Un anno di dittatura militare ha portato il Cile alla miseria di Livio Zanotti

Un anno di dittatura militare ha portato il Cile alla miseria Disastroso bilancio per la giunta dei generali di Santiago Un anno di dittatura militare ha portato il Cile alla miseria (Dal nostro corrispondente) Buenos Aires, 11 settembre. Per il primo anniversario del colpo di Stalo, i militari cileni | hanno imbandierato le città. 11 presidente, generale Augusto Pinochet Ugarte, dirige un messaggio alla nazione. Nelle caserme c'è aria di celebrazioni. Alla gente delle «poblaciones cctllampas ». le baracche sconquassate che recingono in umiliante corona i centri urbani, è stala promessa una distribuzione gratuita di latte e pane, perché anch'essa partecipi alla festa. Ad un anno dalla conquista totale del potere da parie delle forze armate, lo stato di guerra interno è stato oggi sostituito dallo stato d'assedio (ma non si vede la differenza). 11 coprifuoco è nuovamente anticipato da alcuni giorni alle undici della notte. Remoto appare il ristabilimento di un regime costituzionale anche soltanto formale: « Resteremo 10 anni, 20 o 50, tutti quelli che saranno necessari ». ha appena dichiarato Pinochet. Santiago è presidiata discretamente dai soldati in armi. C'è il timore di attentati, per le strade i passanti camminano rapidi. Pattuglie di « camioncros », i proprietari di camion che con il loro sciopero ad oltranza aprirono la strada al I « golpe », vanno di casa in casa chiedendo un'attiva adesione alle manifestazioni di domani. Anche le loro file si sono assottigliate in questi dodici mesi. Molti se ne sono andati delusi dei militari che hanno concesso scarsi riconoscimenti e dei dirigenti di categoria che se li sono trattenuti tutti per sé. Ma quelli rimasti sono i più duri, i « pretoriani » del sindacato. Sollecitano anche contribuzioni in denaro. La raccolta, però, languc, la celebrazione non sembra che avrà molto pubblico. E' sicuro un grande assente: la Chiesa cattolica con tutta la sua gerarchia ha respinto gli inviti della giunta militare. Il cardinale di Santiago, Raul Silva Henriqucz, ha spiegato che non può salire sul palco dei vincitori, poiché ciò significherebbe separarsi dai vinti. « La riconciliazione tra i cileni», non casualmente, è il tema scelto dalla Chiesa cattolica del Cile per celebrare il prossimo Anno Santo. Nessuna delle grandi Chiese sarà presente accanto ai generali. Scarse saranno anche le delegazioni diplomatiche, più d'una delle quali ha trovato il modo di non intervenire o di farlo con una rappresentanza al livello minore possibile. Anche per questo le celebrazioni avranno un tono ridotto «conforme al regime di austerità che vive il Paese », ha sintetizzato il ministro degli Interni, generale Cesar Benavides. Quella che i militari definiscono austerità appare una realtà economica più precisa nei dati di uno studio riservato liscilo per vie segrete dai cassetti di uno dei massimi enti di Stato. Il congelamento dei salari ha ridotto di colpo il loro potere d'acquisto del 60-65 per cento rispetto al periodo 19681969. Lo studio stima che l'85 per cento dei dicci milioni di cileni è slato portato ad un livello di consumo inferiore a quello dei peggiori momenti in questo secolo. La malnutrizione colpisce il 60 per cento della popolazione. L'assistenza medica, in via di completa privatizzazione, serve soltanto il 15 per cento degli abitanti. Lo studio precisa che tulli i calcoli, elaborali sulla base di inchieste-campione condotte da gruppi di specialisti, partono dai parametri fissati nelle tabelle del « Cenno nazionale di aiuto lecnico » dell'« Agenzia per lo sviluppo internazionale » (Aid), organismo finanziato dagli Stati Uniti. La caduta verticale dei redditi da lavoro ha avviato un processo a spirale che coinvolge l'intera economia cilena. Tra il dicembre 1973 e il marzo 1974 hanno chiuso i battenti 600 commerci al dellaglio. « E' cominciala l'epoca nera per i bottegai », ha commentalo |uan Sepulvcda, vicepresidente della Camera di commercio dei dettaglianti. Dai negozi pieni di merci e vuoli di clienti le accuse vengono dirette agli impresari dell'industria. Ma anche tra questi le difficoltà non mancano. Soltanto i più grandi, il cui volume di affari garantisce le banche che li finanziano, hanno visto moltiplicare gli incassi e gli utili. I medi e i piccoli sopravvivono in generale tra molli slenti e di tanto in tanto qualcuno di loro non riesce ad evitare il fallimento. Vanno tulli ad aggiungersi agli oltre cin quecentomila disoccupali messi sul lastrico dall'epurazione pò rcbagv litica, dalla recessione e dal ridimensionamento degli organici realizzalo negli uffici pubblici. Nelle campagne, il quadro è anche più grave. La riforma agraria concepita nel 1960, divenula legge due anni dopo e avviata dal presidente Eduardo Frei, che fu portata avanti con risolutezza dal governo di Salvador Allcnde, in un anno e stata cancellala per la gran parte. Tulli i fondi espropriali dalla « Corporacion de la reforma agraria » (Coi a) e per i quali non erano slati completati i pas- , saggi di proprietà sono tornati I in mano ai vecchi intestatari. Tutti i trasferimenti di propriel là contro i quali i titolari oriì ginari hanno presentato ricorso, ; anche quando avevano aceetla: lo regolare indennizzo, sono stali dcfinili irregolari dai prefelli militari che amministrano le province. Il procedimento di reincorporazione dei vecchi l'ondi è tanto rapido che un dirigente democristiano ha detto recentemente: « Per molli dei vecchi proprietari si tratta di un'autentica rivincita». In più di un « Confidato cseeuivo a- ti ri. erio, ao eno di nrito ei di iù a- j grario ». l'organismo concepito I dai militari per esaminare a li: vello di amministrazione locale j gli effetti della riforma, gli ullì; eiali che li dirigono hanno in| vitato ad assisterli i più pode! rosi tra gli esponenti agrari. Rigorosamente conseguente ai ! principi enunciati — con l'inii zialiva privata lutto, con Io Stalo nulla —, i militari stanno smobilitando l'amministrazione pubblica. E' una tendenza incontenibile, che sembra non conoscere confini. Ieri, il dolior Darwin Arriagada. direttore del servizio sanitario nazionale copguWlefoilsiblentapchfacter (Sns). ha comunicalo ufficialmente che è allo studio un progetto per privatizzare i cimiteri, « Lo Stato non ha più i mezzi sufficienti per mantenerli in funzione ». ha spiegato. Livio Zanotti | Santiago. Il generale Augusto Pinochet durante l'ultima conferenza stampa (Tel. Upi)

Persone citate: Augusto Pinochet, Cesar Benavides, Darwin Arriagada, Eduardo Frei, Pinochet, Raul Silva Henriqucz, Tulli

Luoghi citati: Buenos Aires, Cile, Salvador Allcnde, Santiago, Stati Uniti