quella ° maggiore » sarà priva dei giocatori di Lazio, Juventus, Inter, Napoli, Torino, Bologna e Cagliari impegnati in amichevole o nelle Coppe. Dagli applausi di Firenze ai fischi di Lucca: un passo indietro per la Nazionale di Bernardini a due settimane da Zagabria. La situazione si è fatta più ingarbugliata. Però gli applausi di Firenze non debbono trarre in inganno. La squadra di Mazzola e Rivera aveva messo in ginocchio, nel primo tempo, quella formata dal « blocco Lazio » (privo però di Re Cecconi) e che avrebbe dovuto costituire l'ossatura della nuova Nazionale. Tolto l'inafferrabile Caso (deludente poi a Lucca) e spostato l'ottimo Rocca sulla punta avversaria, era stata la squadra di Chinaglia a prevalere. A Lucca gli azzurri A hanno rischiato la sconfitta contro una forte « Under 23 ». Non esiste, finora, una formazione che abbia convinto del tutto. Bernardini vorrebbe dare un taglio netto con il passato, ma Rocco non concorda su certe decisioni. Dice che non si può cambiare una Nazionale dall'og¬ gi al domani (anche lui è un conservatore come Valcareggi), così come non si può cambiare di punto in bianco mentalità e giocatori; aggiunge che Rivera e Mazzola sono stati accantonati troppo frettolosamente. Eppure, data l'età, i due celebri e chiacchieratissimi «senatori» dovevano, prima o poi, cedere il passo ai più giovani. Potrebbero essere ancora utili (un clamoroso rovescio a Zagabria li rilancerebbe) ma anche con loro in campo non siamo riusciti ad evitare la disfatta di Stoccarda. Occorre battere strade nuove e Bernardini, sia pure con sistemi un po' eccentrici, ci sta provando. Ha fatto una mezza rivoluzione: con gli uomini sta cercando di cambiare gioco. Non è un lavoro facile e Bernardini sa dì correre grossi rischi, sa che la gente pretende subito i risultati. I suoi schemi non sono tuttavia « rivoluzionari ». Dicendo che rifiuta il contropiede non inventa nulla: ciò che faceva tre anni fa la Juventus e che la Lazio ha fatto nella scorsa stagione, rappresentano Il modello cui si è ispirato l'anziano commissario unico. Cambiano .in qualche caso, solo gli interpreti. Un gioco non s'improvvisa: la sua efficacia è legata alla giusta collocazione dei giocatori, alle loro caratteristiche ed all'affiatamento. La confusione che si è vista a Lucca deriva anche dalla scarsa intesa. Lo schema che prevede terzini elastici, che si trasformano a turno in autentiche ali, necessita di movimenti sincronizzati con il resto della squadra. Se poi le punte stanno l'una addossata all'altra, se non c'è smarcamento, tutto si complica. La difesa è il reparto che procura minori grattacapi pur non mancando qualche sbavatura. Bernardini deve scegliere fra Bellugi e Zecchini per lo stopper e fra Wilson e Pacchetti per il libero. La promozione di Rocca è scontata e forse lo accoppierà con il laziale Martini (Roggi andrà nella « Under 23 »). A centrocampo Benetti e Capello sono sicuri, potrebbero essergli affiancati Re Cecconi o Causio. Caso, nonostante la « magra » di Lucca è ancora il principale candidato per il ruolo di « tornante ». Boninsegna dovrebbe essere II centravanti a meno che il frastornato Chinaglia ritrovi la miglior condizione. All'ala sinistra non ci sarà Chiarugi, ma Prati o Bettega. Bruno Bernardi Pierino Prati
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