Bene e male non hanno età

Bene e male non hanno età RISPONDE GIULIETTA MASINA Bene e male non hanno età » Ho sessantasette anni e la mia vita è sfarà un fallimento sul piano morale. Se non ho lotto proprio del male (ma anche l'omissione è male} ben poco è il bene lotto agli altri. Ora sento una grande amarezza pur non arrivando a un vero pentimento. So con assoluta certezza ! che solo l'agire rettamente può dare il vero appagamento della vita. " Alla mia età si può ricomìn| ciare? •. Venerdì scorso, rispondevo a i una lettera più o meno simile a questa, più chiara perché la persona che l'aveva scritta precisava i molivi della sua inquic; tildi ne. che riassumo: » Sono or: mai convinta della mia respòhsa| bilità personale in alcuni latti della mia giovinezza, ma sento che non avrei potuto lare diversamente da ciò che lui costretta a lare ». c ancora: » Una donna ò responsabile del male che forse la. ma soltanto perché donna, non perche lo voglia o lo abbia voluto? ». Più chiara, in quanto ciii scriveva poneva la qualità e la quantità del male compiuto in diretto rapporto con la condizior" femminile. Una donna molto bella, molto desiderata, fatalmente è all'origino di quei dispiaceri che dal sesso assumono violenza o ctristezza, spesso dalla durata bre- vve. ma altre volte destinati a mpersistere fino a mutare, a trasfi- cgurare una vita. La risposta non poteva essere che ovvia: difendere la propria integrità fisica e sentimentale è un imprescrittibile diritto. Se nell'esercizio di tale nostro diritto, altri ne soffrono, causa o colpa sono oltre di noi. La lettera di oggi, invece, assomma se ho capito bene, un ben più articolato complesso di motivi; praticamente tutti quelli che un essere umano, solamente vivendo, sfiora, offende, gode, rifiuta. Vivere è anche fatica » so-1 ciale « di selezionare: allora, per j omissione o per negazione o per difetto o per meditata rinuncia, qualsiasi individuo nel corso della vita, diffonde intorno a sé una certa quantità di malessere se non proprio di male. Esistono, tuttavia, esseri privilegiati che sanano le ferite nello stesso istante che le causano: persone che. per isiinto. prevedono il male che tanno, o ne conoscono gli immediati rimedi. Insomma, io non credo all'uomo csLlmsgnzldcedpsdmth! n| o\ c! pi dj tpimmensamente buono, sempre ■ buono, vigile, allento, in allarme ! nnella lotta contro il male; credo che alcuni sappiano conio lenirlo, il male che fanno, quasi volessero subito sfuggirne i cattivi odori: mentre altri, il male compiuto neppure lo avvertono, o perfino ne godono. Non è mio specifico desiderio èauscfl consolare la signora che mi seri ve; ma sul piano del fallimento morale, allorché i grandi bilanci cominciano a proporsi alla nostra 1 j coscienza, ben pochi tra noi pos sono ritenersi salvi, intatti, puri L'inganno morale, l'agguato morale, sono usi a travestirsi sotto molte specie, tra le quali l'omissione, appunto, l'ipocrisia, le negoziate concessioni, il fingere di non vedere, la stessa rassegnazione, l'abdicazione. Troppo spesso noi pensiamo che la colpa morale per apparire tale debba essere enorme; ma le piccole colpe, a mio giudizio, sono egualmente gravi perché quotidiane, costanti, e dunque onnipresenti nello scorrere dell'esistenza nostra e di altrui. A queste condizioni, alla domanda: « Alla mia età si può ricominciare? ». la risposta è scontata: il bene non ha età come non ha età il male. Il momento utile. ! necessario, è dovunque, in ogni | ora della giornata. E' nell'aria \ che respiriamo, nell'occasione im! prevista, nell'incontro all'angolo i della strada. Con questo non inj tendo dire che il bene di oggi possa sonare il male di ieri, so ■ ! n0 due realta diverse; ma il bene è di per sé una consolazione, aiuta: e come lasciarsi andare, una speranza, una sintonia, la sensazione che anche per noi c'è pace, l'intuizione di una tenerezza fine a sé. Un buon revulsivo per le amarezze, Giovanna, mi creda. Giulietta Masina d

Persone citate: Giulietta Masina